Per i risparmiatori che preferiscono investire nel reddito fisso, le opportunità sono sempre presenti, che siano favorevoli o meno. Ad esempio, regolarmente il Dipartimento del Tesoro emette nuovi titoli di Stato, inclusi bond a breve, medio e lungo termine, talvolta in valuta, nonché emissioni speciali. Queste emissioni riempiono il calendario finanziario con varie opzioni.
Il 10 gennaio, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha messo sul mercato un nuovo Buono Ordinario del Tesoro (BOT) con una durata di un anno. Questi BOT sono obbligazioni a breve termine, solitamente della durata di 3, 6 o 12 mesi, e sono caratterizzati dalla mancanza di cedole, definendoli pertanto come zero-coupon bond. Il rendimento di tali obbligazioni è determinato dal cosiddetto scarto di emissione, ovvero la differenza tra il prezzo di aggiudicazione e il valore nominale di rimborso finale, fissato a 100.
Questi titoli vengono emessi attraverso aste competitive, alle quali partecipano esclusivamente gli “specialisti”, ossia gli intermediari finanziari come le banche, che agiscono per conto della clientela finale. Successivamente all’emissione, questi titoli sono liberamente negoziabili sui mercati regolamentati, come il Mercato Telematico dei titoli di Stato (MOT).
Nonostante le varie caratteristiche di questi strumenti finanziari, l’emittente rimane invariato, con il Dipartimento del Tesoro che opera per conto dello Stato, mantenendo la finalità di finanziare il debito pubblico.
Quanto guadagno se investo nel BOT annuale del gennaio 2024?
Nei periodi in cui l’inflazione ha superato i livelli registrati nel 2022, i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) avevano un rendimento intorno al 15% lordo (1983-1984). Da allora, il trend è stato prevalentemente in discesa, con rendimenti costantemente negativi durante gli anni della pandemia. Tuttavia, si sono poi ripresi notevolmente e lo scorso autunno hanno raggiunto un rendimento vicino al 4%, sempre in termini lordi.
Il titolo a 12 mesi, con scadenza il 14 gennaio 2025, è identificato dal codice ISIN IT0005580003 e ha raccolto un importo di 8 miliardi di euro. Le commissioni di acquisto sono a carico dell’acquirente, mentre la ritenuta fiscale rimane costante al 12,50%.
Il rendimento lordo di aggiudicazione è stato del 3,442% (rispetto al 3,528% dell’emissione di dicembre), il che significa che il prezzo di aggiudicazione è stato del 96,601. In pratica, la differenza tra questo prezzo e il valore finale di 100 (o il valore di rivendita, se liquidato in anticipo) rappresenterà il guadagno lordo dell’investitore, al netto di tasse e commissioni.