Presentazione romana, alla Casa del Cinema di Villa Borghese, per “I Fantastici 5“, la serie tv ambientata nel mondo dello sport paralimpico. Protagonista è Raoul Bova, punta di diamante di un cast giovanissimo. Andrà in onda su Canale 5 a partire da mercoledì 17 gennaio: quattro serate, otto episodi. Tra i presenti anche Monica Contrafatto, che in carriera ha vinto tanto tra cui due medaglie d’argento ai Mondiali e due bronzi paralimpici sui 100 metri, categoria T63. Orgoglioso rappresentante dell’universo paralimpico il presidente del Cip, Luca Pancalli, che con l’inviato di Tag24 Thomas Cardinali parla di sport, ma anche delle “strane” declinazioni su fascismo e violenza degli ultimi giorni.
Pancalli su violenza e nostalgie da fascismo nello sport: “Teniamoci lontani da provocazioni e strumentalizzazioni”
“È fondamentale che i grandi media si interessino sempre più ai nostri atleti – esordisce il dirigente, parlando dei ‘Fantastici 5‘ in tv – Da un lato, ciò testimonia l’attenzione per il nostro mondo; dall’altro, questa attenzione potrebbe generare un sistema virtuoso affinché tanti altri ragazzi possano incuriosirsi e scoprire questa realtà”.
La serie tv, inoltre, farà da ideale apripista alle Paralimpiadi 2024 in programma dal 28 agosto all’8 settembre prossimi.
“Presentazioni come questa sono felici distrazioni, perché siamo concentrati su una edizione importante delle Paralimpiadi. Tornano infatti in Europa, non ci sarà il problema del fuso orario e avranno dunque tanta e ottima visibilità. Stiamo lavorando su Parigi 2024 da quattro anni e sono ottimista che, anche stavolta, sapremo dire la nostra”.
Da mercoledì, su Canale 5, la serie “I fantastici 5”
Nel frattempo, si parla ancora della violenza che ha accompagnato il derby calcistico di Roma o di casi preoccupanti come quello della Federazione di football americano alle prese con episodi legati a nostalgie fasciste.
“Le brutte scene non appartengono allo sport – il pensiero di Pancalli – Credo che uomini e donne dello sport debbano sempre fare uno sforzo per tenersi lontani da qualsiasi forma di provocazione e tanto più di strumentalizzazione“.