Il 2024 si presenta con importanti cambiamenti nel settore dei bonus edilizi, in particolare per quanto riguarda il “bonifico parlante“, un elemento chiave per accedere a queste agevolazioni fiscali. Questo tipo di bonifico, indispensabile per godere delle detrazioni fiscali legate ai lavori edilizi, ha subito alcune modifiche significative. In questo articolo, esamineremo in dettaglio cosa implica il bonifico parlante, le sue nuove regole nel 2024, e come influenzeranno i beneficiari di questi bonus.

Cos’è il bonifico parlante?

Il bonifico parlante è una modalità di pagamento specifica, richiesta per le spese relative ai lavori edilizi che consentono di accedere a detrazioni fiscali. Questo tipo di bonifico si distingue per la necessità di includere informazioni dettagliate che permettono di collegare il pagamento all’intervento edilizio effettuato. Nel 2024, ci sono alcune eccezioni, come il bonus mobili e il bonus verde, che consentono metodi di pagamento alternativi, ma per la maggior parte dei bonus edilizi, il bonifico parlante rimane lo strumento privilegiato.

Bonifico parlante 2024: aumenta la ritenuta d’acconto

Una delle principali novità nel 2024 riguarda l’aumento della ritenuta d’acconto applicata sui bonifici parlanti. A partire dal 1° marzo 2024, la ritenuta d’acconto sui bonifici per interventi edilizi che permettono di accedere a detrazioni fiscali passerà dall’8% all’11%. Questo cambiamento, introdotto dalla Legge di Bilancio 2024, rappresenta un incremento significativo e influenzerà tutti coloro che effettueranno lavori di ristrutturazione, miglioramento energetico, o interventi antisismici.

La percentuale di ritenuta d’acconto sui bonifici parlanti ha subito varie modifiche nel corso degli anni:

  • Dal 10% nel 2010.
  • Al 4% dal 2011.
  • All’8% dal 1° gennaio 2015.
  • E ora all’11% dal 1° marzo 2024.

Come eseguire un bonifico parlante correttamente

Effettuare un bonifico parlante richiede attenzione ai dettagli per evitare errori che potrebbero precludere l’accesso alle detrazioni. Quando si effettua un bonifico parlante, è fondamentale includere:

  • La causale specifica legata al tipo di bonus edilizio.
  • Il codice fiscale del beneficiario del bonus.
  • Il codice fiscale o la partita IVA del destinatario del pagamento (impresa o fornitore).

È importante escludere l’IVA dal calcolo della ritenuta, applicando la percentuale sulla somma al netto dell’IVA.

Estensione ai nuovi bonus

Nel 2024, il bonifico parlante viene esteso per includere ulteriori bonus come il bonus barriere architettoniche al 75%. Questa estensione richiede che anche queste spese siano pagate tramite bonifico parlante, seguendo le stesse regole applicate agli altri bonus edilizi.

Cosa fare in caso di errori

Nonostante le novità, le procedure per correggere gli errori nel bonifico parlante rimangono invariate. Le linee guida dell’Agenzia delle Entrate specificano che in caso di errore nella causale di versamento non si perde il diritto al bonus edilizio desiderato e non è necessario correggere il bonifico. Tuttavia, se gli errori influenzano l’applicazione della ritenuta d’acconto (che aumenta dall’8% all’11% dal 1° marzo 2024), il contribuente può ripetere il bonifico correttamente oppure ottenere una dichiarazione sostitutiva dal fornitore che attesti la corretta contabilizzazione dei corrispettivi ai fini fiscali.

Ordinante e beneficiario

È stato inoltre chiarito che l’ordinante del bonifico parlante può essere diverso dal beneficiario della detrazione fiscale. Ad esempio, un genitore può effettuare il bonifico mentre il figlio, intestatario delle fatture, può essere il beneficiario della detrazione.

La corretta descrizione della fattura

La descrizione dettagliata e corretta della fattura è cruciale per evitare contestazioni. La fattura dovrebbe includere il tipo di lavoro (ad esempio, manutenzione straordinaria o ordinaria), una descrizione dettagliata dell’intervento, l’indirizzo e gli estremi catastali dell’immobile, e i dettagli del titolo abilitativo come la CILA.

Bonifico parlante 2024: la procedura passo passo

Molti istituti bancari offrono procedure specifiche per il bonifico parlante, con causali precompilate per semplificare il processo.

È inoltre essenziale inserire il codice fiscale o la partita IVA del beneficiario (impresa o fornitore) e del fruitore della detrazione (contribuente che sostiene la spesa).

Bisogna poi includere nella causale il riferimento normativo relativo al tipo di bonus edilizio utilizzato e dovranno essere inclusi anche il numero e la data della fattura emessa per i lavori.

Alcune spese, come i bolli, diritti di segreteria, oneri di urbanizzazione, e la tassa per l’occupazione di suolo pubblico, non richiedono il bonifico parlante.

Cosa fare in caso di più beneficiari?

In caso di più beneficiari delle detrazioni (ad esempio, comproprietari di un immobile), è importante che la fattura annoti la percentuale di spesa sostenuta da ciascun beneficiario. La detrazione spetterà a ciascun soggetto nella misura indicata, indipendentemente dalla proporzionalità della comproprietà.