Il mercato delle criptovalute è uno dei più tumultuosi in assoluto. Basta vedere in effetti come sta reagendo all’approvazione degli ETF spot su Bitcoin da parte della SEC, per capirne la pericolosità.

Naturalmente, molti si dedicano allo studio dello stesso, con un preciso intento: riuscire a prevedere la direzionalità del mercato in modo da volgerla a proprio favore. Si tratta di un’impresa non facile, per la quale possono essere comunque usati alcuni strumenti, a partire dall’analisi fondamentale.

Tra i fattori che da tempo hanno assunto grande rilievo per i trader, un posto di rilievo spetta di diritto al cosiddetto sentiment del mercato. In questa piccola guida andremo quindi a cercare di capire di cosa si tratti e il suo reale influsso sulle quotazioni dei vari token.

Sentiment del mercato: di cosa si tratta?

Per sentiment del mercato si intende l’atteggiamento collettivo degli investitori nella criptosfera. Si tratta di un vero e proprio segnale in grado di indicare la direzionalità presa dal mercato, verso il basso o nella direzione contraria.

La sua importanza è da ravvisare nel fatto che un’atmosfera di fiducia generale può porre le basi per la crescita generalizzata dei prezzi. Mentre lo scetticismo è in grado di influire al contrario, come dimostra proprio il crypto-winter che ha gelato il mercato nel corso dell’ultimo biennio, trascinando al ribasso praticamente l’intero settore.

Naturalmente, ci sono alcuni fattori ad alimentare questo sentimento collettivo. Possiamo considerarlo un vero e proprio mix di emozioni, notizie e fermento sui social media. Se la corrente instaurata è positiva, la crescita della criptosfera è dietro l’angolo, nel caso contrario sarebbe molto meglio giocare in difesa, aspettando che passi la buriana.

Quali sono i principali indicatori del sentiment di mercato?

A indirizzare il sentiment del mercato, sono una serie di fattori ben precisi. Tra quelli più importanti, occorre sicuramente ricordare:

  • le opinioni espresse sui social media. Su alcune piattaforme, ad esempio X, Telegram e Reddit ci sono gruppi dove si dibatte costantemente di criptovalute. Leggendole è possibile capire gli orientamenti prevalenti e riuscire a prevedere la direzionalità che sta per assumere il mercato;
  • la copertura mediatica. Anche gli articoli possono rappresentare una notevole cartina di tornasole e far capire dove sta per indirizzarsi il mercato;
  • il Fear and Greed Index, in italiano indice di paura e avidità. Si tratta di un indicatore che si incarica di valutare le emozioni degli investitori sulla base di fattori quali la volatilità del mercato, i sondaggi, i social media e le tendenze, in una scala da 0 a 100.

Come può essere gestito il rischio tenendo conto del sentimento del mercato?

Naturalmente, non si tratta soltanto di teoria, quando si indica l’importanza del sentiment di mercato. Al contrario, questo indicatore può rivelarsi molto prezioso nella gestione del rischio, se tradotto in strategie adeguate.

Il punto di partenza è il suo utilizzo nel lungo termine. Non ci si deve limitare a evitare o limitare le perdite, ma anche a rendere sostenibile la strategia d’investimento in un arco di tempo tale da andare oltre una visione giornaliera.

Occorre poi cercare di andare oltre ciò che si vede in superficie. A volte il mercato è eccessivamente ottimista o pessimista e proprio questi eccessi aprono occasioni notevoli, per chi sa destreggiarsi al suo interno. Se ci si accorge che la paura è eccessiva, si può acquistare un asset che si ritiene sottostimato e trarre profitto dalla sua variazione di prezzo nel medio o lungo periodo.

La cosa realmente importante, però, è capire che il sentiment del mercato non deve essere preso per oro colato. Il quadro, soprattutto in un settore come quello delle criptovalute, può cambiare da un momento all’altro, magari per effetto di una decisione istituzionale, come quella relativa all’approvazione degli ETF su Bitcoin, presa in queste ore dalla SEC.