L’annuncio è arrivato a distanza di un giorno dall’articolo del New York Times che ha rivelato l’esistenza di negoziati avanzati mediati dal Qatar tra Israele e Hamas volti a trasferire i farmaci agli ostaggi che necessito di pronto soccorso.
Guerra a Gaza, USA e Gb contro basi Houthi in Yemen. I ribelli: “Pagherete”. Israele all’Aja: “Genocidio contro di noi”
La guerra in Medio Oriente si allarga allo Yemen: nella notte Stati Uniti e Regno Unito hanno colpito “con successo” diversi obiettivi Houthi in Yemen. La risposta dei ribelli non si è fatta attendere: avrebbero lanciato missili contro navi da guerra dei due Paesi nel Mar Rosso. Intanto prosegue a L’Aja il processo contro Israele, accusato di genocidio a Gaza
La Russia critica Israele: “Nei suoi attacchi ci sono violazioni delle leggi internazionali”
L’ambasciatore russo Vasilij Nebenzja, durante il Consiglio di sicurezza all’ONU, ha criticato Israele riguardo il modo in cui sta portando avanti le sue operazioni militari contro Hamas:
“Nell’uso indiscriminato della forza da parte di Israele nella Striscia di Gaza ci sono molte gravi violazioni alla legge internazionale“.
Tajani: “L’Italia aiuterà gli Stati Uniti contro gli Houthi”
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani conferma il sostegno italiano all’azione promossa dagli Stati Uniti nel mar Rosso. L’urgenza è di fermare gli attacchi compiuti dai ribelli yemeniti Houthi contro i convogli commerciali.
“Abbiamo firmato un accordo con gli Stati Uniti a sostegno della difesa della libertà marittima contro le aggressioni degli Houthi. L’Italia è stata il primo Paese a condannare l’aggressione degli Houthi. Per questo motivo riaffermiamo la nostra condanna assoluta nei confronti dell’organizzazione terroristica. Gli Stati Uniti, attaccati dai droni Houthi, hanno avuto ragione a rispondere“.
Il portavoce della Casa Bianca Kirby: “Non vogliamo allargare il conflitto allo Yemen”
Parlando alla stampa, il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della casa Bianca, John Kirby, ha affermato che gli USA sono pronti a colpire militarmente i ribelli yemeniti Houthi, colpevoli di attacchi ai convogli commerciali che passano per il Mar Rosso.
Per Kirby il presidente Biden non vuole che si accenda un conflitto anche in Yemen: “Non siamo interessati a una guerra con lo Yemen. Non siamo interessati a un conflitto di alcun tipo qui“.
Gli USA stanno discutendo altresì se considerare i ribelli Houthi come un’organizzazione terroristica.
All’ospedale di Al-Aqsa è finito il carburante
Situazione grave nell’ospedale di Al-Aqsa, a Gaza.
I generatori che permettevano il funzionamento dei macchinari medici hanno finito il carburante e di conseguenza si sono spenti.
Al-Jazeera ha affermato che “la maggior parte dei reparti dell’ospedale sono completamente fuori servizio a causa del blackout dovuto alla carenza di carburante“.
Si teme quindi che molti pazienti, compresi bambini e neonati, possano morire per mancanza di adeguate cure.
Israele consegnerà i farmaci per gli ostaggi detenuti a Gaza
L’ONU denuncia il blocco “sistematico” degli aiuti negli ospedali a nord di Gaza
Dopo aver pianificato missioni di aiuto a nord, le agenzie delle Nazioni Unite hanno affermato che i loro convogli sono stati sottoposti a ispezioni lente e imprevedibili e poi un rifiuto quasi sistematico da parte di Israele di procedere.
“Le operazioni nel nord [sono] sempre più complicate”, ha dichiarato Andrea De Domenico, capo dell’ufficio dell’agenzia di aiuti delle Nazioni Unite OCHA nei territori palestinesi.
Yemen: attacchi statunitensi e britannici in risposta ad Houthi
Attacchi aerei statunitensi e britannici contro gli obiettivi Houthi in Yemen e al trasporto marittimo internazionale nel Mar Rosso.
