Missione compiuta per la Lazio, che dopo il derby cercava il salto mentale in avanti richiesto da Sarri. La vittoria contro il Lecce per 1-0 mette tutti d’accordo, con tre punti fondamentali in ottica Champions. La squadra di D’Aversa però è un osso duro, lo dimostra un primo tempo dove i giallorossi aggrediscono alti gli avversari facendosi trovare anche in zona Provedel, non riuscendo però a trovare il gol.

Nel secondo tempo la Lazio entra con un piglio diverso, più propositiva e dinamica, riuscendo a trovare il gol del vantaggio al 58′ con una sassata di Felipe Anderson. Da lì la squadra gioca in scioltezza, con il Lecce che si sgonfia con il passare dei minuti, permettendo ai padroni di casa di conquistare i tre punti e la quinta vittoria consecutiva. Di seguito le pagelle.

LAZIO

PROVEDEL 6 – Attento su Kaba, concentrato su tutti gli episodi offensivi del Lecce.

MARUSIC 6 – Il solito compito senza infamia e senza lode, bada al sodo senza rischiare oltre.

GILA 6.5 – Aggredisce qualsiasi portatore di palla avversario, cercando anche l’anticipo. Prezioso nel finale riuscendo a recuperare una palla velenosissima che poteva essere letale.

PATRIC 6 – Tiene bene la sua zona di competenza fino al 23′, quando deve alzare bandiera bianca per un problema alla spalla. (DAL 24′ ROMAGNOLI 6 – Solita sicurezza dietro, non fa correre pericoli degni di nota. Sicuro in impostazione.)

PELLEGRINI 5.5 – Mezzo passo indietro rispetto alle ultime uscite, nel primo tempo il Lecce spinge dalle sue parti mettendolo in difficoltà. Poche anche le discese. (DAL 65 ‘ LAZZARI 6 – Sta bene e si vede. Con il suo ingresso la Lazio gioca di più dalle sue parti per sfruttare le proverbiali sgasate)

GUENDOUZI 5.5 – Non il solito Mateo, in ritardo sulle seconde palle e lento nello scarico. Pochi anche gli inserimenti.

ROVELLA 7 – Dinamismo a gogò, senza contare i numerosi palloni recuperati. Non si ferma un attimo, facendo partire anche l’azione per il gol del vantaggio. Benzina allo stato puro. Lo dimostrano i 14 km percorsi.

LUIS ALBERTO 6.5 – Rientro dal primo minuto dopo l’infortunio, si vede che deve carburare di nuovo, nonostante questo il suo peso specifico si fa sentire sempre. Nel primo tempo serve di tacco Isaksen che non sfrutta l’assist, lo fa invece nella seconda frazione Felipe Anderson, che grazie al Mago riesce a trovare il gol dell’1-0. (DAL 65′ VECINO 6 – Entra nel momento più importante del match, ci mette tutta l’esperienza del caso).

ISAKSEN 5 – Giornata no. Non punta mai l’uomo, prevedibile nelle giocate, non riuscendo a far scoccare la scintilla. (DAL 46′ PEDRO 5 – Male. Ingresso lezioso, molti appoggi sbilenchi e troppi tocchi fini a se stessi. In alcune situazioni permette anche al Lecce di ripartire).

FELIPE ANDERSON 7 – Nel primo tempo finisce nella morsa dei centrali del Lecce, nella ripresa è più vispo facendosi vedere più spesso. Ottimo il movimento in profondità su imbeccata di Luis Alberto, con il brasiliano che scarica sotto la traversa il gol della vittoria e della fiducia (forse) ritrovata.

ZACCAGNI 5.5 – Tanto nervoso, non gli riescono le sue consuete giocate, venendo chiuso spesso e volentieri. Meglio nella ripresa con un tiro a giro che non trova gloria, ma per il resto molto poco. (DAL 79′ IMMOBILE S.V.)

All. SARRI 6.5 – E con questa fanno cinque di fila. Voleva la risposta mentale, la ottiene. Era una partita trappola, la squadra non casca nel tranello, mantenendo la luce accesa fino alla fine. Segnale di crescita che fa ben sperare. Ora è piena lotta per un posto Champions.

LECCE

FALCONE 6 – Non corre particolari rischi, sul bolide di Felipe Anderson può ben poco.

GENDREY 6 – Si preoccupa più a contenere che ad attaccare, ingaggiando un duello ruvido con Zaccagni. (DAL 56′ VENUTI 5.5 – Fa molta più fatica rispetto al collega).

PONGRACIC 6 – Sfiora il gol di testa nel primo tempo, roccioso per tutti i 90 minuti.

BASCHIROTTO 5.5 – La butta sul fisico, non facendo una brutta figura. Ma sul vantaggio avversario si fa mettere fuori fase lasciando tirare Felipe indisturbato.

GALLO 6 -. Limita a dovere Isaksen, oltre a questo non fa correre particolari rischi (DALL’85’ DORGU S.V.)

KABA 6 – Dinamico in mezzo al campo, non disdegna nemmeno qualche inserimento. Ha sui piedi il possibile pallone dell’1-0, ma tira addosso a Provedel. (DAL 72′ STREFEZZA 5.5 – Il suo ingresso non cambia le sorti del match)

RAMADANI 6 – Il faro del Lecce, tocca una quantità di palloni industriali. Dirige l’orchestra con il solito coraggio, decidendo i tempi di pressione.

GONZALEZ 5.5 – Non si fa vedere tantissimo, si preoccupa solo di appoggiare semplice, non dando soluzioni offensive quando il Lecce alza il baricentro. (DAL 72′ BLIN 5.5 – Tanta corsa, ma serve a poco).

OUDIN 6 – Dinamico, spinge con continuità senza rinunciare alla giocata. (DALL’ 85′ PICCOLI S.V.)

KRSTOVIC 5 – Pochi palloni a disposizione, quelli buoni li cestina male. Ha la chance di trovare il pareggio da pochi passi, cestina male.

ALMQVIST 6 – Frizzante sulla fascia d’appartenenza. I maggiori pericoli del Lecce arrivano dai suoi piedi.

All.D’AVERSA 6 – Mette in campo una squadra coraggiosa, che nel primo tempo tiene testa alla Lazio. Nella ripresa cala un attimo la concentrazione ed ecco che il Lecce subisce il gol. Da lì diventa tutto complicato, ma nonostante il ko la squadra ha mostrato di saper vendere cara la pelle.