Superbonus e bonus edilizi, come avviare i lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione sugli immobili nel 2024 senza poter contare sullo sconto in fattura o sulla cessione dei crediti d’imposta? Le strette intervenute da due anni a questa parte sulla circolazione della cosiddetta “moneta fiscale” ha praticamente ultimato il giro. Rimangono pochissime eccezioni, infatti, per le quali si possa ancora utilizzare una delle due opzioni in alternativa al beneficio principale, ovvero quello della detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi delle spese sostenute per portare avanti gli interventi edilizi.

I contribuenti che avviano i lavori oggi, soprattutto nel caso dei condomini – i veri protagonisti dei nuovi interventi edilizi – devono tener conto che il decreto 11 del 17 febbraio 2023 ha posto lo stop a quasi tutte le possibilità di utilizzare lo sconto sulle spese effettuate. Di conseguenza, molti dei costi per avviare i cantieri e per portarli a termine devono essere anticipati dagli stessi committenti.

Superbonus e bonus edilizi, come avviare i lavori nel 2024 senza sconto in fattura e cessione crediti

Quali possibilità di avviare nuovi cantieri per i committenti – in particolare per i condomini – considerando il veto quasi totale sulla cessione dei crediti d’imposta e sullo sconto in fattura per gli interventi cominciati dopo il 17 febbraio 2023 con agevolazione dei bonus edilizi e del superbonus? È questo il quesito che si pongono i committenti degli interventi di efficientamento energetico e di ristrutturazione prima di cominciare i lavori, dal momento che molte delle spese devono essere anticipate (e, per la parte non coperta dai bonus, sostenute) di tasca propria.

Quasi un anno fa, il decreto 11 del decreto del 17 febbraio 2023 aveva bloccato le cessione dei crediti d’imposta e dello sconto in fattura per i nuovi cantieri. Hanno potuto utilizzare crediti e sconto solo i committenti che avevano presentato la Cila precedentemente o avevano un accordo con versamento di un acconto prima di questa data, oltre a chi aveva già un intervento in corso.

Sulla scia di quel provvedimento, le possibilità di utilizzare cessione dei crediti e sconti in fattura si sono ridotte ulteriormente a circostanze del tutto particolari. Ad esempio, nel 2024 utilizzano ancora le due opzioni i cantieri relativi al superbonus 110% delle aree sismiche post 1° aprile 2009 o i lavori effettuati dagli enti del Terzo settore.

Superbonus bonus avviare lavori 2024: si può solo beneficiare della detrazione fiscale

Per tutti gli altri, il beneficio dei bonus edilizi e del superbonus avviene mediante la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi. Il decreto legge “Salva spese” (Dl numero 212 del 29 dicembre 2023, attualmente in fase di discussione per la conversione in legge), ha eliminato anche la possibilità di sconto in fattura e di cessione dei crediti d’imposta per il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, inizialmente prevista fino a tutto il 2025.

Pertanto, chi avvii oggi un cantiere deve mettere in conto di poter contare sulla sola detrazione fiscale. Ma, in questo percorso, il committente deve tener presente di due vincoli. Il primo, è quello di avere la necessaria liquidità per pagare gli interventi.

Il secondo è quello di avere sufficiente capienza fiscale (ovvero un’imposta lorda capiente) per poter scaricare la detrazione fiscale negli anni di beneficio previsti dal singolo bonus o superbonus. In questa analisi, è necessario considerare che l’intera platea delle partite Iva a regime forfettario non possono scaricare le detrazioni in quanto applicano un’imposta sostitutiva.

Domanda di copertura minore agevolazione fiscale nel 2024

Il rischio è, dunque, quello che già permane dalla fine del 2023, ovvero dalla fine del superbonus alle percentuali del 110% o del 90%, ovvero di committenti che non riescano a portare a conclusione gli interventi con la possibilità di blocco dei cantieri (o, proprio, di non avvio).

A parziale copertura delle spese (e dei committenti), il governo ha previsto la possibilità di presentare domanda di copertura della percentuale non coperta dai bonus edilizi del “Fondo indigenti”. Tuttavia, le risorse stanziate ammontano a 16 milioni (20 milioni nel 2023) e la domanda si potrà presentare entro il 31 ottobre 2024 per le spese sostenute, fino ad allora, a partire dal 1° gennaio scorso.