Nasce a Empoli, grazie al Comune e all’Aned, l’associazione nazionale dei deportati, un archivio della memoria delle pietre d’inciampo che, in Europa, sono oltre 72 mila. Verrà creato un archivio digitale su tutto quello che è conoscenza in merito su queste iniziative.
Il presidente della Regione Giani: “Serve a valorizzare la cultura della memoria”
Presentando l’iniziativa il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha detto che “è un’iniziativa utile e bella che serve a stimolare e valorizzare la cultura della memoria. Le deportazioni di ebrei e dissidenti politici caratterizzarono l’odio feroce di nazisti e fascisti sul piano della discriminazione etnica e politica. Il fatto di ricordare non i numeri ma le persone è essenziale. Con le pietre d’inciampo si ricordano i nomi ed i cognomi, i volti, le storie dei deportati”.
La pratica delle pietre d’inciampo iniziò nel 1992 a Colonia, in Germania, con l’apposizione di targhe di ottone sui selciati delle strade, sui muri, nei luoghi distintivi degli spazi pubblici per ricordare le persone. “La mia presenza, oggi qui, – ha aggiunto – vuole stimolare in tutti i territori il ricordo di coloro che furono portati via dalle loro abitazioni e dai luoghi di lavoro e hanno lasciato nei campi di sterminio la loro sacra vita”.
Ogni città, ogni borgo, ha qualche vittima dell’odio da ricordare. Per non perdere la memoria perchè senza il ricordo non c’è futuro.
Stefano Bisi