Era scomparso da mesi, Renato Monteverde, il fotografo di 76 anni trovato mummificato in un casolare di famiglia a Civitanova Alta, in provincia di Macerata, nelle Marche: ecco chi è e cosa gli è successo. La scoperta choc risale al pomeriggio di ieri, 12 gennaio.

Trovato mummificato in casa a Civitanova: chi è il fotografo Renato Monteverde

Renato Monteverde aveva 76 anni ed era noto per essere stato uno dei fotografi di moda più in voga degli anni Sessanta. Amava viaggiare: non di rado si recava all’estero per lunghi periodi, cambiando numero di telefono e facendo perdere, per un po’, le sue tracce.

Per questo i suoi familiari non si erano allarmati quando, qualche mese fa, avevano iniziato a non avere sue notizie: pensavano che si trattasse dell’ennesimo caso di allontanamento volontario da parte dell’uomo, da sempre eccentrico.

I primi dubbi sulla sua sorte avevano cominciato ad averli a Natale, quando, per l’ennesima, dopo aver provato a mettersi in contatto con lui non ci erano riusciti, scoprendo che anche i vicini di casa non lo vedevano da diverso tempo.

Un amico di infanzia aveva detto loro di averlo incontrato per l’ultima volta in estate. Poi l’uomo sembrava essere scomparso nel nulla. Le forze dell’ordine, allarmate, si erano quindi messe sulle sue tracce. Poi, nel pomeriggio di ieri, 12 gennaio, la macabra scoperta: entrando in un casolare di famiglia ormai fatiscente e non agibile – dove comunque, di tanto in tanto, l’uomo si recava – gli agenti si erano imbattuti nel suo corpo mummificato.

Era adagiato su una poltrona, senza alcun segno di violenza. Stando a una prima ispezione esterna del cadavere, potrebbe essere morto da cinque o sei mesi. L’ipotesi è che sia stato colpito da un malore e che, trovandosi solo, non abbia potuto chiedere aiuto, morendo. A confermarlo sarà l’autopsia.

Il ricordo di un amico di lunga data

Renato era un fotografo eccezionale, un artista […]. Lo conoscevo molto bene, ma chi non lo conosceva! È stato anche socio di TeleCivitanova e poi aveva un’abilità incredibile nella cucina. Si metteva ai fornelli alle feste dell’Unità qui a Civitanova Alta e la gente veniva persino da fuori per assaggiare i suoi piatti,

ha dichiarato, dopo aver appreso la notizia della sua morte, l’amico e collega Nicola Baiocco. A riportare le sue parole è Il Resto del Carlino.

Il precedente ad Ancona

Era di qualche giorno fa la notizia del ritrovamento del cadavere mummificato di un uomo di 72 anni nella sua abitazione di via Urbino, ad Ancona. A renderlo possibile era stato il fratello, con cui l’anziano morto non aveva contatti da diversi anni: sembra che, in occasione delle festività natalizie, volesse provare a riallacciare i rapporti con lui e che, non riuscendo a contattarlo telefonicamente, avesse deciso di andare a trovarlo.

Quando era arrivato sul posto, trovando l’appartamento chiuso e non ricevendo risposte dall’interno, l’uomo si era insospettito e aveva chiamato i vigili del fuoco che, dopo aver fatto irruzione nella casa, avevano scoperto il corpo del fratello, su cui il magistrato di turno ha già disposto l’autopsia: attraverso l’esame dei tessuti, dei liquidi rimasti e delle osa sarà infatti possibile risalire al periodo del decesso.

Il sospetto, per il momento, è che risalga almeno al 2018. Il 72enne, che ad Ancona non aveva familiari, potrebbe aver accusato un malore improvviso, morendo in solitudine senza che nessuno se ne accorgesse. Sembra che fosse un uomo riservato e che non avesse mai dato problemi a nessuno.

La sua storia aveva riportato alla mente di molti quella di Concetta Infante, la 77enne morta per cause naturali e nascosta dalla figlia 40enne in un baule, trovata mummificata lo scorso dicembre a Mondragone, in provincia di Caserta. Una storia di solitudine e di disperazione, che aveva sconvolto la comunità locale e non solo.