Mutui, quale sarà il trend del tasso variabile per l’anno 2024? Cosa prevedono gli esperti in merito ai mutui? Facciamo chiarezza.

Le proiezioni degli esperti parlano chiaro e si ipotizza che i tassi di interesse possano subire tagli dopo i continui rialzi. I mutui a tasso fisso hanno già risentito della discesa dell’Eurirs dalla fine dell’anno appena archiviato.

Per quanto concerne i mutui a tasso variabile si prospetta un netto miglioramento nel corso del prossimo biennio. Il cambio di rotta potrebbe portare molti mutuatari a non scegliere più il tasso fisso, ma a tornare a scegliere quello variabile. Per ora non c’è nulla di ufficiale, ma si tratta di un’ipotesi che potrebbe diventare ben presto realtà.

Mutui, quale sarà il trend del tasso variabile per l’anno 2024?

Le incertezze a livello politico e a livello macroeconomico sono davvero tantissime. A ciò si aggiunge il tramonto dell’euforia dei mercati finanziari internazionali. Fare previsioni sui tassi di interesse non è una semplice impresa, ma dopo i continui rialzi decisi dalla BCE e dalla FED, è molto probabile che a partire dalla primavera 2024 ci possa essere un taglio dei tassi di interesse.

Per poter fare previsioni ed analizzare il trend dei tassi di interesse, è bene prendere in considerazione la quotazione dei futures sull’Euribor. Entro fine anno l’Euribor a tre mesi dovrebbe scendere dato che ha già imboccato il trend ribassista.

L’Eurirs ha già iniziato a calare alla fine dell’anno 2023, infatti, sottoscrivere un mutuo a tasso fisso è molto più conveniente oggi rispetto a qualche mese fa. Per i mutui a tasso variabile bisogna pazientare, ma in un anno potrebbero cominciare a calare.

Mutui a tasso variabile: le simulazioni a 20 ed a 30 anni

Per comprendere meglio di quanto potrebbe scendere la rata del mutuo a tasso variabile riportiamo una simulazione ripresa dal Corriere della Sera. Se si sottoscrive un mutuo di 200.000 euro, durata 20 anni, tasso iniziale al 5,2% ed una rata iniziale pari a 1.340 euro, una volta decorsi dodici mesi, la rata del mutuo scende a 1.100 euro e dopo due anni riscende a 1.029 euro.

Ancora inferiori saranno gli importi delle rate di un mutuo a 30 anni: capitale 200 mila euro, tasso di interesse iniziale pari a 5,4%. La rata iniziale è pari a 1.123 euro, dopo un anno scende a 876 euro e dopo due anni scende a 800 euro. Come riporta il Corriere, anche in questo caso come quello precedente il mutuo a tasso fisso è più oneroso rispetto al mutuo a tasso variabile.

Mutuo a tasso fisso o a tasso variabile: quale scegliere?

Scegliere tra mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile comporta la necessità di considerare tutte le variabili, tra cui il taglio del costo del denaro, la capacità del mutuatario di produrre reddito nel tempo, la durata del contratto di mutuo, la propensione al rischio e l’importo richiesto dal mutuatario.

Nella maggior parte dei casi i mutuatari preferiscono scegliere il mutuo a tasso fisso, il cui importo della rata rimane stabile e lo stesso per tutta la durata del piano di ammortamento.