Duro botta e risposta fra Taiwan e Cina dopo le elezioni che hanno eletto William Lai come nuovo presidente. Il governo di Formosa è infatti pronto a difendersi dalle intimidazioni cinesi.
A Taiwan vince William Lai: arriva il monito alla Cina
Taiwan ha inviato la Cina a rispettare il risultato delle elezioni presidenziali, che ieri 13 gennaio 2024 hanno visto la vittoria di William Lai. Il candidato del Partito Progressista Democratico ha ottenuto il 40% dei consensi, seguito da Ho Yu-in del Kuomitang (33%) e Kon Wen-je del Partito Popolare di Taiwan (26%). Il monito a Pechino è stato chiaro, dato che il governo cinese dovrà affrontare la realtà e accettare l’esito della tornata elettorale
La Cina punta alla “riunificazione” del proprio territorio
Il ministero degli Affari Esteri, in una nota ufficiale, ha invitato la Cina a rinunciare ai piani di repressione nei confronti dell’isola. Tutto ciò al fine di ritrovare interazioni positive fra le parti sebbene Lai sia comunque pronto a difendersi dalle intimidazioni cinesi. Pechino però ha rivendicato Taiwan come parte inalienabile del proprio territorio, affermando come le elezioni non cambieranno in alcun modo gli scenari. La Cina infatti rivendica fortemente la “riunificazione” del proprio territorio.
Pechino protesta dopo le congratulazioni del Giappone
Pechino ha avuto un botta e risposta anche con il Giappone, che si è congratulato con Lai dopo la vittoria. Con una nota ufficiale, la Cina ha affermato che le solenni dichiarazioni del ministro degli esteri giapponese Kamikawa rappresentano un’ingerenza negli affari interni cinesi. Per l’esecutivo cinese, la presa di posizione del Giappone è una palese violazione del principio dell’Unica Cina. Una situazione che va in netta contraddizione rispetto agli accordi politici fra Pechino e Tokyo dal punto di vista cinese.