Il governo sostenuto dai sauditi aggiunge che gli Houthi allineati all’Iran hanno la responsabilità di trascinare il paese della penisola arabica in un’arena di confronto militare.
Diverse petroliere hanno deviato la rotta dal Mar Rosso durante la notte. Attacchi aerei statunitensi e britannici anche sugli obiettivi di LSEG e Kpler.
Gaza, oscurati tutti i servizi internet e le telecomunicazioni
Tutti i servizi Internet e le telecomunicazioni a Gaza sono stati tagliati a causa del bombardamento israeliano del territorio palestinese, dice l’operatore principale.
“Siamo spiacenti di annunciare che tutti i servizi di telecomunicazione nella Striscia di Gaza sono stati persi a causa dell’aggressione in corso. Gaza è oscurata di nuovo”, come dichiarato da Paltel, società addetta al servizio in un post su X.
Hamas: bilancio vittime salito a 23.708 morti
Il ministero della Salute a Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che il bilancio nella Striscia è salito a 23.708 morti.
Fonti Palazzo Chigi: a Italia non chiesto di partecipare raid Houti
“Non è stato mai chiesto all’Italia di partecipare agli attacchi”.
Così alcune fonti di palazzo Chigi sull’attacco di Stati Uniti e Gran Bretagna contro gli Houti in Yemen.
L’Italia, spiegano, sta lavorando affinché la tensione nel Mar Rosso resti bassa ed è impegnata nella coalizione europea per garantire la circolazione delle navi.
L’Italia non ha sottoscritto il documento degli Stati Uniti, quindi non è stata richiesta la partecipazione del nostro Paese, pur avendo ricevuto la notizia dell’attacco con largo anticipo.
Oms: ospedale Al-Shifa ha ripreso parzialmente attività
L’ospedale Al-Shifa ha ripreso in parte le attività. Lo ha riferito in un tweet il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Gli operatori umanitari sono finalmente riusciti a consegnare oltre 9.300 litri di carburante, nonché forniture mediche per coprire mille pazienti traumatizzati e cento pazienti sottoposti a dialisi renale.
Sono stati parzialmente ristabiliti alcuni servizi, con
un reparto chirurgico e medico con 40 posti letto, un pronto soccorso, 4 sale operatorie, servizi ostetrici e ginecologici di base d’urgenza, unità di emodialisi limitata, servizi minimi di laboratorio e di radiologia di base.
Tedros ha poi ribadito che “la salute deve essere protetta e mai presa di mira o militarizzata”.
After more than two weeks, @WHO team and partners were able to reach Al-Shifa hospital in northern #Gaza today and deliver 9300 litres of fuel and medical supplies to cover 1000 trauma and 100 kidney dialysis patients.
— Tedros Adhanom Ghebreyesus (@DrTedros) January 11, 2024
The team reported that Al-Shifa, previously Gaza's premier… pic.twitter.com/D6u4qhTwLT
Erdogan, vogliono un mare di sangue nel mar Rosso
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan cha duramente criticato le operazioni militari di Usa e Gran Bretagna contro gli Huthi dello Yemen.
Siamo ancora una volta dinanzi una reazione sproporzionata. Un’azione dinanzi la quale anche l’Iran si vorrà difendere. L’Inghilterra continua a fare tutto ciò che fanno gli Stati Uniti, e vogliono trasformare il Mar Rosso in un mare si sangue. Gli huthi comunque continueranno a rispondere con tutte le forze che hanno e abbiamo le nostre fonti che ci dicono che hanno risposto e risponderanno agli attacchi
ha dichiarato.
Gli Huthi, ormai da quasi due mesi, stanno attaccando con razzi e droni le imbarcazioni in transito nel mar Rosso, una risposta al conflitto israeliano a Gaza.
Tajani, lavoriamo per una soluzione pacifica in Yemen
Seguiamo con preoccupazione ciò che accade nell’area del Mar Rosso, lavoriamo per una soluzione pacifica anche nello Yemen perché i ribelli possano deporre le armi e si possa avere una situazione di libera circolazione delle merci perché il danno che si provoca dovendo costringere le navi a fare il giro dell’Africa e non passare attraverso i canali di Suez è un danno che poi viene pagato a caro prezzo dai nostri porti, ma anche dalle nostre aziende di trasporto perché c’è un aumento di costi di assicurazione, aumenta tutto e quindi anche i prodotti diventano meno competitivi.
Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a Rimini, tappa del suo tour in Emilia-Romagna.
Tajani ha inoltre spiegato:
Noi siamo impegnati per garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso, partecipiamo alla missione europea Atlanta e chiederemo anche che questa missione possa avere competenze più larghe oppure dar vita addirittura ad una nuova missione europea per garantire la libera circolazione delle merci. Abbiamo sottoscritto un documento a favore di questa libertà con gli Stati Uniti e abbiamo apprezzato la decisione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e se mi chiedete perché l’Italia non ha partecipato all’attacco di questa notte, noi siamo stati informati dagli Stati Uniti con parecchie ore di anticipo, ma noi non possiamo, perché la Costituzione non lo permette, agire in azione di guerra senza un dibattito e un voto del Parlamento. Quindi è giusto difendere la libertà di navigazione.
Il ministro ha poi aggiunto:
Noi sosteniamo politicamente questo principio e anche con la nostra fregata partecipiamo alla missione Atlanta però non possiamo partecipare a improvvise azioni di guerra anche se si tratta di azioni di protezione del traffico marittimo internazionale senza un’autorizzazione del Parlamento. Da qui la nostra non presenza, però ci battiamo sempre politicamente per la libera circolazione marittima.
Israele all’Aja: “Non tutti i conflitti sono genocidi”
Il rappresentante della difesa israeliana, Malcolm Shaw, davanti alla Corte internazionale di giustizia all’Aja, ha spiegato:
Non tutti i conflitti sono genocidi. Il crimine di genocidio nel diritto internazionale si distingue tra le violazioni come l’apice del male, il crimine dei crimini, il massimo della malvagità. Se le accuse di genocidio dovessero diventare moneta comune nei conflitti armati ovunque si siano verificati, l’essenza di quel crimine andrebbe persa.
Il legale ha evidenziato come i civili soffrano in tutti i conflitti armati.
A questo proposito un altro legale della difesa israeliana, Galit Rajuan, ha sottolineato l’utilizzo da parte di Hamas di
strutture apparentemente civili per scopi militari. Case, scuole, moschee, strutture e rifugi dell’Onu sono tutti sfruttati per scopi militari da Hamas, anche come siti di lancio di razzi. I residenti di Gaza hanno riferito che Hamas ha rubato aiuti
come carburante e attrezzature mediche.
Israele all’Aja: contano azioni governo, non parole ministri
Per giudicare ciò che sta facendo Israele nella guerra a Gaza, è necessario prendere in considerazione “le decisioni prese dal gabinetto di guerra e dal gabinetto di sicurezza“, non le dichiarazioni dei singoli ministri.
E’ quanto affermato dal rappresentante della difesa israeliana, Malcolm Shaw, davanti alla Corte internazionale di giustizia all’Aja.
L’avvocato fa riferimento alle dichiarazioni del ministro del Patrimonio israeliano, Amichai Eliyahu, esponente dell’estrema destra, le cui parole- quelle in cui ipotizzava l’utilizzo della bomba atomica su Gaza– sono state citate dall’accusa per dimostrare l’intento di genocidio di Israele.
La scelta di citazioni casuali, che non sono conformi alla politica del governo, è nella migliore delle ipotesi fuorviante. Come la dichiarazione del ministro del Patrimonio, il quale è completamente al di fuori del processo decisionale della guerra
ha spiegato il legale, ricordando che le parole di Eliyahu sono state “immediatamente ripudiate dal primo ministro e dai ministri”.
Mosca condanna gli attacchi in Yemen: “Illegittimi”
Il Cremlino ha condannato gli attacchi “illegittimi” di USA e Regno Unito contro i ribelli Houthi nello Yemen.
Lo ha riferito il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.
