Il settore delle stablecoin continua ad arricchirsi di nuovi arrivi, nonostante il discredito che su questo particolare ambito è stato riversato dal crollo di Terra (LUNA) e dai problemi collegati all’utilizzo degli algoritmi. Se la maggior parte di esse stabilisce una parità con il dollaro statunitense, ce ne sono però anche alcune che hanno deciso il loro peg all’euro.

Proprio alla moneta unica europea fa riferimento STASIS EURO (EURS), token emesso sulla Ethereum Virtual Machine dalla società STASIS, più di cinque anni fa. Il progetto si è imposto in particolare di dare una risposta alla richiesta di valuta virtuale da parte degli investitori del vecchio continente, cercando al contempo di garantire una stabilità solitamente preclusa alle criptovalute tradizionali.

Cos’è STASIS EURO

STASIS EURO è una stablecoin lanciata sulla piattaforma di Ethereum il 27 giugno del 2018. Il suo ancoraggio è all’euro e la sua creazione è direttamente collegata al fatto che la società proponente, STASIS, è stata in pratica una delle prime a offrire trasferimenti autorizzati per transazioni di portafoglio basate su EVM. Con il lancio della stablecoin è quindi possibile per i suoi utenti pagare le commissioni di transazione su applicazioni e prodotti aziendali utilizzando anche EURS in aggiunta a ETH.

STASIS è una società di stanza a Malta, specializzata da tempo nella fornitura di servizi rivolti alla blockchain. Lo sviluppo del progetto crypto è stato affidato alla STASIS Foundation, ente che a sua volta è stato costruito in modo da rispondere alle normative in vigore sull’Isola di Man.

Il fondo è delegato alla supervisione della società STASIS mediante un consiglio di amministrazione in cui siedono esperti nei settori della tecnologia, della finanza aziendale e della contabilità. A loro spetta il delicato compito di garantire che nessuno possa conseguire il controllo sulle attività aziendali, a partire dai conti di riserva per EURS e altre risorse crittografiche.

Tra gli scopi che si prefigge la stablecoin, occorre mettere in rilievo soprattutto i seguenti:

  • fungere da nuovo canale di investimento e pagamento per le aziende e le imprese che offrono prodotti e servizi sul mercato;
  • permettere alle aziende di stabilire facili interazioni con il settore della blockchain e le applicazioni decentralizzate;
  • garantire stabilità tramite l’ancoraggio paritario all’euro, con il collaterale verificato ogni tre mesi da BDO Malta e archiviato nei fondi aziendali , in modo da poter essere richiesto dagli interessati in qualsiasi momento;
  • facilitare la conversione tra EURS ed Euro, resa possibile da un cambio diretto mediante SCB Exchange, una banca svizzera.

Chi si muove dietro STASIS EURO?

Come già ricordato, a lanciare la stablecoin ancorata all’euro è stata la società STASIS. Le figure chiave che si occupano del progetto sono le seguenti:

  • Gregory Klumov (CEO e fondatore), già distintosi in veste di imprenditore, investitore e manager nel quindicennio precedente, nei settori finanziario e tecnologico;
  • Anatoliy Knyazev (Chief Technology Officer), un informatico che ha iniziato a farsi notare in qualità di trader di derivati nel periodo a cavallo del nuovo millennio. Proprio alle sue competenze si deve Exante, un famoso software di trading finanziario. Fa anche parte di Bitcoin Fund, uno dei primi e più redditizi hedge fund di BTC a livello globale;
  • Vyacheslav Kim (CFO), anche lui proveniente da un proficuo lavoro precedente, con oltre 12 anni di esperienza manageriale nei settori della gestione finanziaria, nella pianificazione aziendale e nello sviluppo;
  • Konstantin Orlov (Direttore della formazione), il quale ha a lungo lavorato in Renaissance Capital, in qualità di consigliere generale nel dipartimento legale. In STASIS si occupa di transazioni finanziarie e societarie internazionali come consigliere di progetto.

Le prospettive per il futuro

STASIS EURO è al momento al 306° posto nella classifica di settore. Non ha quindi riscontrato lo stesso enorme gradimento riservato ad alcune stablecoin ancorate al dollaro. Nonostante ciò si affaccia al 2024 con la speranza di riuscire ad affermarsi in maniera significativa.

A favorirlo potrebbe essere il notevole livello di sicurezza che lo distingue, reso possibile dalla collateralizzazione paritaria con l’euro. Una caratteristica che si inserisce in una giurisdizione, quella continentale che, a differenza di quella statunitense, sembra in grado di dare reali garanzie ai consumatori e agli investitori.