Sono tutt’altro che rassicuranti le ultime notizie che arrivano dall’Ecuador. Secondo quanto riferito oggi, giovedì 11 gennaio 2024, da Jaime Vela Eraso, capo del comando congiunto delle Forze armate, ben 329 membri di bande criminali sono stati arrestati da Esercito e Polizia. Sono stati liberati 41 ostaggi, mentre 5 terroristi sono stati uccisi.

Ecuador: le ultime notizie e qual è la situazione oggi

Non sembra essere migliorata la situazione in Ecuador: le ultime notizie riferiscono infatti che nel Paese gli scontri armati stanno procedendo senza sosta. I disordini interni sono tanti e preoccupanti. I cittadini e le cittadine sono estremamente spaventati.

Questa mattina il capo del comando congiunto delle Forze armate dell’Ecuador, Jaime Vela Eraso, ha preso parte ad una conferenza stampa trasmessa dalla televisione Ecuavisa. L’esperto oggi ha parlato di una serie di operazioni svolte nelle ultime ore che hanno portato all’individuazione di terroristi e alla liberazione di ostaggi.

Nel corso della conferenza, Jaime Vela Eraso ha riferito:

Abbiamo confiscato 61 armi di diverso calibro, 418 munizioni, 24 ordigni esplosivi e abbiamo arrestato 329 terroristi. 41 persone sono state liberate dalla prigionia. Abbiamo eliminato 5 terroristi.

Queste le parole del funzionario militare, il quale ha anche sottolineato che dopo gli scontri con tre bande criminali armate, lui e gli suoi uomini delle forze di sicurezza hanno riportato in carcere 25 prigionieri che erano fuggiti.

E sempre a proposito di prigione, il comandante ha parlato di ulteriori scontri e ha affermato che qui, in questi luoghi, non sono stati uccisi ostaggi.

Secondo le ultime notizie che emergono da alcuni dati ufficiali, questi ultimi sono almeno 139. Si tratta di persone che sono tenute in ostaggio da bande armate nelle carceri dell’Ecuador.

Nei giorni scorsi abbiamo visto anche che sono state presi alcuni dipendenti di TC Television, i quali stavano trasmettendo un programma in diretta da Guayaquil. I criminali hanno fatto irruzione nello studio. La Polizia è riuscita poi a liberarli e ha arrestato 13 persone, che avrebbero tutti tra i 16 e i 26 anni di età.

Oggi un giudice ha disposto, per 11 dei 13 arrestati, la custodia cautelare in carcere per reati di terrorismo. Gli altri due minori sono stati inviati in un centro minorile con la medesima accusa. Per delitti di tal genere sono previste pene fino a 26 anni di reclusione per i maggiorenni. Per i minori 8.

Cosa sta succedendo in Ecuador?

La situazione è tutt’altro che sotto controllo nel Paese. Lo scorso martedì, il 9 gennaio 2024, il presidente ecuadoriano Daniel Noboa ha messo la firma ad un decreto ufficiale che riconosce il conflitto interno in corso nel Paese. Ha così ordinato l’eliminazione di 22 bande criminali.

Tutto è precipitato due giorni prima, domenica 7 gennaio, quando il leader della tristemente nota banda criminale Los Choneros, soprannominato Fito, è evaso dal carcere. La notizia ha scatenato il caos, provocando soprattutto diverse rivolte in diversi carceri del Paese.

Lunedì 8 gennaio 2024 il presidente Noboa ha dichiarato ufficialmente lo stato di emergenza in Ecuador. Tra le varie misure che ha messo in atto c’è stata quella di introdurre il coprifuoco.

Ad essere estremamente spaventati dalla situazione non sono solamente gli abitanti dell’Ecuador, ma anche quelli degli Stati vicini. La Colombia ha dispiegato il proprio esercito ponendo 180 militari sui confini come misura di sicurezza preventiva.

Su X l’account dell’esercito colombiano ha fatto sapere che i professionisti procederanno con “operazioni di sicurezza” e saranno “pronti a reagire” davanti a qualsiasi situazione. Il conflitto scatenato da gruppi criminali in Ecuador potrebbe infatti allargarsi e toccare anche le aree vicine.

In Perù invece hanno rafforzato la zona di frontiera. Il rafforzamento con una maggior presenza di Forze dell’ordine andrà avanti per i prossimi 60 giorni. Si tratta anche questa di una misura preventiva a seguito degli eventi che si sono scatenati nel Paese vicino e che mettono in allarme tutti quanti.

Abbiamo analizzato la gravità della situazione con Mattia Fossati, analista geopolitico.