Sulla vicenda è intervenuta anche la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova:
La cosiddetta ‘coalizione internazionale’ guidata da Stati Uniti e Regno Unito ha colpito numerosi obiettivi nello Yemen. Condanniamo fermamente queste azioni irresponsabili. Un’escalation militare nella regione del Mar Rosso potrebbe provocare una destabilizzazione della situazione in tutto il Medio Oriente
ha scritto in un post
Iraq, attacco in Yemen violazione leggi internazionali
Sheikh Qais al-Khazali, segretario generale del movimento iracheno Asaib Ahl al-Haq, ha confermato che l’aggressione contro lo Yemen rappresenta una violazione delle leggi internazionali.
Condanniamo l’ingiusta aggressione contro il popolo fraterno dello Yemen, a causa del suo sostegno alla causa palestinese
ha detto lo sceicco Al-Khazali in un tweet.
Borrell vede ministro Oman in merito alle tensioni nel Mar Rosso
Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, ha avuto un colloquio con il ministro degli Esteri dell’Oman, Badr Albusaidi.
Abbiamo parlato delle crescenti tensioni nel Mar Rosso e della necessità di preservare la libertà di navigazione; la necessità di una pausa nelle ostilità per affrontare la terribile situazione umanitaria a Gaza e liberare tutti gli ostaggi; lavorare verso una soluzione a due Stati
ha scritto su X.
With Omani FM @badralbusaidi, we spoke about the growing tensions in the Red Sea & need to preserve freedom of navigation; the need for pauses of hostilities to address the terrible humanitarian situation in Gaza & free all hostages; to work toward a two state solution. pic.twitter.com/t4B5hXfrvy
— Josep Borrell Fontelles (@JosepBorrellF) January 12, 2024
Israele all’Aja: Accusa di genocidio “distorta” e “contro di noi”
Oggi 12 gennaio Israele è all’Aja per replicare alle accuse di genocidio nel processo intentato dal Sudafrica.
Il Paese ha “sfortunatamente presentato alla Corte un quadro fattuale e legale totalmente distorto”, ha dichiarato Tal Becker, uno dei principali avvocati israeliani presso la Corte internazionale di giustizia dell’Aja.
Becker ha inoltre descritto il “massacro, le mutilazioni, gli stupri e rapimenti su vasta scala” compiuti da Hamas lo scorso 7 ottobre, affermando che “se ci sono stati atti di genocidio, sono stati perpetrati contro Israele“.
Mezzaluna rossa: rilasciato direttore ospedale Khan Younis
La Mezzaluna Rossa palestinese ha comunicato che il direttore del Centro medico di Khan Younis, il dottor Awni Khattab, è stato rilasciato questa mattina dagli israeliani dopo 51 giorni di detenzione, come riferito da The Times of Israel.
Era stato arrestato durante l’evacuazione dei pazienti dall’ospedale di Shifa, nel nord di Gaza.
Cinque morti e sei feriti negli attacchi aerei in Yemen
Gli attacchi aerei americani e britannici in Yemen hanno hanno ucciso cinque persone e ferite sei.
Questo il bilancio ufficiale rilasciato dalla milizia sostenuta dall’Iran.
I raid hanno portato alla morte di cinque martiri e al ferimento di altri sei appartenenti alle nostre forze armate
ha scritto il portavoce militare Houthi Yahya Saree su X.
È guerra…
— Sabrina F. (@itsmeback_) January 12, 2024
🔴 Aerei da guerra statunitensi e britannici attaccano obiettivi Houthi nello Yemen.
Gli attacchi contro le posizioni degli Houthi sono stati effettuati da aerei, navi e sottomarini.
Esplosioni a Sanaa, Saada, Hodeidah, Zabid
e Dhamar.
…prepariamoci ad… pic.twitter.com/DgWdQ3uoBS
Hamas ed Hezbollah condannano attacchi contro gli Houthi
Hamas ed Hezbollah hanno condannato gli attacchi contro gli obiettivi Houthi nello Yemen.
In una nota, Hamas ha definito i raid “un atto di terrorismo non calcolato” e una chiara aggressione contro la sovranità yemenita.
Cina preoccupata, garantire la stabilità nel Mar Rosso
La Cina ha espresso “preoccupazione” per l’escalation delle tensioni nel Mar Rosso, dopo gli attacchi di Usa e Gran Bretagna in Yemen.
