Con il suo quinto film, “Cena con delitto – Knives Out”, il regista americano Rian Johnson ritorna a esplorare e reinterpretare gli stilemi del genere della detective fiction. Johnson aveva precedentemente affrontato la variante hard-boiled del noir nel suo primo film, “Brick”. In questa occasione, si cimenta con il “whodunit”, il classico giallo a enigma, con chiari richiami ad Agatha Christie (la casa, la riunione di famiglia, il fatto che nessuno sia del tutto innocente).
“Cena con delitto – Knives Out”, chi è il colpevole?
La domanda centrale di “Cena con delitto – Knives Out” è “Chi ha ucciso Harlan Thrombey?”, e già qui emerge parte della postmodernità dell’opera di Johnson. Harlan Thrombey non è solo un famoso autore di gialli, ma è anche un omaggio al librogame “Who Killed Harlowe Thrombey?”, pubblicato nel 1981 nella collana Choose Your Own Adventure.
Il film introduce elementi che mettono in luce la propensione di Harlan a giocare con i membri della sua famiglia, creando lingue specifiche per ognuno di loro. Questo aspetto diventa cruciale nel finale, quando viene rivelato che la lettera riguardante il tradimento del marito di Linda era scritta con inchiostro simpatico. Mentre Johnson, come il grande giallista nella trama, gioca e si diverte con gli spettatori, offre anche indizi onesti per comprendere la risoluzione.
L’irriverenza si manifesta nel modo in cui la verità viene svelata, con uno stravolgimento del classico dénouement alla Agatha Christie, in cui tutti sono riuniti nella stessa stanza e il detective spiega minuziosamente gli eventi. In questo caso, invece, basta essere presenti di fronte al vero colpevole.
Il vero colpevole è Hugh Ransom Drysdale (Chris Evans), figlio di Linda, il quale ha attentato alla vita di Harlan Thrombey cercando di incastrare la sua badante, Marta Cabrera (Ana de Armas), per ottenere vantaggi legati all’eredità. Nonostante il suicidio di Harlan, Benoit Blanc (Daniel Craig) identifica Ransom come colpevole per aver agito con premeditazione.
L’indizio iniziale
Le prime immagini del film, con i due cani di Harlan che corrono verso la macchina da presa, forniscono un indizio fondamentale sulla colpevolezza di Ransom. I cani abbaiano solo quando sono in presenza di lui, suggerendo che qualcosa non va.
Inoltre, Ransom dimostra di avere una conoscenza avanzata sugli omicidi, poiché era stato assistente nelle ricerche di Harlan. Harlan stesso sospetta di lui quando suggerisce a Marta che sostituire i medicinali può essere un modo discreto per commettere un omicidio.
Un altro elemento significativo è il modo in cui Ransom si fa chiamare con il secondo nome, ossia “riscatto”. Questa scelta di identità rivela la sua vera natura e il suo coinvolgimento nei loschi affari familiari. La sua motivazione è legata al denaro, un elemento centrale nella trama, e Ransom si configura come l’avatar perfetto della famiglia, a eccezione di Harlan e della madre di quest’ultimo, che si divertono quando gli altri vengono rimproverati da Blanc.