Quota 103, anche nel 2024 si conferma il bonus cosiddetto “Maroni” che consente, a chi rimandi la pensione, di disporre di uno stipendio più alto. La misura ricalca l’incentivo – nel rimanere a lavoro – che era stato già promosso nello scorso anno. Il governo punta a ridurre le uscite con la quota 103, misura che consente ai lavoratori del settore privato e del pubblico impiego di poter uscire già all’età di 62 anni, purché siano stati maturati almeno 41 anni di contributi previdenziali.

Tuttavia, i lavoratori che maturino nel 2024 i requisiti anagrafici e contributivi per andare in pensione con quota 103, in caso di rinuncia alla pensione possono spostare i contributi previdenziali a proprio carico (di norma, il 9,19 per cento) nel netto in busta paga. A questa percentuale si aggiunge anche l’ulteriore contributivo aggiuntivo Ivs pari all’1 per cento di esonero.

Quota 103, chi rimanda la pensione nel 2024 avrà uno stipendio più alto

Stipendi un po’ più alti nel 2024 per i lavoratori che maturino i requisiti per la quota 103 ma che rinuncino all’uscita per la pensione continuando a lavorare. Il meccanismo, conosciuto come “bonus Maroni” per via dell’ex ministro che aveva previsto negli anni addietro un incentivo simile, consente di ricevere nella busta paga dello stipendio i contributi previdenziali a carico del lavoratore che abbia scelto di continuare a lavorare e rimandare la pensione.

L’Inps ha spiegato l’applicazione del bonus contributivo nel messaggio 4558 dello scorso anno. L’Istituto di previdenza conferma che l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a proprio carico comprende anche la quota dell’1 per cento di contributivo aggiuntivo Ivs. Tale percentuale è dovuta per la quota eccedente la prima fascia pensionabile dai contribuenti che applicano un’aliquota non eccedente il 10%.

Quota 103 pensione 2024, bonus contributivo fino alla vecchiaia

La scelta di avvalersi dello sconto contributivo può essere presa sia dai lavoratori dipendenti del settore privato che da quelli del pubblico impiego. L’opzione si può far valere una sola volta ed ha la durata fino alla maturazione dei requisiti validi per la pensione di vecchiaia dei 67 anni di età.

Inoltre, come spiega l’Inps, l’opzione può essere estesa anche al nuovo datore di lavoro qualora si intraprenda un nuovo rapporto di lavoro, differente da quello nel quale il lavoratore abbia manifestato la scelta di continuare a lavorare. In ogni caso, è previsto che il lavoratore possa fare dietrofront e scegliere di tornare a versare i contributi previdenziali a proprio carico.

Da quando decorre lo sconto sui contributi Inps?

Per quanto concerne il momento in cui inizi a decorrere il taglio dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori che rinuncino ad andare in pensione con la quota 103, nel caso in cui la scelta avvenga prima della decorrenza della quota 103 lo sconto vale dal momento in cui cominci a decorrere la quota stessa. Diversamente, la decorrenza dello sconto avviene dal primo giorno del giorno susseguente a quello della scelta.

Come cambia la pensione continuando a lavorare?

Per effetto della scelta di non versare i contributi previdenziali a proprio carico avendo rinunciato alla quota 103, il lavoratore riduce l’importo dei suoi versamenti previdenziali verso l’Inps. Ciò incide sulla futura pensione, in particolare sulla quota contributiva del calcolo della pensione, lasciando inalterata, invece, la parte calcolata con il sistema retributivo. Inoltre, la quota dei contributi non versati che finiscono nella busta paga della retribuzione mensile sono soggetti alla tassazione.

In conseguenza dell’applicazione dello sconto sui contributi previdenziali, il lavoratore otterrà un assegno di pensione più basso rispetto a quanto spettante con la quota dei contributi a proprio carico versati. A tal proposito, il sistema funziona in maniera differente rispetto al taglio del cuneo contributivo che, in ogni modo, per i contributi non versati prevede la copertura da parte dello Stato. Abbiamo trattato l’intreccio e la convenienza del bonus Maroni della quota 103 con il taglio del cuneo fiscale analizzando tre ipotesi.