Tensioni crescenti in Taiwan dopo le elezioni di sabato scorso. Sotto la lente d’ingrandimento della Cina finiscono i rapporti tra Taipei e gli Stati Uniti, soprattutto quando il presidente eletto Lai Ching-te (noto anche come William Lai), candidato indipendentista del Partito democratico e progressista, ha accolto una delegazione americana.

Taiwan, scontro Taipei-Pechino sui rapporti diplomatici dell’isola

Pechino si è infatti dichiarata “fermamente contraria” a tutti gli scambi ufficiali con gli americani e l’ha fatto attraverso la portavoce del suo ministero degli Esteri, Mao Ning. Difficile da equivocare le parole di quest’ultima:

La Cina si è sempre fermamente opposta a qualsiasi forma di scambio ufficiale tra gli Stati Uniti e Taiwan, e ha respinto le interferenze Usa negli affari di Taiwan in qualsiasi modo e con qualsiasi pretesto.

La Cina si oppone a qualsiasi tipo di scambio, Taiwan parla di repressione diplomatica

Lo stesso Lai aveva invece parlato di valori condivisi con Washington al segretario di Stato Blinken. In seguito all’interruzione dei rapporti diplomatici di Nauru, piccolo atollo del Pacifico, l’Ufficio presidenziale di Taiwan ha a sua volta accusato la Cina.

Mentre il mondo intero si congratula con Taiwan per aver portato a termine con successo le elezioni – ha detto la portavoce Olivia Lin – Pechino ha lanciato una repressione diplomatica che rappresenta una ritorsione contro i valori democratici e una palese sfida contro un ordine internazionale stabile.

Nel frattempo benino, e non benissimo ma nemmeno bene come ci si aspettava, la risposta in Borsa alla vittoria elettorale di Lai Ching-te. Taipei ha chiuso in lieve rialzo, con +0,19%, a 17.546,82 punti.