L’avvio dei saldi invernali 2024 in Italia, avvenuto lo scorso 5 gennaio, ha affrontato un inizio più lento del previsto nel settore della moda. Secondo un’indagine condotta da Federazione Moda Italia-Confcommercio, si è registrata una diminuzione dell’8% nelle vendite rispetto all’inizio del 2023. Questo fenomeno potrebbe essere attribuito a vari fattori, tra cui condizioni meteorologiche avverse e l’impatto delle promozioni pre-saldi.

Saldi invernali 2024: come stanno andando? I dettagli

La ricerca ha evidenziato che, nella prima settimana di saldi, il 55% delle imprese ha notato un calo nelle vendite. Questo confronto con un 24% di aziende che ha riportato vendite stabili e un 21% con un aumento delle vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sottolinea la variabilità dell’andamento del mercato. È importante sottolineare che questi dati sono ancora preliminari, considerando che i saldi durano circa sessanta giorni e che ci sono ancora ampie possibilità per un recupero.

Perché i saldi invernali 2024 procedono a rilento? I fattori chiave

Il Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, ha sottolineato l’impatto del maltempo come uno dei fattori chiave dietro l’avvio lento dei saldi. Tuttavia, ha anche voluto esprimere ottimismo per una ripresa con il miglioramento delle condizioni climatiche. Felloni ha anche evidenziato la necessità di regolamentare le continue campagne di sconti durante l’anno, che possono influenzare negativamente l’efficacia dei periodi di saldi tradizionali.

Per incentivare la ripresa del settore, Felloni ha proposto diverse misure. Queste includono l’introduzione di un’IVA agevolata sui prodotti di moda, in particolare per quelli Made in Italy, un bonus moda per l’acquisto di prodotti ecosostenibili, e un canone di locazione commerciale concordato. In particolare, la proposta di canoni di locazione concordati tra locatori e conduttori rappresenta un’altra strategia cruciale per alleggerire il carico finanziario dei commercianti. Questa misura può aiutare a mantenere viva la presenza dei negozi di moda nelle città, sostenendo l’economia locale e preservando l’attrattività dei centri storici. Una gestione equilibrata dei canoni di locazione può contribuire a creare un ambiente commerciale più stabile e sostenibile.

Queste proposte avrebbero come obiettivo quello di ridurre il peso economico sugli affittuari e promuovere un consumo più sostenibile e consapevole.

Nonostante un avvio in salita, vi è infatti abbastanza fiducia che i saldi invernali possano ancora attirare clienti nei centri storici e nelle principali vie commerciali delle città e dei paesi italiani. I saldi rappresentano un’opportunità significativa per i consumatori di accedere a prodotti di qualità a prezzi competitivi, sostenendo così anche il tessuto commerciale locale.

Come stanno andando i saldi invernali 2024 in Italia? Hanno ancora senso di esistere?

Effettivamente, per proseguire il con il pensiero di Felloni sul ripensamento delle strategie di vendita, è opinione piuttosto comune tra i venditore rivedere la politica dei saldi, alla luce di tutte le varie promozioni che ci sono nel corso dell’anno, anche vicine al periodo dei saldi, come ad esempio il Black Friday, che ormai si è sdoppiato o triplicato, ripetendosi più volte nel corso dell’anno, o le Fidelity Card, che danno diritto a sconti dopo un certo numero di acquisti. C’è dunque l’ipotesi di ragionare su una gestione autonoma degli sconti durante l’anno da parte dei commercianti.

Tuttavia, a mutare sono anche i trend d’acquisto e il comportamento dei consumatori, che stavolta non si limitano più ad acquistare il capo rimasto, ma a cercare quello giusto. Se non si trova, non fa niente: magari ci sarà possibilità tra qualche settimana, in un negozio online, a prezzo scontato, di trovare un capo di abbigliamento della propria taglia che non sia un contentino, ma proprio il prodotto cercato.

Conclusioni

Concludendo, secondo gli esperti e i leader del settore, sono diverse le strategie a essere proposte per fronteggiare le criticità dei saldi (anche perché il maltempo, a gennaio, non può certo essere una giustificazione). Una di queste è la focalizzazione su prodotti ecosostenibili, che non solo rispondono alla crescente domanda di moda sostenibile ma possono anche attrarre nuovi segmenti di mercato. Inoltre, l’implementazione di agevolazioni fiscali e incentivi economici, come l’Iva agevolata e i bonus moda, potrebbe stimolare sia i consumatori che i rivenditori. Infine, un approccio equilibrato e regolamentato agli sconti durante l’anno potrebbe garantire la sostenibilità a lungo termine del settore, evitando la pratica di sconti continui e non regolamentati.