Il mercato delle criptovalute, in linea con quelli finanziari, è percorso da scossoni continui e violenti, che possono mettere in difficoltà anche i trader di lungo corso. Al tempo stesso, però, possono offrire grandi opportunità anche quando i prezzi sono generalmente in calo.

In molti si chiedono spesso se non sia il caso di mettersi in attesa, quando ciò accade. In effetti quanto accaduto nel corso del crypto winter ha seminato letteralmente panico tra molti investitori. In questa piccola guida cercheremo di spiegare perché anche le gelate del mercato sono in grado di creare ottime occasioni di guadagno.

Cali di mercato: cosa sono?

Anche nel trading di criptovalute ci possono essere momenti in cui i prezzi tendono a calare tutti insieme, salvo sporadiche eccezioni. Cali di grande rilievo, in particolare, si verificano in contemporanea con episodi di grande rilievo, come ad esempio il crac di FTX, quello di alcune banche legate all’innovazione finanziaria (Silicon Valley Bank, ad esempio) o la clamorosa caduta di Terra (LUNA).

In ognuna di queste occasioni un gran numero di investitori ha deciso che era troppo pericoloso tenere le proprie posizioni aperte e di liquidare i propri token. Ne è conseguito un periodo lunghissimo di calo delle quotazioni, il quale ha fatto tremare molti osservatori per la tenuta dei mercati.

A rendere possibili questi cali sono soprattutto due fattori interni:

  • la presa di profitto degli investitori quando un determinato token ha dato vita ad un sensibile apprezzamento e potrebbe quindi iniziare un ripiegamento fisiologico. Quando la catena di vendite è particolarmente forte e magari manca la capacità di assorbimento da parte di altri trader, la caduta dei prezzi può essere molto violenta e rapida;
  • il sentiment, ovvero l’umore del mercato, il quale può essere volto in negativo da episodi particolarmente significativi, come ad esempio il fallimento di un’azienda che è considerata una pietra miliare per l’intero settore.

Quando si verificano cali di mercato, si genera grande incertezza e un calo generalizzato e significativo dei prezzi. Ma, soprattutto, diventa reale un sentimento di paura che accomuna in particolare i trader meno navigati, i primi a risentire psicologicamente dell’atmosfera in formazione. Se questi sono destinati a perdere, di converso viene a formarsi una situazione ideale per gli investitori di lungo corso.

Perché alcuni trader di criptovalute acquistano durante le crisi del mercato?

I cali di mercato, naturalmente, sono forieri di grandi rischi per chi ha un portafogli squilibrato. Proprio questo, del resto, dovrebbe essere il primo passo per affrontare al meglio un settore reso complicato da oscillazioni fortissime e rapide.

Al tempo stesso, però, se il mercato delle criptovalute è in calo può offrire lo stesso ghiotte occasioni. In particolare ai cosiddetti short seller, ovvero quegli investitori che sono soliti prendere in prestito un determinato asset per poi puntare sul suo preventivato crollo, che sarà favorito dalla vendita del quantitativo detenuto. Una volta che il suo prezzo sarà stato abbattuto dal ciclo di vendite, lo short seller procederà al suo riacquisto a prezzi stracciati. Dalla differenza tra il prezzo di vendita e di riacquisto deriverà il suo guadagno.

Naturalmente si tratta di una strategia che comporta attitudini mentali e tecniche non indifferenti. Ideale quindi per chi maneggia titoli finanziari da maggior tempo rispetto a chi, invece, sta muovendo i primi passi. Per questo secondo diventa quasi naturale il riflesso a vendere non appena il prezzo di un asset detenuto inizia a flettere.

Per capire meglio il concetto, basterebbe guardare le dinamiche di prezzo di Bitcoin. Se qualcuno avesse deciso di vendere il token nel momento di massimo splendore, quando si stava approssimando ai 70mila dollari, per poi ricomprare qualche mese più tardi, quando la sua quotazione si aggirava intorno ai 20mila, avrebbe fatto un affare clamoroso. Oggi, infatti, dopo l’approvazione dell’ETF spot da parte della SEC, BTC è di nuovo a cavallo dei 45mila dollari, in attesa di trarre giovamento dall’ormai prossimo halving, il quarto della sua storia.