La Cina esorta tutte le parti coinvolte a mantenere la calma e a dare prova di moderazione per evitare ulteriori conflitti
ha dchiarato la portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Mao Ning.
Mao ha inolte sottolineato la necessità che tutte le parti abbiano un ruolo costruttivo e responsabile nel preservare la sicurezza e la stabilità regionale nel Mar Rosso.
Siamo pronti a lavorare con tutte le parti per mantenere la comunicazione, promuovere il raffreddamento della situazione e salvaguardare insieme la sicurezza delle vie d’acqua internazionali
ha poi concluso.
Russia accusa Usa e Gb: escalation distruttiva in Yemen
La portavoce diplomatica della Russia ha condannato gli attacchi di Stati Uniti e Regno Unito contro i ribelli Houthi nello Yemen.
Gli attacchi statunitensi in Yemen sono l’ennesimo esempio della distorsione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU da parte degli anglosassoni e del totale disprezzo per il diritto internazionale, in nome dell’escalation della situazione nella regione per raggiungere i loro obiettivi distruttivi
ha scritto Maria Zakharova su Telegram.
Altru 85 malati di Gaza evacuati in Turchia
Altri 85 malati e feriti di Gaza sono giunti in Turchia oggi 12 gennaio, dopo un’evacuazione che ha avuto luogo attraverso l’Egitto.
Lo ha annunciato il ministro della Salute turco, Fahrettin Koca, che ha definito “sull’orlo del collasso” le strutture sanitarie nella Striscia. Oltre ai malati, sono arrivati anche 106 accompagnatori.
I pazienti sono stati trasferiti presso ospedali, messi a disposizione dal governo del presidente Erdogan, e vanno ad aggiungersi ai più di 200 malati evacuati nelle scorse settimane. La Turchia sta portando avanti l’allestimento di un ospedale da campo nella Striscia di Gaza e si attende che la struttura divenga operativa.
Nelle scorse settimane il Paese turco ha inviato oltre dieci aerei e due navi con 500 tonnellate di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza, tra cui 20 ambulanze, ora operative al valico di Rafah.
Iran, attacchi Usa e Gb violano sovranità dello Yemen
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, ha dichiarato che l’Iran condanna gli attacchi aerei statunitensi e britannici nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi.
La consideriamo una chiara violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dello Yemen, nonché una violazione delle leggi, dei regolamenti e dei diritti internazionali
ha spiegato.
Houthi: navi collegate a Israele restano nel mirino
Gli Houthi continueranno a colpire le navi legate a Israele nel Mar Rosso. Lo ha comunicato un portavoce dei ribelli.
Affermiamo che non c’è assolutamente alcuna giustificazione per questa aggressione contro lo Yemen, poiché non c’era alcuna minaccia alla navigazione internazionale nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, e gli attacchi hanno colpito e continueranno a colpire le navi israeliane o quelle dirette ai porti della Palestina occupata
ha scritto Mohammed Abdulsalam su “X”.
Il Giappone è tra i Paesi che giustificano attacchi a Houthi
Il Giappone è tra i Paesi che giustificano gli attacchi contro i ribelli Houthi.
Il Giappone condanna i ribelli Houthi che continuano a ostacolare il diritto e la libertà di navigazione nel Mar Rosso e nelle acque che circondano la penisola araba
ha detto il portavoce del governo giapponese Yoshimasa Hayashi.
Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Bahrein, Canada, Paesi Bassi, Danimarca, Germania, Nuova Zelanda e Corea hanno infatti diffuso una dichiarazione congiunta, in cui evidenziano che l’azione è stata intrapresa in difesa del commercio internazionale e di quello in transito nel Mar Rosso.
Arabia Saudita: grande preoccupazione; evitare escalation
L’Arabia Saudita sta seguendo gli attacchi USA e Gran Bretagna sul vicino Yemen con “grande preoccupazione”.
Lo fa sapere il ministero degli Esteri di Riyad.
Il Regno dell’Arabia Saudita segue con grande preoccupazione le operazioni militari che si svolgono nella regione del Mar Rosso e gli attacchi aerei su una serie di siti nella Repubblica dello Yemen
si legge in una nota, che invita “all’autocontrollo” e ad “evitare un’escalation”.
