L’Assegno di inclusione del 2024 avrà un importo medio più alto del vecchio Reddito di cittadinanza, rimasto in vigore fino al 31 dicembre 2023: in vista del primo pagamento Inps della nuova indennità, prevista per il 26 gennaio prossimo, si prenderanno – in media – con il nuovo sostegno 100 euro in più rispetto a quanto si percepiva nel 2023.

Il peso dell’Assegno di inclusione sarà maggiore dunque del Reddito di cittadinanza. I primi calcoli dell’Istituto di previdenza arrivano a margine dei primi bilanci sul numero delle domande già presentate per la nuova indennità, in attesa dei dati provenienti anche dai patronati e dai Centri di assistenza fiscale (Caf).

Assegno di inclusione 2024, importo più alto di 100 euro del vecchio Reddito di cittadinanza

Al via i primi pagamenti Inps dell’assegno di inclusione 2024 a partire dal 26 gennaio prossimo. Dalle prime stime, ogni famiglia beneficiaria prenderà, in media, 635 euro per la nuova indennità, circa 100 euro in più di media rispetto all’importo che si percepiva fino al 31 dicembre 2023 con il vecchio Reddito di cittadinanza.

La nuova indennità introdotta dal decreto legge “Lavoro” di inizio maggio del 2023 sarà pertanto più pesante rispetto al RdC introdotto dal Movimento 5 Stelle nel 2019. Possono presentare domanda del nuovo Assegno di inclusione le famiglie che abbiano, al loro interno, persone disabili, minori, over 60 e soggetti in condizioni di disagio, presi in carico dai servizi sociali o sanitari.

Assegno inclusione importo, quale sarà nel 2024?

Dai primi dati dell’Istituto di previdenza, 9 famiglie richiedenti il nuovo Assegno di inclusione su 10 erano già percettori del Reddito di cittadinanza. La platea dei beneficiari ricalca, pertanto, quella del Reddito di cittadinanza.

Tuttavia, la nuova indennità è stata preceduta, a partire da settembre scorso, dal Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl), destinato a chi abbia perso il Reddito di cittadinanza dopo le prime sette mensilità del 2023 e in condizioni di poter lavorare (tra i 18 e i 59 anni di età e non rientrante nelle situazioni dell’Assegno di inclusione). Il Sfl prevede un assegno mensile di 350 euro versato dall’Inps per un anno.

Dai dati dell’Inps, il numero di famiglie che ha richiesto il Supporto per la formazione e il lavoro è stato di oltre 150mila, ma l’Inps ha accolto solo una domanda su tre (56mila). Finora l’Inps ha pagato l’assegno di 350 euro al mese a una platea di 26mila richiedenti.

Pagamento Adi il 26 gennaio 2024: chi riceverà l’accredito?

Nel frattempo, si avvicina la prima data di pagamento dell’Assegno di inclusione, prevista per il 26 gennaio 2024. A questa data riceveranno il versamento le famiglie che abbiano presentato la domanda (accolta) dal 18 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024. La discriminante per ricevere subito il pagamento è quella non solo della presentazione della domanda, ma anche della sottoscrizione del Patto di attivazione digitale (Pad). Chi prima sottoscrive questo patto, più rapidamente riceve il pagamento (e gli eventuali arretrati spettanti per il pagamento dal mese di febbraio).

Per le domanda presentate dall’8 gennaio scorso, il pagamento Inps dell’Assegno di inclusione slitta a febbraio, purché sia stato sottoscritto il Patto di attivazione digitale. A febbraio si riceverebbe anche la mensilità arretrata di gennaio 2024.

Quante domande mancano rispetto al Reddito di cittadinanza?

In linea generale, finora è stato presentato un ammontare di mezzo milione di domande di Assegno di inclusione. Rispetto ai fruitori del vecchio Reddito di cittadinanza, mancano quasi 250mila domande, considerando i 737mila nuclei che ricevevano l’assegno mensile.

Tuttavia, cifre più esatte sui beneficiari si potranno avere solo a fine mese. Infatti, oltre allo sdoppiamento della misura con il Supporto per la formazione e il lavoro, c’è da considerare che molte famiglie presenteranno la domanda dell’Assegno di inclusione tramite patronati e Caf. Le famiglie ammesse alla fruizione della nuova indennità, riceverà quanto spettante direttamente sulla carta di Poste Italiane.