No dei carabinieri al rilascio del porto d’armi ad Emanuele Pozzolo? Nuovo colpo di scena nella vicenda relativa agli spari al veglione di Capodanno alla proloco di Rosazza. Questa volta a finire nel mirino la pistola di Pozzolo, o meglio il porto d’armi rilasciato al deputato di Fratelli d’Italia, attualmente sospeso dal partito.
A sollevare il caso un articolo pubblicato oggi – 14 gennaio – sul quotidiano “La Stampa”. Nell’articolo si fa riferimento ad un presunto parere negativo da parte dei carabinieri al rilascio del porto d’armi al parlamentare che però sarebbe stato ignorato dalla Prefettura.
In tarda mattinata, però, è arrivata la precisazione del Comando Provinciale dei carabinieri di Biella che chiarisce di non aver “espresso alcun parere” in merito alla richiesta del deputato in quanto non in possesso di elementi sufficienti per valutare in merito “all’esposizione a rischio rappresentata dal parlamentare”.
Un chiarimento che però non ferma le reazioni politiche con l’annuncio da parte di Federico Fornaro, dell’Ufficio di Presidenza del gruppo PD alla Camera, dell’intenzione di presentare al Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, un’interrogazione urgente.
I fatti di Rosazzo: lo sparo al veglione e la pistola di Pozzolo
Ricordiamo brevemente i fatti. La sera del 31 dicembre 2023 presso la proloco di Rosazza si tenne un veglione a cui presero parte, tra gli altri il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e gli uomini della sua scorta con le famiglie. Un veglione al quale si unì anche il deputato Emanuele Pozzolo che si recò alla festa armato di pistola, arma legalmente detenuta.
Per cause ancora da accertare – sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta da parte della procura di Biella e proprio ieri si sono svolti gli accertamenti balistici nel salone in cui si è tenuta la festa – dalla pistola del deputato piemontese è partito un colpo che ha ferito una delle persone presenti, l’operaio 31enne Luca Campana.
In merito alla vicenda Emanuele Pozzolo continua a sostenere di non essere stato lui a sparare ma di essere stato “sacrificato” per salvare altri.
Oggi un nuovo tassello si aggiunge al complicato puzzle che la procura sta cercando di ricomporre, ovvero, la regolarità del porto d’armi rilasciato al deputato.
La precisazione del Comando Provinciale dei Carabinieri di Biella
In tarda mattinata è arrivata la precisazione da parte dei vertici biellesi dell’Arma che chiariscono di non aver espresso alcun parere in merito al rilascio del porto di pistola “con riferimento all’esposizione a rischio rappresentata dal parlamentare”, ma di aver solo comunicato di “non essere in possesso di elementi utili di valutazione”.
Quindi, secondo quanto si legge, i carabinieri non avrebbero negato il porto d’armi a Pozzolo, ma avrebbero solo comunicato di non essere in possesso delle informazioni necessarie per poter valutare la richiesta effettuata dl parlamentare.
Porto d’armi Pozzolo, la reazione del Pd: “Perchè la Prefettura lo ha rilasciato?
Nel frattempo, in Parlamento non si placano le polemiche con l’opposizione che continua a chiedere chiarimenti sul ruolo avuto nella vicenda dal sottosegretario alla giustizia Delmastro. Polemiche a cui nelle ultime ore si aggiungono quelle per il permesso a detenere un’arma rilasciato al deputato Pozzolo.
Oggi il deputato del Partito Democratico Federico Fornaro ha annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione urgente al ministro Piantedosi per chiedere conto della vicenda relativa al rilascio del porto d’armi a Pozzolo da parte della Prefettura di Biella nonostante il presunto parere negativo dei Carabinieri.
“Perchè la Prefettura ha rilasciato il porto d’armi? Crediamo si renda necessario un immediato intervento del Ministro dell’Interno Piantedosi. E’ necessario avere piena chiarezza quanto prima, visto che grazie a quel porto d’armi il deputato Pozzolo poteva girare armato la sera di Capodanno a Rosazza”.
dichiara il deputato del Pd.