La gestione finanziaria non è sempre un compito scontato, e spesso ciò che manca è la consapevolezza delle tecniche e l’incertezza nel rischiare i propri soldi. Tuttavia, esistono opzioni di investimento a basso rischio che possono fungere da sicuro rifugio per i risparmi personali.

In particolare, i buoni fruttiferi rappresentano una scelta interessante. Questi investimenti, specialmente se destinati ai bambini, offrono la possibilità di accumulare un capitale nel corso degli anni, che potrà essere utilizzato per progetti futuri o affrontare eventuali emergenze.

Una delle soluzioni proposte da Poste Italiane è il Buono fruttifero Soluzione Futuro, che a grandi linee ricalca la filosofia di fondo del vecchio Buono Obiettivo 65.

Buono fruttifero postale Soluzione Futuro, cos’è?

Analogamente ad altri tipi di buoni, il Buono Soluzione Futuro è emesso dalla CDP, garantito dallo Stato Italiano e distribuito attraverso Poste Italiane. La sottoscrizione avviene solo in formato dematerializzato e permette il rimborso senza costi, anche attraverso piattaforme online.

Non sono previste spese di sottoscrizione o gestione, neppure in fase di riscatto, tranne per quanto riguarda le spese fiscali. L’aliquota fiscale è del 12,50% sugli interessi maturati, mentre l’imposta di bollo si applica nel caso in cui il valore del portafoglio buoni superi i 5.000 € al momento della rendicontazione.

Il Buono Soluzione Futuro è disponibile per le persone fisiche con un’età compresa tra i 40 e i 54 anni, senza possibilità di co-titolari. Per quanto riguarda l’importo, il taglio minimo è di 50 €, con multipli successivi, fino a un massimo di 1 milione di € al giorno. La sottoscrizione può avvenire presso l’ufficio postale o online, sia tramite app che attraverso il sito web, per coloro che sono abilitati alle operazioni remote.

Rendimento Buono fruttifero postale Soluzione Futuro

A scadenza, ovvero al compimento del 65° anno di età, il buono Soluzione Futuro paga una rendita in 180 rate mensili tra i 65 e fino agli 80 anni.

In quanto titolo dematerializzato, il rimborso del Buono Soluzione Futuro può avvenire integralmente in un’unica soluzione o in modo parziale, a condizione che gli importi riscattati siano di almeno 50 € e multipli successivi. Per quanto riguarda il valore di rimborso, è necessario distinguere tra tre situazioni:

  1. Se il riscatto avviene prima dei 3 anni dalla data di sottoscrizione, si ha diritto solo al capitale nominale inizialmente investito.
  2. Se il riscatto avviene dopo i primi 3 anni e fino al compimento del 65° anno di età, si ottiene il capitale iniziale più gli interessi netti maturati fino a quel momento.
  3. Se il riscatto avviene durante la fase di rendita, si ottiene il “residuo” di quanto maturato al compimento dei 65 anni e non ancora percepito attraverso le rate.

Fase di accumulo e fase di rendita

Esaminiamo ora la struttura finanziaria del suddetto titolo, divisa in due fasi:

  1. Fase di accumulo: Si estende dalla data di sottoscrizione fino al raggiungimento dei 65 anni di età. Durante questo periodo, il Buono Soluzione Futuro offre un tasso fisso con capitalizzazione composta semestrale. Alla scadenza, CDP riconoscerà l’importo maggiore tra il rendimento minimo indicato nei Fogli Illustrativi e il capitale investito rivalutato in base all’inflazione europea.
  2. Fase di rendita: Va dal giorno successivo al compimento dei 65 anni fino all’80° anno di età. Durante questo periodo, il buono eroga 180 rate mensili composte da una quota di capitale e una di interessi, fino al completo rimborso dell’importo dovuto. Tutte le condizioni economiche sono dettagliate nei Fogli Illustrativi disponibili sulla pagina web dedicata al prodotto sul sito di Poste. I fondi investiti e gli interessi non ancora incassati attraverso le rate continuano a generare rendimenti.

Inoltre, ci sono due scenari in cui il buono viene rimborsato automaticamente sul conto di regolamento (libretto o BancoPosta): prima in caso di decesso dell’intestatario prima dell’80° compleanno, e secondo nel caso in cui al compimento del 65° anno il totale netto maturato non determini una rata complessiva netta di almeno 50 €.