A margine delle celebrazioni per il 124° compleanno della Polisportiva Lazio, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, per il presidente biancoceleste Claudio Lotito c’è spazio anche per parlare di futuro. Non solo il futuro prossimo, ossia la chiusura di Curva e Distinti Nord per via dei cori a Lukaku, circostanza che manda su tutte le furie Lotito. E allora si torna anche a parlare di nuovo stadio.
Dopo la sfuriata sulla chiusura della Nord, Lotito parla di nuovo stadio della Lazio
“Non ho sentito ululati a Lukaku. Bisogna saper perdere”, ha detto il presidente. Ma non torna al derby solo per unirsi al vespaio che continua ad accompagnare la partita di mercoledì scorso.
La Lazio deve continuare a essere consapevole dei propri mezzi – dice infatti nella videointervista raccolta dall’inviato di Tag24 Lorenzo Brancati – È una squadra allestita per confrontarsi con tutti, ma i risultati sono frutto dell’impegno di tutti. Nel derby ho visto una squadra concentrata e volitiva. Aveva voglia di regalare soddisfazioni ai tifosi. Christos Mandas (il portiere esordiente mercoledì, ndr)? Voi questi giocatori li scoprite solo oggi, ma io che li ho comprati li conoscevo già, non credete?
Se si parla di squadra, Lotito non può non parlare della questione del rinnovo di Felipe Anderson.
Sono sempre convinto che tutti siano utili e nessuno indispensabile. Con Felipe Anderson ho un rapporto famigliare, lo tratto quasi come un figlio. Non voglio costringere nessuno. Lui sa che la Lazio è casa sua e che ha avrebbe prospettive anche a fine carriera. Deve compiere la sua scelta in libertà e capendo che qui viene considerato come uno di famiglia. Non sono ottimista né pessimista sulla cosa.
Il massimo dirigente biancoceleste e senatore di Forza Italia si schiera con l’omologo del Torino, Urbano Cairo, circa le critiche alla politica.
Dice la verità. Dopo il Covid, la politica non ha dato nulla al calcio. Al cinema sono arrivati 1,2 miliardi a fondo perduto; calcio e sport in generale assolutamente nulla. L’unica norma venuta fuori è stata quella per cui mi sono battuto io stesso (la “salva-calcio” datata dicembre 2022, ndr), che prevede di spalmare tutto il sospeso in 5 anni.
“Nuovo stadio? Ne faremo uno evocativo dei 124 anni di storia”
Lotito assicura i trifosi che la Lazio “lavora a fari spenti e in silenzio” nella prospettiva di trovare una nuova casa.
La mia politica è quella dei fatti, non delle parole. Prima dei fatti bisogna però capire di cosa stiamo parlando. Stiamo lavorando per capire la fattibilità tecnica.
Gli chiedono del Flaminio, lui glissa e continua:
Faremo uno stadio che sarà evocativo di una storia di 124 anni e che avrà quelle caratteristiche peculiari che consentono al laziale di essere diverso da altri.
Punta a una nuova sistemazione anche la Roma. Chi taglierà per prima il traguardo?
Non mi interessa arrivare primo, ma arrivare.