Si tiene questa mattina all’Aia, presso la Corte internazionale di giustizia, la prima udienza del processo contro Israele, chiamato a rispondere dell’accusa di genocidio. La causa è stata intentata dal Sudafrica a fine dicembre per presunte violazioni della Convenzione sul genocidio nel corso dell’operazione militare condotta dal governo di Tel Aviv nella Striscia di Gaza, in risposta agli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023.

Prima udienza all’Aia, Israele sarebbe responsabile di genocidio: oggi previsto l’intervento del Sudafrica

Nella sede della Corte di giustizia internazionale dell’Aia, in mattinata verrà ascoltato l’intervento dei rappresentanti del Sudafrica, accusatore di Israele. Domani, nello stesso orario, è previsto l’audizione del governo di Tel Aviv. Lo Stato africano si è fatto promotore dell’accusa di genocidio, sostenuta da altre nazioni. A fine dicembre, anche il presidente cubano Miguel Diaz-Canel aveva sollevato la questione, accusando Israele di essere uno “Stato terrorista“ che starebbe compiendo “un genocidio“.

La denuncia sudafricana si basa sull’ingente numero di morti e sulla distruzione generalizzata nella Striscia di Gaza causati dai bombardamenti israeliani. A sostegno della tesi dell’accusa, che invoca la violazione della Convenzione Onu sul genocidio, anche diverse citazioni di funzionari israeliani che metterebbero in risalto la precisa volontà dell’esecutivo guidato da Benjamin Netanyahu di mettere in atto una politica di massacro dei civili palestinesi.

La richiesta del Sudafrica: immediato cessate il fuoco

Nelle 84 pagine di incriminazione presentate dal Sudafrica, sono due i principali capi di accusa. Il primo, come si diceva, è per genocidio. Su tale questione, è probabile che il Tribunale penale internazionale possa impiegare mesi, se non anni, per emettere una sentenza. Il secondo riguarda la richiesta dell’accusatore di un immediato cessate il fuoco nei territori occupati. Se la richiesta venisse accolta, la Corte potrebbe prendere nel giro di pochi giorni una misura provvisoria e rapida nei confronti di Israele, intimandogli di interrompere immediatamente la sua campagna militare a Gaza.

Il collegio giudicante della Corte internazionale dell’Aia è composto da 15 giudici fissi, a cui si aggiungeranno altri due giudici, in rappresentanza di ciascuna delle parti in causa. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matt Miller, ha fatto sapere in una nota che le accuse mosse dal Sudafrica appaiono al momento infondate. Il funzionario statunitense ha inoltre aggiunto che Israele ha diritto di difendersi da atti terroristici, che Hamas ha giurato di ripetere.

La nostra opposizione al massacro in corso della popolazione di Gaza ci ha spinto come paese a rivolgerci alla Corte internazionale di giustizia. Come popolo che ha assaggiato i frutti amari dell’espropriazione, della discriminazione, del razzismo e della violenza sponsorizzata dallo Stato, siamo chiari sul fatto che staremo dalla parte giusta della storia

Cyril Ramaphosa, presidente del Sudafrica

Lo Stato di Israele comparirà davanti alla Corte internazionale di giustizia per smentire l’assurda diffamazione di sangue del Sudafrica, mentre Pretoria dà copertura politica e legale al regime stupratore di Hamas. Il 7 ottobre Hamas ha commesso un atto di genocidio quando ha inviato squadroni della morte ad invadere Israele con la missione di bruciare, decapitare, torturare, mutilare, rapire e stuprare quanti più israeliani possibile, nel modo più brutale possibile. È stata una campagna di sterminio sistematico che hanno giurato di continuare… fino alla distruzione del nostro paese

Eylon Levy, portavoce del governo di Israele

Le accuse secondo cui Israele sta commettendo un genocidio sono infondate. In effetti, sono coloro che attaccano violentemente Israele che continuano a chiedere apertamente l’annientamento di Israele e lo sterminio di massa degli ebrei. Israele ha il diritto di difendersi dagli atti terroristici di Hamas – atti che Hamas ha promesso di ripetere ancora e ancora finché Israele non sarà completamente distrutto. Israele sta operando in un ambiente eccezionalmente difficile a Gaza, uno spazio di battaglia urbano in cui Hamas si inserisce e si nasconde intenzionalmente dietro i civili. Continuiamo a condannare la retorica disumanizzante da tutte le parti e invitiamo Israele a cercare più modi per prevenire danni ai civili e a indagare su accuse credibili di violazioni del diritto internazionale umanitario quando si presentano

Matt Miller, portavoce del Dipartimento di Stato americano