È stato arrestato per tentato omicidio per aver preso parte all’agguato orchestrato ai danni di un 25enne in un ristorante di Chinatown, a Milano, lo scorso 10 aprile: ecco chi è Prince Hu, l’imprenditore da quasi 30 mila follower salito alla ribalta delle cronache. Il suo vero nome è Hu WeiWei e sui social sfoggia abiti griffati e auto di lusso.

Arrestato per tentato omicidio: chi è Prince Hu, il ristoratore da quasi 30 mila follower sui social

“Credi nel tuo talento, perché il successo non viene regalato”, scrive sul suo profilo Instagram da quasi 30 mila follower, sfoggiando abiti griffati, auto di lusso, esclusive vacanze a Courmayeur, Forte dei Marmi e Porto Cervo e contatti con calciatori e vip.

Si chiama Hu WeiWei, ma a tutti è noto con il soprannome di “Prince”, il ristoratore influencer che nella giornata di ieri, 11 gennaio, è stato tratto in arresto insieme ad altre due persone perché gravemente indiziato di aver preso parte all’agguato orchestrato ai danni di un 25enne in un ristorante di via Lomazzo, nella Chinatown milanese.

I fatti risalgono al 10 aprile scorso, giorno di Pasquetta. Con l’aiuto dei suoi complici, di 19 e 20 anni, Prince Hu era entrato nel locale cinese Houjie indossando abiti neri e un casco integrale e, senza proferire parola, si era scagliato con furia contro il 25enne, che in quel momento stava pranzando con degli amici.

Nel corso dell’aggressione, durata in tutto 10 secondi, l’aveva colpito ripetutamente con una mannaia alle braccia e alle spalle, fruntamandogli radio, ulna e scapola, oltre a staccargli, quasi di netto, la mano sinistra. Poi si era allontanato di corsa, a piedi.

Le lunghe indagini che hanno portato agli arresti

Immediatamente soccorso, il 25enne, riuscito a salvarsi per miracolo dall’agguato, aveva subito puntato il dito contro l’influencer, sostenendo: “È Prince Hu o qualche uomo che ha mandato lui”. Sapeva, infatti, che il ristoratore ce l’aveva con lui per alcuni dissapori passati.

Sembra che addirittura i due si fossero sfidati sui social, promettendosi un incontro di boxe come Elon Musk e Mark Zuckerberg. Sarebbe durato solo pochi minuti: Prince Hu aveva detto che lui avrebbe portato i guantoni. Poi qualcuno avrebbe dato via al round, che finalmente avrebbe spazzato via i vecchi rancori, nati quando il 25enne aveva parlato ai suoi follower di problemi sentimentali e tradimenti riguardanti una ex dell’imprenditore, una ragazza contesa.

Al posto dei guantoni Prince aveva invece portato un’arma da taglio. E il round di tre minuti che i due avevano in programma di fare si era trasformato in un tentato omicidio di pochi secondi, immortalato, in parte, dalle videocamere di sorveglianza installate nei pressi del locale.

La ricostruzione dell’agguato

Prince Hu aveva riferito agli inquirenti che lo avevano interrogato di non entrarci niente, con l’agguato, di avere un alibi. Poi pian piano il suo castello di bugie è stato smontato. A renderlo possibile, il dipendente 20enne del ristoratore, che senza mezzi termini, ai genitori – non sapendo di essere intercettato – avrebbe detto: “È stato lui”.

Nella telefonata, finita agli atti delle indagini, l’uomo – arrestato – avrebbe anche raccontato al padre gli attimi preceduti e seguiti all’aggressione, spiegando che il terzo complice avrebbe pedinato la vittima, facendo sapere a Prince la sua posizione esatta.

Dopo averlo colto di sorpresa, stando alla sua ricostruzione, il ristoratore sarebbe fuggito, cambiandosi in una palestra con il suo aiuto e mostrandosi di nuovo in pubblico, con l’intento di costruirsi un alibi. Il tutto in una mezz’ora. Sarebbe stato lui, poi, a disfarsi dei vestiti sporchi di sangue, coprendolo.