Il termine per la presentazione dell’ISEE 2023 è ormai trascorso, scatenando la corsa al suo rinnovo, una prassi inevitabile per coloro che desiderano continuare a beneficiare di diverse agevolazioni e bonus legati a questo indicatore. Tra i benefici confermati figurano i bonus per l’energia e il gas, i quali sono concessi solo nel rispetto di specifiche soglie ISEE.

Tuttavia, la nuova Manovra introduce significative modifiche in merito all’ISEE. A partire dal 2024, i prodotti finanziari come i titoli di stato e altri garantiti dallo Stato, tra cui i Buoni e i libretti postali, saranno esclusi dal calcolo del patrimonio familiare ai fini dell’ISEE, fino ad un certo importo.

BTP, BOT, libretti e buoni postali vanno inseriti nell’Isee 2024?

Le novità apportate dalla legge finanziaria 2024 vanno al di là del semplice rinnovo dell’ISEE scaduto il 31 dicembre 2023, poiché influenzano direttamente il modo in cui vengono valutati alcuni aspetti del patrimonio familiare.

È importante sottolineare che l’ISEE, acronimo di Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è uno strumento utilizzato per valutare la situazione economica delle famiglie ed è valido per un anno solare. Per continuare a godere di alcune prestazioni assistenziali, è necessario presentare agli intermediari fiscali la documentazione relativa alla situazione economica, patrimoniale e reddituale riferita al periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022.

Nell’ambito delle nuove disposizioni della legge finanziaria 2024, gli intermediari dovranno essere forniti di certificazioni riguardanti saldi e giacenze medie relativi ai conti correnti, aggiornati al 31 dicembre 2022. Allo stesso tempo, non sarà più richiesto presentare la documentazione relativa ai titoli di stato, compresi i Buoni del Tesoro annuali o poliennali, così come agli “altri prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato”.

La recente modifica in questione è contemplata agli articoli 1, paragrafi 183-185 della nuova legge finanziaria 2024.

La novità riguarda l’esclusione dal computo dell’ISEE dei titoli di stato, come i Buoni del Tesoro annuali o poliennali, nonché di altri strumenti finanziari legati alla raccolta del risparmio con obbligo di rimborso garantito dallo Stato.

Questa esenzione si estende a diversi strumenti finanziari, tra cui:

  • Buoni Ordinari del Tesoro (BOT)
  • i Certificati del Tesoro Zero-Coupon (CTZ),
  • Buoni del Tesoro Poliennali (BTP),
  • Certificati di Credito del Tesoro (CCT),
  • buoni postali fruttiferi,
  • libretti di risparmio postale.

Il possesso di tali titoli non influirà più sul calcolo dell’ISEE familiare fino a un limite di 50.000 euro.

Cosa cambia?

Quale sarà l’effetto di questa esclusione sui detentori di titoli di Stato e di altri strumenti finanziari elencati sul calcolo dell’ISEE? In pratica, coloro che mantengono reddito e patrimonio invariati rispetto al passato vedranno diminuire il proprio ISEE.

Un ISEE più basso comporta un diritto più elevato a ricevere contributi. Tuttavia, la risposta a questa situazione è condizionata da vari fattori.

L’obiettivo di questa innovazione sembra essere quello di incentivare gli italiani con liquidità a investire, legando il proprio patrimonio all’andamento del debito italiano, contribuendo così al risanamento del deficit pubblico. Tuttavia, a meno che non si tratti di investimenti consistenti, questa modifica non avrà un impatto significativo.

AGGIORNAMENTO 15 GENNAIO 2024: Il chiarimento dell’Inps

L’Inps chiarisce che attualmente Titoli di Stato e prodotti postali devono essere ancora inclusi nel calcolo dell’Isee