Le autorità regolatorie hanno approvato i primi Exchange Traded Fund (ETF) statunitensi che detengono direttamente bitcoin. Gli entusiasti delle criptovalute confidano che questi nuovi fondi, sostenuti da giganti del settore come BlackRock e Fidelity Investments, possano attrarre un pubblico più vasto verso il bitcoin.

Sotto molti aspetti, i nuovi ETF sono analoghi agli ETF dell’oro, che sono emersi nei primi anni del 2000 e hanno rapidamente conquistato popolarità come modalità d’investimento nel metallo prezioso. Invece di dover acquistare fisicamente lingotti d’oro, gli investitori potevano ottenere quote in un fondo aurifero tramite il proprio intermediario, proprio come acquistare azioni.

In maniera simile, i nuovi ETF di bitcoin spot sono concepiti per semplificare l’acquisizione di bitcoin. Non sarà necessario configurare un portafoglio digitale, memorizzare chiavi crittografiche o aprire un account presso una piattaforma di criptovalute. Si potrà semplicemente utilizzare lo stesso conto di intermediazione già in uso per negoziare azioni, obbligazioni e altri ETF.

Etf Bitcoin, come funzionano?

I nuovi ETF bitcoin rappresentano fondi che gestiscono pool di bitcoin ed emettono azioni. Un esempio è l’iShares Bitcoin Trust di BlackRock, con sede in Delaware.

Aziende di trading elettronico, conosciute come market maker, sono coinvolte nel continuo acquisto e vendita delle azioni degli ETF. Sfruttando le minime discrepanze tra il prezzo delle azioni dell’ETF e il loro valore basato sul bitcoin, i market maker contribuiscono a garantire che l’ETF segua fedelmente il prezzo della criptovaluta.

Alcuni di questi market maker agiscono anche come partecipanti autorizzati, aziende che collaborano per assicurare che la disponibilità di azioni si espanda o contragga in base alla richiesta degli investitori. Grandi nomi nel trading elettronico, come Jane Street Capital e Virtu Financial, insieme alla filiale statunitense di JPMorgan Chase, sono inclusi tra i partecipanti autorizzati per i nuovi ETF bitcoin.

Immaginiamo ora che un gruppo di investitori acquisti azioni dell’ETF bitcoin. Di fronte a questa crescente domanda, i partecipanti autorizzati forniscono denaro al trust. In cambio, il trust crea nuovi blocchi di azioni e li cede ai partecipanti autorizzati, aumentando così l’offerta di azioni ETF. Nel frattempo, il trust incrementa la quantità di bitcoin nel suo portafoglio, espandendo la sua riserva man mano che più investitori entrano in gioco.

Nel caso opposto, quando gli investitori decidono di vendere le azioni dell’ETF bitcoin, il processo si svolge in modo inverso. I partecipanti autorizzati consegnano le azioni al trust per riscattarle in contanti, riducendo così l’offerta di azioni. Contestualmente, il trust diminuisce le sue riserve di bitcoin.

Etf Bitcoin, quanto costano?

I gestori di attività che supportano l’ETF riceveranno un compenso annuale. Le tariffe possono oscillare dallo 0,2% di Bitwise al 1,5% di Grayscale Investments, con molte aziende che offrono inizialmente commissioni pari a zero per attirare gli investitori.

Ecco quanto costano attualmente gli ETF Spot su Bitcoin:

  • BitWise: 0.00%, per i primi sei mesi o fino ad un miliardo di dollari di asset under management (AUM), poi 0.20%;
  • ARK: 0.00%, per i primi sei mesi o fino ad un miliardo di dollari di AUM, poi 0.21%;
  • Wisdomtree: 0.00% per i primi sei mesi o fino a un miliardo di dollari di AUM, poi 0.30%;
  • BlackRock: 0.12%, per i primi sei mesi o fino a cinque miliardi di dollari di AUM, poi 0.25%;
  • VanEck: 0.25%;
  • Fidelity: 0.00% fino a luglio 2024 poi 0.25%
  • Hashdex: 0.90%
  • Franklin: 0.29%
  • Valkyrie 0.00%, per i primi sei mesi o fino a cinque miliardi di dollari di AUM, poi 0.49%;
  • Invesco: 0.00%, per i primi sei mesi o fino a cinque miliardo di dollari di AUM, poi 0.59%;
  • Grayscale: 1.5%;