La guerra devastante in Yemen e la conseguente crisi umanitaria hanno gettato il paese in una situazione drammatica, con un bilancio di circa 20.000 vittime civili dall’inizio del conflitto. Nel periodo compreso tra marzo 2015 e settembre 2021, si sono verificati approssimativamente 10 attacchi aerei al giorno nello Yemen, risultando in oltre 18.000 vittime civili uccise o ferite. Nove anni di conflitto hanno costretto oltre 4,5 milioni di persone, di cui più di 2 milioni di bambini, a abbandonare le proprie case. Circa 21,6 milioni di persone, di cui 11 milioni di bambini, sono ora in grave necessità di assistenza umanitaria. Ma quali sono i motivi per cui è scoppiata questa guerra e chi la sta combattendo?

I motivi della guerra in Yemen

L’origine del conflitto yemenita risale alla primavera araba del 2011, quando una rivolta ha spinto il presidente a lungo termine, Ali Abdullah Saleh, a cedere il potere al suo vice, Abdrabbuh Mansour Hadi. L’obiettivo della transizione politica era portare stabilità a uno dei paesi più poveri del Medio Oriente, ma le speranze sono svanite. Da allora, la situazione in Yemen è peggiorata notevolmente. Hadi ha affrontato attacchi delle forze fedeli a Saleh, insicurezza alimentare crescente e una crisi economica diffusa.

Ecco una breve cronistoria che fornisce una panoramica sull’evoluzione del conflitto in Yemen nel corso degli anni:

  • 2011: I moti della primavera araba conducono alla formazione del movimento ribelle yemenita.
  • 2012: La crescente rivolta nel paese porta alle dimissioni del presidente Ali Abdallah Saleh e all’elezione di Abdrabbuh Mansour Hadi.
  • 2014: Scoppia la guerra civile effettiva.
  • 2015: Intervento nella lotta da parte di una coalizione internazionale guidata da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, con conseguente aumento dei combattimenti. A ottobre, l’ospedale MSF di Haydan viene bombardato e distrutto.
  • 2016: Anche l’ospedale di Abs, sostenuto da MSF, viene colpito da un attacco, causando la morte di 19 persone.
  • 2017: Le Nazioni Unite dichiarano il conflitto in Yemen come la “peggiore crisi umanitaria nel mondo”. Nello stesso anno, il paese è colpito da una grave epidemia di colera.
  • 2018: I combattimenti si intensificano, focalizzandosi in particolare sulla città di Hodeidah.
  • 2019: Un attacco danneggia parzialmente l’ospedale MSF a Mokha Est. Il colera fa nuove vittime tra la popolazione civile.
  • 2020: Il Covid-19 colpisce lo Yemen, aggravando ulteriormente la situazione a causa di un sistema sanitario completamente distrutto.

Guerra in Yemen, chi combatte?

I combattimenti hanno avuto inizio nel 2014, quando il movimento ribelle musulmano sciita Houthi ha preso il controllo della provincia settentrionale di Saada e delle zone circostanti. Gli Houthi hanno successivamente conquistato la capitale, Sanaa, costringendo Hadi all’esilio. Nel marzo 2015, l’Arabia Saudita e altri otto stati, prevalentemente sunniti, supportati dalla comunità internazionale, hanno lanciato attacchi aerei contro gli Houthi con l’obiettivo di ripristinare il governo di Hadi.

L’intervento dell’Arabia Saudita è stato giustificato sostenendo che l’Iran fornisce agli Houthi armi e supporto logistico, un’accusa negata dall’Iran. Il conflitto yemenita si è così inserito in una complessa rete di tensioni regionali e geopolitiche.

Guerra in Yemen, morti e condizioni della popolazione

Dall’inizio del conflitto al 2023, il bilancio è stato di circa 20.000 morti tra i civili.

Le condizioni della popolazione yemenita sono rapidamente peggiorate da quando è iniziato il conflitto, portando il paese sull’orlo della carestia e del collasso economico. La guerra in Yemen ha inflitto un impatto devastante sull’economia nazionale, generando instabilità, ostacolando le importazioni e aggravando le calamità naturali. L’economia continua a declinare, con la perdita di mezzi di sostentamento e l’aumento dei prezzi delle materie prime.

La scarsità di cibo, acqua potabile, servizi igienici e assistenza sanitaria, unitamente alla diffusione di epidemie massicce come colera e difterite, ha gravato pesantemente sulle condizioni di vita dei civili, privando le famiglie dei beni essenziali. Nel 2021, lo Yemen figura al vertice della lista dei 10 paesi più colpiti dai conflitti, rendendolo uno dei luoghi peggiori per i bambini vivere. I bambini yemeniti continuano a essere vittime di gravi violazioni, molte delle quali sfuggono alla rilevazione dei meccanismi di segnalazione. Tra le violazioni più gravi figurano reclutamento forzato, rapimenti, violenze sessuali, ostruzione all’accesso umanitario, attacchi a scuole e ospedali, nonché omicidi, lasciando un impatto profondo sulle loro vite che va dal trauma fisico a quello psicologico. Sorprendentemente, gli autori di tali violazioni dei diritti dei bambini godono quasi completamente di impunità, mancando un adeguato meccanismo indipendente di responsabilità.