Cos’è la Corte Internazionale di Giustizia? La Corte Internazionale di Giustizia è uno dei principali organi delle Nazioni Unite.

In Italia è anche conosciuta con l’acronimo CIG o con l’equivalente inglese ICJ. Ha sede nel Palazzo della Pace all’Aja, di fatto la capitale amministrativa dei Paesi Bassi. È l’unica istituzione mondiale a non avere sede a New York.

La Corte Internazionale di Giustizia è composta da 15 giudici, con un mandato della durata di 9 anni, eletti dall’Assemblea generale e dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. I giudici devono avere tutti nazionalità differente, in modo da rappresentare in modo imparziale tutti i sistemi giuridici del mondo. Ufficialmente la Corte si esprime in inglese e in francese.

Nata nel 1920 in sostituzione della Corte Permanente di Giustizia Internazionale (PCIJ), la Corte Internazionale di Giustizia è oggi l’unico tribunale internazionale che possa deliberare in materia di controversie tra Stati. L’attuale Statuto conserva gran parte della struttura e dei principi contenuti in quello della PCIJ.

Tutti gli Stati appartenenti alle Nazioni Unite devono rispettare le leggi dello Statuto e hanno poi la possibilità di intentare cause legali contenziose. Le procedure consultive possono invece essere presentate esclusivamente da alcune agenzie delle Nazioni Unite. Dal primo caso trattato, l’ICJ ha finora trattato 191 casi internazionali.

Cos’è la Corte Internazionale di Giustizia: la sua fondazione

Il primo tentativo di istituire un organo in grado di risolvere le controversie internazionali risale al 1899. L’iniziativa, chiamata Corte permanente di arbitrato (PCA), venne promossa dall’allora Zar di Russa e ebbe il risultato di sancire alcuni importanti trattati multilaterali riguardanti la condotta della guerra.

Nel 1907 venne riunita una seconda Conferenza di Pace dell’Aia, con l’obiettivo di rivedere e rafforzare le regole del procedimento di giudizio davanti alla Corte. Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania proposero un tribunale permanente ma la mozione rimase temporaneamente accantonata.

L’evento spartiacque fu però la Prima Guerra Mondiale. Nel 1919 si arrivò infatti alla formazione della Società delle Nazioni con l’istituzione di una Corte permanente di giustizia internazionale (PCIJ). Questo organo, dotato di un tribunale permanente, ebbe sin dall’inizio l’obiettivo di giudicare qualunque controversia internazionale oltre ad esercitare il ruolo consultivo in materia di ogni questione sottoposta. Nel 1920 l’Assemblea decise che i giudici venissero eletti sia dal Consiglio che dall’Assemblea della Lega.

Da allora si stabilì anche che il PCIJ avrebbe risieduto presso il Palazzo della Pace dell’Aia.

Negli anni successivi, anche a causa dei terribili eventi della Seconda Guerra Mondiali, risultò necessario aggiornare il regolamento della Corte. Nell’aprile 1946, il PCIJ fu ufficialmente sciolto e contestualmente venne eletto il primo presidente dell’ICJ.

La Corte Internazionale di Giustizia divenne operativa dal maggio del 1947 con il primo caso assegnatole: lo scontro tra il Regno Unito e l’Albania per gli incidenti avvenuti nel Canale di Corfù.

Le funzioni della Corte Internazionale di Giustizia

Oggi la Corte Internazionale di Giustizia ha il ruolo di sbrogliare le problematiche tra Stati facenti parte delle Nazioni Unite. Ha quindi una funzione giurisdizionale di interpretazione e di applicazione del diritto internazionale.

La Corte opera solo nella circostanza in cui tutte le parti di una controversia abbiano riconosciuto la sua giurisdizione. 

Alla Corte Internazionale di Giustizia permane anche il ruolo consultivo come aveva il precedente PCIJ. L’organo può esprimersi unicamente in materie legate su questione avanzate dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite o dagli Istituti specializzati delle Nazioni Unite.

Tutte le sentenze della Corte diventano il principale strumento di giurisprudenza internazionale.

Attenzione poi a non confondere l’attività della Corte Interinazione di Giustizia con la Corte penale internazionale. Quest’ultimo organo, fondato nel 2002 con sede sempre all’Aja ma non legato in alcun modo all’ONU, ha il compito di giudicare gli imputati accusati di crimini internazionali.