Bonus edilizi, superbonus e tutti gli altri incentivi sulla casa: la legge di Bilancio 2024 non ha determinato particolari novità in aggiunta alle agevolazioni già esistenti, lasciando andare in scadenza alcune delle detrazioni fiscali il cui termine era fissato al 31 dicembre 2023.

Peraltro, i decreto emanati dal Consiglio dei ministri a fine anno hanno previsto alcune strette alle applicazioni dei bonus. Sul superbonus 110% o 90% del 2023 non è stata prevista una proroga, mentre i provvedimenti entrati in vigore negli ultimi giorni dello scorso anno hanno previsto limiti all’utilizzo del bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Ulteriori strette hanno riguardato anche l’utilizzo delle opzioni di cessione dei crediti d’imposta e degli sconti in fattura.

Bonus edilizi, superbonus e tutti gli altri incentivi casa della legge di Bilancio 2024

In merito al superbonus, nel 2024 si annunciano alcune novità importanti. Innanzitutto, l’agevolazione fiscale – ormai orfana della cessione dei crediti d’imposta e dell’applicazione dello sconto in fattura – si applica con percentuale del 70%, perdendo 20 o 40 punti percentuali di sconto rispetto al 2023 (90% o 110%).

In secondo luogo, il governo non ha confermato il superbonus sulle villette e sulle altre unità indipendenti. I committenti di questi immobili dovranno proseguire, nel 2024, scegliendo altri bonus edilizi per agevolare le spese, a percentuali comunque più basse degli ultimi anni. Proseguirà l’agevolazione sui lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione sui condomini e sugli edifici da 2 a 4 unità abitative appartenenti a un solo proprietario, con possibilità di far partire gli interventi fino a tutto il 2025.

Rimane il bonus al 110% per alcuni soggetti del Terzo settore e per immobili colpiti dai terremoti post 1° aprile 2009 (da quello in Abruzzo in poi).

Boonus, superbonus e incentivi 2024, arriva la novità della tassazione della plusvalenza al 26%

Una novità per il 2024 è la tassazione applicata sulla plusvalenza realizzata con la vendita di un immobile ristrutturato con il superbonus. In tal caso, a essere escluse dalla tassazione del 26% sulla plusvalenza sono le prime case (costituenti una platea dell’80% degli immobili ristrutturati con il 110%). La tassazione scatta per vendite entro 10 anni dalla chiusura del cantiere.

Bonus edilizi, la salvaguardia sul 110% per le somme già con cessione crediti e sconto in fattura

Sul superbonus, inoltre, intervengono alcune salvaguardie. Innanzitutto, pur non essendoci stata una proroga al 2024, i lavori non terminati entro il 31 dicembre 2023 o per i quali non sia stato raggiunto il miglioramento energetico di due classi, non potranno essere oggetto di recupero da parte dell’Agenzia delle entrate le somme già fruite come sconto in fattura e cessione del credito d’imposta.

Si conferma il 16 marzo prossimo quale termine per trasmettere all’Agenzia delle entrate le comunicazioni dei crediti d’imposta e degli sconti relativi alle spese del 2023.

Stretta sul bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche: quali lavori sono ammessi?

Varie le strette che sono toccate al bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, con detrazione fiscale, sconto in fattura o cessione del credito d’imposta del 75 per cento. Rispetto alle interpretazioni del 2023, infatti, escono dalle agevolazioni i cambi degli infissi, delle finestre, delle porte, dei sanitari e dei bagni, per far largo ai soli lavori più aderenti alla predisposizione degli ascensori e di rampe di scale.

Stretta alla cessione dei crediti d’imposta e allo sconto in fattura

Ulteriore stretta su questo bonus riguarda l’avvalersi di una delle due opzioni di beneficio. Sconto in fattura e cessione del credito d’imposta, infatti, sono consentiti solo per le parti comuni dei condomini e alle persone fisiche con quoziente familiare di reddito non eccedente i 15.000 euro all’anno. Quest’ultimo vincolo può essere non tenuto in considerazione se nel nucleo familiare è presente un componente disabile.

Le strette su questo bonus – tra tipologie di lavori e sconto in fattura – non si applicano nel caso in cui il contribuente abbia presentato il titolo abitativo entro il 29 dicembre 2023 oppure per i lavori in edilizia libera o per quelli sui quali sia stato già raggiunto un accordo vincolato rafforzato dal pagamento di un acconto.

Sale l’anticipo sui bonifici per le spese sui lavori agevolati

Sui bonus edilizi il governo guidato da Giorgia Meloni ha modificato anche la percentuale di anticipo dei bonifici per il pagamento dei lavori. Infatti, la ritenuta nel 2024 sale dall’8% all’11%. L’incremento di percentuale si applicherà ai bonifici in emissione dal prossimo 1° marzo. La misura riguarda, in particolare, le imprese fornitrici che otterranno l’accredito di cifre inferiori.