L’avvocato del calciatore Lavezzi ha ammesso che quest’ultimo soffre di ipomania. Di cosa si tratta? Quali sono i sintomi e le opzioni di trattamento?
Caratterizzata da un livello elevato di energia, eccitazione e impulsività, l’ipomania può influenzare significativamente la vita quotidiana. Approfondiamo i sintomi di questa condizione e le potenziali opzioni di trattamento.
Cos’è l’ipomania di cui soffre Lavezzi
Il calciatore Lavezzi, detto il Pocho, è ricoverato da tempo in una clinica di salute mentale e il suo legale per la prima volta ha ammesso che la malattie che lo affligge è l’ipomania.
Non ci sarebbe, dunque, nessun abuso di droga o alcol dietro il ricovero di Lavezzi, come insinuato dai media argentini.
“Resterà in cura per 21 giorni e poi avrà la possibilità di andarsene o restare a seconda delle sue condizioni. I medici stanno cercando di stabilizzarlo, prima di vedere se ha bisogno di cure più lunghe. Non ha ricevuto terapia intensiva come è stato detto“, ha chiarito il legale Mauricio D’Alessandro a SoFoot.
Cos’è l’ipomania?
L’ipomania è caratterizzata da un aumento dell’umore, uno stato euforico non correlato a un contesto particolare e un’eccitazione psicologica e fisica.
Secondo la classificazione internazionale dei disturbi psichiatrici più utilizzata al mondo (DSM 5), un episodio ipomaniacale è definito come: “un periodo chiaramente definito di umore elevato o umore espansivo o irritabile e un aumento persistente di attività o energia. Questo periodo deve durare almeno 4 giorni consecutivi ed essere presente tutto il giorno, quasi tutti i giorni“.
Può manifestarsi una sola volta nella vita, oppure come parte di un disturbo dell’umore più grave con diversi episodi di scompenso timico.
Le cause sono “multifattoriali”: il coinvolgimento genetico, congenito, educativo e sociale. La mania e l’ipomania si sviluppano solitamente come parte del disturbo bipolare.
Quali sono i sintomi dell’ipomania?
Le persone che soffrono di ipomania spesso sperimentano:
- Iperattività, idee di grandezza;
- Meno bisogno di dormire;
- Logorrea (il paziente parla continuamente);
- Distraibilità (salta da un argomento all’altro senza logica);
- Disinibizione e battute sessuali senza senso;
- Aumento della libido;
- Maggiore socialità.
La persona che presenta uno stato maniacale è difficile da sopportare per chi gli sta intorno. Non è uno stato di eccitazione limitato a poche ore: l’eccitazione dura solitamente almeno una settimana.
Come si diagnostica l’ipomania?
La diagnosi deve essere fatta da un medico psichiatra sulla base di criteri clinici ritenuti rilevanti dalla comunità scientifica contemporanea, ad esempio secondo la Classificazione internazionale delle malattie (ICD 10) o il DSM 5.
I criteri osservati sono: accelerazione psicomotoria, esaltazione dell’umore o irritabilità particolarmente notevole, associata a riduzione del sonno senza affaticamento, della durata di almeno 4 giorni consecutivi.
Quali sono i trattamenti contro l’ipomania
Per regolare gli effetti dell’ipomania, il trattamento fondamentale di base consiste nell’adottare uno stile di vita sano, soprattutto per quanto riguarda il sonno.
Gli psichiatri avvertono: in caso di ipomania la prima cosa da risolvere è la mancanza di sonno.
Ciò è particolarmente vero per i pazienti affetti da schizofrenia, pazienti bipolari o depressi.
Nella maggior parte dei casi è necessario trattare l’episodio con un trattamento farmacologico che aiuti a ritrovare l’eutimia (stato dell’umore non scompensato) e a stabilizzare l’umore nel tempo. Si può utilizzare il litio, farmaci antiepilettici, farmaci regolatori dell’umore o neurolettici.
La durata del trattamento può estendersi per diversi mesi/anni, o spesso anche per tutta la vita quando si sono verificati vari episodi e fasi.
Altri farmaci possono anche essere combinati per trattare sintomi come l’insonnia, ma dovranno essere prescritti alla dose minima e per la durata più breve possibile.
Fondamentale è anche la psicoeducazione, quindi svolgere una terapia cognitivo-comportamentale, che mira a insegnare ai pazienti a comprendere la propria malattia e a individuare i segni di scompenso.