Ospite di “Piazza Pulita” su La7, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein fa una summa di tutte le sue parole d’ordine che ha sciorinato nell’arco di questa settimana, dal voto sull’invio di armi all’Ucraina ai fatti di Acca Larentia.
Schlein si schiera nettamente contro l’attuale governo, reo di non fare nulla per distanziarsi chiaramente da quel sostrato culturale che guarda all’esperienza del fascismo con una certa nostalgia.
Fra i vari argomenti spicca la mano tesa a Giuseppe Conte e al Movimento 5Stelle, ma con un grosso caveat: “PD orgoglioso delle sue posizioni, ma servono alleanze di merito“.
Elly Schlein a “Piazza Pulita”, la segretaria dem a tutto campo: per le Europee “sto ancora formando la squadra”
Non daremo più carta bianca ad un governo che in un anno non ha dimostrato idee!
L’intervento di Elly Schlein a “Piazza Pulita” inizia con questa bellicosa dichiarazione d’intenti. La segretaria dem, in vista delle Europee del 2024, decide di aprire una forma di opposizione più muscolare (almeno nelle dichiarazioni) contro il governo di Giorgia Meloni, avvertendo il M5S che è necessario trovare alleanze di merito su temi che possono accomunare le due forze d’opposizione.
A proposito di Europee, Schlein si ricollega al precedente intervento di Romano Prodi, una figura i cui giudizi sono sempre ben ascoltati all’interno del PD. Alla domanda delle domande, se si candiderà o meno, Schlein sceglie di focalizzarsi su una questione più generale:
Oggi è stata una gran giornata sulla formazione delle liste, noi faremo poi le nostre valutazioni: le liste per le europee non devono essere una buona uscita per chi si trova a fine carriera. Lì si fa un lavoro serio, un lavoro duro, bisogna saper spiegare alle persone che le cose che si decidono a Strasburgo e a Bruxelles riguardano la loro vita quotidiana.
La prima questione sulla quale sono impegnata come segretaria è: quale Europa vogliamo? Non quella dell’austerità, alla quale ci ha riportato Giorgia Meloni accettando a testa bassa il compromesso sul patto di stabilità deciso da Francia e Germania.
La segretaria dem non scioglie i dubbi, perché la sua candidatura sposterebbe per il PD molti potenziali voti, ma andrebbe anche ad incidere sull’eventuale composizione delle liste. Un problema che verrà affrontato dopo l’appuntamento del 27 a Cassino:
L’obiettivo per le europee è aprirci alla società civile e alle migliori competenze possibili: se io stessa mi candiderò o no lo valuterò in seguito, per ora posso solo dire che il 27 gennaio saremo a Cassino per la prima tappa elettorale. Le individualità vengono dopo. Io ora sono impegnata a trovare una squadra.
Una squadra di cui farà parte anche il M5S? Non è possibile sapere cosa riserva il futuro, considerando i mal di pancia che i pentastellati hanno mostrato riguardo gli aiuti militari all’Ucraina. Schlein riconosce che mettere insieme tante teste diverse non è affatto semplice:
Sicuramente non è facile, ma abbiamo costruire alleanze di merito. Il PD è orgoglioso delle sue posizioni ma sta provando a sedersi per trovare delle alternative. Siamo la prima forza d’opposizione, ma non siamo autosufficienti. Faccio i conti con la situazione dell’oggi: adesso c’è bisogno di iniziative comuni.
Elly Schlein sui fatti di Acca Larentia: “Se migliaia di persone hanno il braccio alzato è apologia di fascismo! Meloni si dichiari antifascista”
La preoccupazione e le polemiche politiche sui saluti fascisti fatti da un centinaio di persone dinanzi all’ex sede dell’MSI di Acca Larentia tengono ancora viva la questione di quanto questo governo tolleri certe nostalgie del fascismo.
Per Schlein il problema non è tanto spiegare perché i precedenti governi di sinistra non abbiano fatto nulla contro un’adunata che si tiene in quel posto da anni, quanto far capire alle persone il cortocircuito fra chi si dimostra intollerante alle critiche e chi in passato ha combattuto per creare un sistema politico aperto e democratico:
Sono stati votati, però se possono sedersi là è perché qualcuno ha perso la vita. Ma quali cani sciolti! Non accetto il negazionismo di questa destra: quando migliaia di persone hanno il braccio alzato è apologia di fascismo.
È da quando faccio politica che chiedo lo scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste: basterebbero pochi secondi a Meloni per dichiararsi antifascista, ma evidentemente non vuole rescindere il legame con il suo passato. Per me un presidente del Senato che vorrebbe legalizzare il saluto romano è un insulto a chi ha fatto la Resistenza.
L’inadeguatezza di questa classe dirigente per Schlein si esprime anche nel caso Pozzolo, gestito per la segretaria dem senza tener conto del grave danno d’immagine arrecato agli elettori e alla cittadinanza italiana:
Non c’è una cosa che va in questa storia e Giorgia Meloni ha fatto il minimo, ma il minimo non basta: si deve prendere la responsabilità della classe dirigente che ha nominato. Altro che probiviri, Meloni avrebbe dovuto pretendere le dimissioni di questo parlamentare di Fratelli d’Italia e avrebbe dovuto scusarsi davanti al Paese.