Merluzzo nero maleodorante con contorno di carote. Questo il piatto mangiato da alcuni bambini di una mensa di un istituto scolastico di Bari, ora al centro di una pioggia di polemiche per la presunta scarsa qualità del cibo offerto da diversi mesi ai loro studenti.
Numerosi genitori sono insorti contro la scuola e la ditta che gestisce la mensa. L’azienda è stata accusata di una cattiva presentazione e cottura degli alimenti.
Un episodio grave, come evidenziato in un post sui social network da Antonello Delle Fontane, Presidente della Commissione qualità dei servizi, preoccupato per l’alimentazione e la salute dei giovani.
Tag24 ha approfondito la vicenda proprio con Delle Fontane.
Bari, merluzzo nero maleodorante nella mensa scolastica: intervista ad Antonello Delle Fontane
D. Che cos’è successo? Come mai è stato servito del pesce maleodorante a dei bambini?
R. Il merluzzo nero maleodorante è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. A dire il vero, già da settembre/ottobre abbiamo ricevuto numerose lamentele sulla presentazione dei pasti ai bambini. Molto spesso ci segnalavano cibi scongelati male e cotti in maniera non adeguata. Bisogna capire celermente quali sono le problematiche legate al servizio e correggerre il tiro, capire dove intervenire e farlo immediatamente. Le segnalazioni erano già molteplici all’inizio dell’anno scolastico. Quello che è successo l’8 gennaio è stato un atto grave e le critiche, arrivate su più fronti, non vertevano più sul cubotto scongelato di spinaci o il fatto che ai bambini non piacesse il farro con il passato di verdure. Questa volta c’è stata una presa di posizione generale, dopo il disservizio che si è creato.
D. Il Comune cosa ne pensa? Quale può essere la causa scatenante di questo disagio?
R. Tutti in comune hanno ricevuto segnalazioni, sia i consiglieri di opposizione che maggioranza. In qualità di Presidente commissione qualità dei servizi, abbiamo sollevato questa situazione già tra ottobre e novembre con l’assessore Romano. Vogliamo maggiore controllo e una presenza fisica della politica per il servizio mensa. Il disagio potrebbe essere nato potenzialmente per le modalità di aggiudicazioni del servizio, ovvero un bando a ribasso. Si deve capire come limare questa problematica e il Comune nei prossimi bandi dovrà capire come investire meglio il denaro.
Pioggia di critiche per il disservizio della mensa scolastica
D. La ditta che gestisce il servizio mensa ha rilasciato dichiarazioni sulle critiche ricevute?
R. L’azienda ha dichiarato che rivedrà i menù ma è importante che oltre alla presentazione degli alimenti ai bambini, migliorino la cottura e il confezionamento. Sono arrivate segnalazioni sulla preparazione errata della carota non pelata e diverse mele che presentavano macchie. Non si tratta soltanto di cambiare il merluzzo della zona FAO 27 in favore del 37 che ha un odore più gradevole. Temo sia una soluzione temporanea ma non definitiva al problema. Il merluzzo, a detta degli esperti, presentava quel tipo di odore naturale che lo rendeva sgradevole, ma ci vuole una attenzione primaria in cucina. Un bambino a cui viene presentato il farro con il passato di legumi non ha grande una appetibilità e non possiamo rischiare che gli studenti non mangino.
D. Sono stati effettuati dei controlli qualità sui prodotti della mensa?
R. La ditta, come riportato da numerose testate giornalistiche, ha superato tutti i controlli qualità. A detta della società, non ci sono problemi legati alla conservazione del cibo e al momento non sono stati registrati episodi di bambini che sono stati male e al sottoscritto non sono arrivate comunicazioni. La frutta a km0 come riportato dall’assessore Romano, com tutta la frutta biologica, non essendo trattata con determinati tipi di prodotti può apparire ammaccata, con delle macchie, ma va comunque fatto un controllo approfondito per una maggiore qualità del cibo senza nascondersi dietro la scusa del “biologico” e presentare ai bambini un cibo non appetibile.
D. Come mai si punta al risparmio su questioni così delicate come l’alimentazione dei bambini?
R. Questo è il punto primario che deve porsi l’assessore, avendo la delega al servizio. La causa scatenante porta l’azienda a gestire il servizio con determinati costi. Ma a quel punto bisogna capire la politica cosa può fare, come e cosa può garantire un bando al ribasso e come creare un risultato migliore che non leda la qualità del servizio.
Non solo scuola: stesso problema anche in ospedale
D. Cosa ne pensano i genitori e cosa hanno consigliato per cambiare la situazione? Hanno proposto un cambio della ditta?
D. Alcuni genitori hanno spesso avanzato sui social la proposta di allontanare questa azienda per integrarne un’altra. Il comune ha delle responsabilità penali ed economiche che graverebbero sulle tasche dei cittadini baresi. Valutati tutti i pro e contro, bisogna effettuare un pronto intervento e in futuro capire se possa o meno entrare nel merito un’altra ditta, ma è qualcosa che non spetta a me dirlo ma agli uffici e alle ripartizioni. E’ oggettivo che il cibo non piaccia ai bambini.
D. Da un suo post sui social network, ha evidenziato che le mense di Bari non cucinano bene e sono un fenomeno piuttosto diffuso in città. Quali sono le altre realtà con lo stesso problema?
Mai come nel 2023, inizio 2024, abbiamo ricevuto tutte queste lamentele. Ci arrivano anche segnalazioni nei miei post sul servizio di mensa del Policlinico di Bari, gestito dalla stessa società, ma preciso che il settore sanitario non è di nostra giurisdizione. I pazienti, ricoverati nella struttura, necessitano per salute di mangiare bene e se non viene apprezzato il cibo, diventa un problema. Il cittadino deve segnalare la situazione non solo chiamando il consigliere comunale, denunciando queste situazioni sui social o a scuola, ma c’è bisogno di una immediata protocollazione delle segnalazioni. Un passo fondamentale affinché dal punto di vista burocratico possano essere prese in ulteriore considerazione. Nell’attività di segnalazione deve essere coinvolta anche la CQS.