In Barba a Tutto” torna su Rai 3, un programma cucito su misura per Luca Barbareschi che dimostra ancora una volta la sua poliedricità. Uno dei volti più chiacchierati e discussi, ma che dimostra ancora una volta di essere più un uomo di cultura piuttosto che uno di destra.  Lo ha fatto attraverso le sue scelte produttive, lo fa ancor di più in un programma dove decide di tenere fuori la politica e di parlare con grandi artisti di tematiche legate all’attualità. TAG24 ha assistito alla registrazione del programma e incontrato Luca Barbareschi.

In Barba a Tutto il ritorno di Barbareschi su Rai 3, programma fresco e frizzante

Luca Barbareschi dimostra nel suo show “In Barba a Tutto” che il meglio lo dà quando improvvisa, da grande uomo di teatro. Tra citazioni letterali fino ad ospiti intellettuali per parlare di Intelligenza Artificiali dimostra di portare sulla Rai uno dei programmi più freschi e piacevoli. Anche la scelta dei primi due ospiti è azzeccata, soprattutto Serena Rossi sua creatura alla quale ha affidato l’interpretazione di Mia Martini. Più contratta Vera Gemma, che però racconta senza fronzoli del suo rapporto con il tempo che passa. 54’ di programma che scorrono veloci e uno Barbareschi più addolcito rispetto a quanto lo ricordavamo, con poche frecciatine per haters e pandori griffati.

Il no alla politica nel suo salotto: “Porta risse e non contenuti, sogno Kevin Spacey”

Luca Barbareschi è sorridente ed emozionato dopo la registrazione di “In Barba a Tutto”: “Da uomo di teatro quando parte una nuova avventura sono sempre emozionato, anche stasera mi tremavano le gambe ed ho quasi 70 anni”, poi continua “Sono orgoglioso di essere un disturbatore intellettuale. Questo è un programma libero, mi è permesso di dire quello che penso e per questo molte parti sono improvvisate. Ieri ho comunque provato tutto nei minimi particolari, perché sono meticoloso”.

Un programma dove spiega di aver voluto fortemente Serena Rossi in apertura: “Lei artisticamente è una mia creatura, l’ho voluta prima per Olivetti e poi per Mia Martini. L’ho aspettata quando è rimasta incinta, mi innamorai di lei a Tale e Quale e l’ho scelta. Conduttrice di Sanremo? Ha la capacità per fare qualsiasi cosa”, mentre sull’ospite dei sogni non ha dubbi “Vorrei Kevin Spacey, eravamo insieme dieci giorni fa stiamo pensando a qualcosa insieme. Nel mio film The Penitent volevo lui ma le m**** dei nostri colleghi non volevano lavorarci. Ora è assolto da ogni accusa. La sua presenza non è legata ai soldi, ma al fatto che sta ricominciando pian piano a lavorare e ne sono felice, è un talento unico e straordinario”.

Le idee sono altrettanto chiare su chi non vedremo nel salotto di “In Barba a tutto”: “Non inviterò i politici perché quando vengono loro finisce tutto in rissa e non c’è confronto”,  mentre ha una frecciatina velata per la distribuzione che ha spostato sempre più in alto l’inizio della prima serata “Io voglio fare una raccolta di firme per il riportare il prime  time alle 20, è arrivato alle 22 a causa di Striscia la Notizia che non è altro che un programma goliardico di destra”. 

L’esperienza politica un arricchimento: “Ma era duro stare bloccato come sui banchi di scuola”

Quando lo stuzzichiamo sulla sua esperienza politica Luca Barbareschi non la rinnega, anche se si sente lontano da quel mestiere: “Sono stato molto arricchito da quell’esperienza ma per uno come me stare sui banchi di scuola non è stato facile. Ho conosciuto tante persone in gamba, la maggior parte sconosciuti che lavoravano. Ho dovuto far parte di un ministero incredibile dove qualcuno aveva pensato bene di unire Infrastrutture e Telecomunicazioni. Il vero problema è che io sono un artista che crede nel potere delle idee, mentre i politici sono rapiti dall’idea del potere. Chi fa politica dovrebbe rendersi conto del suo potere”. 

Barbareschi si dice deluso dall’utopia del M5S: “Casaleggio era un genio, ma avrebbero dovuto mettere tutti i migliori in ogni ambito per realizzare la sua utopia. La libertà è fatta di regole, il potere si esercita all’interno io ho sofferto perché il costume fa il monaco”, poi cita anche Beppe Grillo “Il suo errore è stato non capire che c’è la nemesi che arriva sempre, bisogna averla sempre chiara”. Sulla guerra a Gaza, da cittadino ebreo,  invece si limita a dirsi convinto di come il conflitto sia dovuto a mere ragioni economiche: “Con tutto il rispetto per la Palestina qualcuno confonde problemi di religione con i soldi per farci litigare. La guerra la comanda il dollaro”.

Luca Barbareschi ha anche chiarito la questione del Teatro Eliseo, con la Regione Lazio sembra essersi tirata indietro rispetto alla notizia che era circolata di un investimento di 24 milioni di euro.

Quando va in onda In Barba a Tutto?

“In Barba a tutto” andrà in onda ogni domenica a partire dal 14 gennaio per sei settimane.