Usa e alleati: obiettivo ripristinare stabilità Mar Rosso
Gli Stati Uniti e i loro alleati puntano a “ripristinare la stabilità nel Mar Rosso”. Questo quanto sottolineato in una nota stampa congiunta.
Il nostro obiettivo resta quello di allentare le tensioni e ripristinare la stabilità nel Mar Rosso
spiega la dichiarazione congiunta che coinvolge Stati Uniti, Australia, Bahrein, Canada, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Regno Unito.
Houthi, Usa e Gb si preparino a pagare prezzo pesante
Pesanti attacchi aerei hanno colpito aeroporti e strutture militari nello Yemen, come confermato dai media ufficiali Houthi.
Il nostro Paese è stato sottoposto ad una massiccia aggressione da parte di navi, sottomarini e aerei da guerra
ha dichiarato il viceministro degli Esteri dei ribelli, Hussein Al-Ezzi, minacciando:
L’America e la Gran Bretagna devono prepararsi a pagare un prezzo pesante e a sopportare tutte le terribili conseguenze di questa palese aggressione.
Sunak: “Attacchi contro Houthi necessari e proporzionati”
Gli attacchi contro gli obiettivi Houthi in Yemen sono “necessari e proporzionati”.
Lo ha affermato il primo ministro britannico, Rishi Sunak.
Biden: “Se necessario non esiterò a ordinare ulteriori misure”
Gli attacchi contro obiettivi in Yemen rappresentano la diretta risposta a attacchi senza precedenti da parte degli Houthi contro navi internazionali nel Mar Rosso, incluso l’uso per la prima volta nella storia di missili balistici antinave.
Lo ha dichiarato il presidente Joe Biden in una nota diffusa dalla Casa Bianca.
Questi attacchi hanno messo in pericolo il personale americano, la marineria civile e i nostri partner, minacciando il commercio e la libertà di navigazione. Più di 50 nazioni sono state colpite dai 27 attacchi a navi commerciali. Equipaggi da più di 20 Paesi sono stati minacciati o presi in ostaggio in atti di pirateria. Più di duemila imbarcazioni sono state costrette a cambiare rotta di migliaia di miglia per evitare il Mar Rosso, una cosa che può provocare settimane di ritardi nelle consegne
si legge ancora. Biden ha ricordato l’intensa attività diplomatica che ha portato anche all’approvazione, lo scorso mercoledì, della risoluzione con cui si chiedeva agli Houthi di mettere fine agli attacchi.
Oggi l’azione difensiva segue una estesa campagna diplomatica. Questi bersagli sono un chiaro messaggio che gli Stati Uniti e i suoi alleati non tollereranno attacchi al nostro personale o non permetteranno a attori ostili di mettere in pericolo la libertà di navigazione in una una delle rotte più importanti al mondo. Non esiterò a ordinare, se necessario, ulteriori misure per proteggere il nostro popolo e la libera circolazione del commercio internazionale
ha concluso il presidente USA.
Missili Houthi contro navi da guerra Usa e Gb nel Mar Rosso
I ribelli Houthi dello Yemen hanno lanciato una raffica di missili contro navi da guerra degli Stati Uniti e del Regno Unito nel Mar Rosso, in risposta ai bombardamenti aerei che hanno colpito in Yemen.
Olanda e altri Paesi pronti a unirsi a Usa e Gb
A Stati Uniti e Gran Bretagna, nelle operazioni contro i ribelli Houthi, sarebbero pronti a unirsi anche altri Paesi.
Lo riporta il New York Times, secondo il quale Olanda, Canada, Australia e Barhain sarebbero pronte a partecipare, dando supporto logistico e servizio di intelligence.
Attacchi Usa e Gb contro almeno sei province in Yemen
Stati Uniti e Regno Unito hanno lanciato attacchi aerei contro almeno sei province dello Yemen, controllate dai ribelli Houthi, inclusa la capitale Sana’a.
I raid hanno colpito diverse posizioni a Sana’a: tra le province coinvolte ci sarebbero quelle di Al Hudeidah Saada, Dhamar, Taiz e Hajjah, tutte nello Yemen occidentale.