Lo short squeeze è un fenomeno di vecchio data dei mercati finanziari, tanto da essene considerato una vera e propria degenerazione. C’è però voluta la vicenda relativa alle azioni di GameStop per portarla all’attenzione dell’opinione pubblica.
In quell’occasione, infatti, il coalizzarsi di un gran numero di piccoli investitori sui social media, ha condotto a perdite miliardarie i cosiddetti hedge fund, i grandi fondi speculativi abituati a fare il bello e cattivo tempo sui mercati azionari.
Perdite che, all’improvviso, hanno spinto anche le autorità finanziarie statunitensi ad interessarsi del fenomeno. Autorità le quali, stranamente, sembravano non essersene mai accorte sinché i grandi fondi drenavano risorse dai piccoli investitori, lasciandoli spesso sul lastrico.
Short Squeeze: di cosa si tratta?
Per capire lo short squeeze occorre prima cercare di farlo con la figura dello short seller. Come tale si intende il classico venditore allo scoperto, un tipo di trader che prende in prestito azioni o altri strumenti finanziari pagando un determinato interesse, per poi procedere alla loro vendita e riacquisto. L’obiettivo è di creare un movimento ribassista all’interno del mercato, nel quale incunearsi per poter procacciarsi un lauto profitto.
Facciamo un esempio, per chiarire meglio la logica dell’operazione. Se lo short seller è convinto che una determinata azione è destinata a crollare, la prende in prestito pagando un determinato interesse, per un certo periodo e la si rivende. Il prezzo dell’azione è al momento di 15 dollari, ma per effetto della catena di vendite arriva a 3, prezzo al quale lo stesso short seller la riacquista. La nuova catena di riacquisti ristabilisce, o quasi il valore dell’azione, che torna a 13 dollari, permettendo al trader di lucrare 10 dollari per azione, dai quali detrarre l’interesse concordato con il prestatore, prima di restituire i titoli.
Il funzionamento di questa tecnica, legata al ribasso dei mercati, è quindi abbastanza semplice. La vendita di un gran quantitativo di azioni ne provoca il crollo del prezzo, costringendo molti piccoli trader, ignari di quello che sta accadendo, a vendere le proprie a prezzi molto bassi. Quando la quotazione sarà arrivata ai minimi lo short seller le acquisterà e trarrà profitto dal gap tra la valutazione della vendita e quella del nuovo acquisto.
Si tratta di una tecnica apparentemente rischiosa. Se, infatti, il mercato sale con una certa intensità, invece di crollare, per il venditore allo scoperto si prospetta una perdita sanguinosa. Per evitarla deve chiudere la sua posizione short e accettare il passivo.
Il fatto è che troppo spesso questo rischio è soltanto teorico. Gli hedge fund, infatti, si muovono di concerto e quando lo fanno sono i piccoli trader a dover chiudere le proprie posizioni vendendo, per non vedere praticamente azzerata la quotazione del titolo sotto attacco. Come doveva accadere, appunto, in occasione della vicenda di GameStop.
Reddit e lo Short Squeeze
Il copione che abbiamo appena ricordato, era già stato preparato per le azioni di GameStop, una catena di negozi di videogiochi da tempo in difficoltà. Una crisi di cui avevano pensato di approfittare gli squali di Wall Street, abituati a shortare quando un’azienda si trova in difficoltà.
Stavolta, però, hanno trovato un muro di fronte, contro il quale sono andati a sbattere. Ovvero le centinaia di migliaia di piccoli trader che frequentano abitualmente un forum di discussione su Reddit. Il nome con cui è passato alla storia il gruppo è altamente emblematico: WallStreetBet. I suoi componenti si sono coordinati per sostenere tutti insieme il titolo di GameStop, costringendo gli hedge fund a chiudere le proprie posizioni limitando le perdite a svariati miliardi di dollari.
Le perdite potevano essere molto più elevate, se si pensa che per effetto dell’azione di WallStreetBet il titolo di GameStop era salito di oltre 20 volte il valore che deteneva nel momento dello short squeeze. Perdite che hanno svelato gli altarini. Tanto da spingere i fondi a dichiarare candidamente su Twitter che il mercato era manipolato dalle persone sbagliate.
Il comportamento di Robinhood
Per capire il livello di manipolazione dello stesso, c’è voluta però un’altra constatazione. Nel pieno della buriana, infatti, la piattaforma di trading Robinhood ha deciso di sospendere la compravendita di titoli GameStop. Una decisione la quale ha spinto molti a chiedersi cosa stesse accadendo.
La realtà è presto emersa: la piattaforma aveva ricevuto 39 milioni di finanziamenti da Citadel, azienda la quale era intervenuta per salvare Melvin Capital, il fondo che rischiava di fallire per i miliardi di perdite accumulate su GameStop.
Proprio questa è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso e svelato gli altarini. Una vicenda che, in definitiva, può essere presa come una prova della pericolosità dei mercati finanziari per i piccoli trader. Nell’occasione di GameStop hanno vinto, ma lo stesso sistema ha impedito loro di trionfare, facendo fallire uno degli emblemi della teoria che ha reso celebre Joe Ross, quella delle mani forti del mercato.