Quale causale nel bonifico bancario utilizzare per evitare il fisco? I controlli del fisco sui movimenti di entrate e uscita del conto corrente mettono in difficoltà molti contribuenti timorosi di inciampare inavvertitamente in qualche cavillo poco conosciuto che faccia scattare l’accertamento fiscale.
Molte sono le domande ricevute che sollevano il problema della descrizione del bonifico bancario nel 2024. D’altra parte, si tratta di una modalità di pagamento molto diffusa; pertanto, appare chiaro che i dubbi sulla formalità della descrizione della causale siano molteplici. Vediamo insieme perché si è obbligati a riportare la causale nel bonifico bancario.
Causale bonifico bancario
La causale, nel caso del bonifico, per molti è irrilevante, mentre per altri la descrizione è molto importante. La verità, come in tutte le cose, sta nel mezzo. La causale indica la motivazione della transazione in uscita e in entrata, per cui viene legittimato il trasferimento di denaro.
In merito, si precisa sin da subito che non esiste una legge che impone la descrizione della causale nel bonifico; non esiste un vero obbligo. L’omissione della causale non mina la validità del bonifico, in quanto non è un elemento essenziale dell’operazione di trasferimento del denaro.
Al giorno d’oggi, però, c’è più di un motivo per indicare la causale; sicuramente è un ottimo modo per tracciare i movimenti in uscita, ma soprattutto per fare emergere nell’immediato la motivazione del trasferimento di denaro in presenza di indagini o controlli del Fisco.
L’omessa giustificazione di un movimento di entrata o uscita potrebbe allertare l’Amministrazione finanziaria, facendo emergere la presunzione di trasferimento di denaro in nero o ricavi illeciti.
In sostanza, la mancata giustificazione del bonifico potrebbe mettere il contribuente in una posizione sfavorevole; pertanto, in molti casi, la causale assume un ruolo determinante in presenza di controlli operati da parte del Fisco.
Motivazioni e casi
Cosa posso scrivere nella causale di un bonifico? La causale di un bonifico deve essere completa e indicare il motivo del trasferimento del denaro, come ad esempio donazione, pagamento di una fattura, e così via.
Cosa scrivere nel bonifico se è un regalo? Nel caso in cui il bonifico rappresenti un “regalo”, nella causale potrà essere inserito il termine “regalia”, con l’indicazione dell’evento, come matrimonio, compleanno, fidanzamento, nascita, e così via.
Cosa scrivere nella causale di un bonifico per non avere controlli? Nella causale può essere riportata anche una dicitura generica come “giroconto”, con l’aggiunta di maggiori informazioni, come ad esempio rispristino provvista, e così via.
Quanti soldi si possono regalare al figlio con bonifico? La legge non vieta il regalo di soldi a figli, nipoti o amici, ma prevede delle restrizioni sulle somme oggetto del trasferimento che, se non giustificate correttamente, possono allertare il fisco.
Causale bonifico bancario: l’omissione fa scattare l’operazione sospetta?
È importante notare che l’Amministrazione finanziaria viene allertata in presenza di movimenti estranei alla dichiarazione dei redditi; pertanto, il contribuente dovrà provare la legittimità del denaro tassato alla fonte o esentasse.
Nel dettaglio, la prima segnalazione di operazione sospetta viene trasmessa dalla propria banca. I movimenti di entrata e uscita dal proprio conto corrente con un valore di oltre 10.000 euro mensili vengono segnalati all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF). In ogni caso, il reato di evasione fiscale prevede importi variabili in base alla tipologia di illecito contestato.
A tal proposito, in presenza di dichiarazione infedele, il reato di “Riciclaggio da evasione fiscale” prevede una pena detentiva da 4 a 12 anni, se dal controllo emerge un danno erariale dell’importo superiore a 100.000 euro su base annua (ex art. 4 del d.lgs n.74/2000).
Va ricordato che l’accertamento fiscale potrebbe scattare su importi non esorbitanti; inoltre, possono essere applicate sanzioni tributarie di natura amministrativa.