È stato aggredito e ucciso dopo una rissa in discoteca a Balestrate: ecco chi è Francesco Bacchi. Aveva 20 anni, come il ragazzo che lo ha colpito mortalmente, fermato nelle scorse ore dai carabinieri che seguono il caso, l’ennesimo consumatosi tra le vie della città di Palermo.
Ucciso dopo una rissa in discoteca a Palermo: ecco chi è Francesco Bacchi
Francesco Bacchi aveva 20 anni e aveva da poco terminato gli studi liceali allo scientifico “Santi Saverino” del comune palermitano. In molti lo conoscevano per via dei precedenti del padre, Benedetto Ninì Bacchi, il “re” delle scommesse online condannato a oltre 13 anni dopo essere finito nel mirino degli inquirenti nell’ambito dell’inchiesta antimafia denominata Game Over.
Lo scorso 14 gennaio è morto dopo essere stato colpito con pugni e calci alla testa in seguito a un’animata lite scoppiata – per motivi ancora da chiarire – all’interno della discoteca Medusa di Balestrate e poi culminata in una rissa in strada. Non è chiaro se vi abbia preso parte o se sia intervenuto solo in difesa di qualche amico.
I testimoni parlano di almeno sette o otto persone coinvolte, di cui qualcuna potrebbe essere rimasta ferita. Al loro arrivo, i carabinieri avevano infatti notato, fuori dal locale, diverse tracce di sangue. Nelle scorse ore, dopo aver visionato i filmati delle videocamere di sorveglianza installate nei pressi del luogo del delitto e aver ascoltato le dichiarazioni dei presenti, hanno tratto in arresto un coetaneo della vittima.
Fermato un coetaneo della vittima: si chiama Andrea Cangemi
Stando a quanto riportano diversi quotidiani locali, il ragazzo fermato, di nome Andrea Cangemi, avrebbe 20 anni e sarebbe originario di Partinico. Agli inquirenti avrebbe confessato di aver picchiato Bacchi, sostenenendo però di non avere intenzione di ucciderlo.
Nelle prossime ore il gip di turno dovrà decidere se convalidarne il fermo. Intanto i carabinieri lavorano senza sosta per cercare di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti che hanno portato alla morte del giovane. Resta da capire, ad esempio, se i ragazzi avessero discusso – arrivando alle mani – anche all’interno del locale.
Il titolare della discoteca lo ha negato con convinzione. “Dentro non c’è stata alcuna rissa e ci sono oltre 400 persone a poterlo confermare”, ha dichiarato agli inviati dell’agenzia Adnkronos. Si tratta di dettagli, che però potrebbero fare luce su cosa sia accaduto realmente tra i giovani, sul movente dell’omicidio.
Il precedente alla discoteca Notr3 di Palermo
Appena qualche settimana fa a morire al culmine di una lite scoppiata in discoteca a Palermo era stato il 22enne Rosolino Celesia, figlio dell’ex consigliere della sesta circoscrizione comunale di Palermo e noto cantante neomelodico Gianni Celesia, indagato, in passato, per aver partecipato a una rapina in gioielleria.
Il giovane aveva trascorso la serata presso il Notr3; poi, a un certo punto, si era imbattuto in due fratelli di 17 e 22 anni con cui aveva avuto dei dissapori e, nel corso di una discussione, era stato freddato a colpi di pistola dal più piccolo, morendo dopo il ricovero in ospedale a causa delle profonde lesioni riportate.
I due si erano subito costituiti, ammettendo di aver preso parte all’agguato mortale. Il 17enne, fermato con l’accusa di omicidio aggravato dai futili motivi, ha dichiarato di avergli sparato perché pensava che avrebbe aggredito il fratello maggiore, come già era accaduto in passato.
Sul caso però sono molti gli interrogativi ancora aperti. Ciò che si cerca di capire è, in particolare, se nel delitto possano essere coinvolte altre persone. Sui social e in strada a Palermo continua, intanto, il “linciaggio” dei due accusati, entrambi detenuti.