Nella tarda serata di ieri, la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti ha finalmente approvato i tanto attesi ETF spot su Bitcoin, ben undici. Si tratta di una decisione che può essere considerata storica, in quanto pone le condizioni per una nuova fase del mercato crypto e le basi per una ulteriore cavalcata dell’icona ideata da Satoshi Nakamoto.
Naturalmente la notizia ha sollevato grandi entusiasmi tra i sostenitori di BTC. In pratica sono state aperte le porte per una sua adozione globale, la quale potrebbe consegnare una legittimità mai avuta prima all’intero settore dell’innovazione finanziaria. Andiamo quindi a cercare di capire meglio cosa sta avvenendo in queste ore.
ETF Bitcoin: la decisione della SEC cambia il quadro
La notizia relativa all’approvazione degli ETF spot su Bitcoin si è sparsa poco dopo le 22 di ieri e ha subito sollevato reazioni a catena. Si tratta in effetti di un evento di grande portata, in quanto da ora in poi anche i broker e i gestori dei fondi di investimento potranno proporre Bitcoin ai propri clienti.
Per effetto della decisione della SEC, gli investitori statunitensi potranno ora investire sulla regina delle criptovalute anche presso le banche e gli istituti finanziari, senza essere costretti a ricorrere agli exchange, con tutto ciò che quest’obbligo ha comportato. Basta in effetti vedere i clamorosi crolli di Mt. Gox (2014) e FTX (2022), per capire come ora il trading di BTC possa avvenire in un quadro più sicuro e normato.
Anche sotto il profilo prettamente tecnologico, l’approvazione di questi ETF può essere molto importante. Molto spesso gli investitori si ritraggono dall’acquisto di criptovaluta in quanto si trovano a disagio con la complessità collegata all’utilizzo dei wallet, ovvero dei portafogli elettronici. Un obbligo che non sussisterà più con gli ETF appena approvati dalla SEC.
Come sta reagendo il mercato?
Naturalmente, molti hanno deciso di osservare la reazione del mercato alla decisione della SEC. Chi si attendeva un deciso decollo di Bitcoin è stato però smentito, anche se in effetti la sua quotazione è aumentata dell’1,30% nel corso delle ultime 24 ore, attestandosi a quota 46.280 dollari.
In effetti si tratta di un semplice consolidamento di un trend in atto già da tempo, se si considera che nel corso dell’ultima settimana la crescita era stata quasi di otto punti percentuali. Il bello, per chi possiede l’icona crypto inventata da Satoshi Nakamoto, deve però ancora arrivare.
Non è in effetti difficile prevedere che le ricadute della storica decisione della SEC vadano a mixarsi all’attesa per il quarto halving. Il dimezzamento delle ricompense spettanti ai miner è previsto tra la fine di marzo e l’inizio di maggio. Le discussioni in atto si trasformeranno in una vera e propria campagna promozionale a costo zero per BTC. Non è azzardato pensare che già nel corso dei prossimi giorni il token possa infrangere una barriera psicologica come quella dei 50mila dollari.
L’attacco hacker alla SEC
A margine degli eventi di ieri, va registrato anche l’attacco hacking condotto contro la pagina X della SEC. Poco prima che l’ente di sorveglianza dei mercati finanziari statunitensi pubblicasse la propria decisione, infatti, sul social media ora di proprietà di Elon Musk è apparso un annuncio falso che l’anticipava.
È stato il presidente della SEC, Gary Gensler, a smentire prontamente l’annuncio, attribuendolo a una compromissione dell’account della SEC. Ciò non ha però potuto evitare l’inizio di una serie di fluttuazioni sul mercato.
Basti pensare che in pochi minuti, la quotazione di BTC è schizzata in prossimità dei 48mila dollari, per poi crollare sotto i 46mila con la smentita SEC. Già questo fa capire cosa potrebbe succedere nell’immediato futuro. La speranza è che da ora in poi tutto ciò che ha a che vedere con BTC sia gestito in maniera trasparente, considerato l’afflusso di nuove risorse che è stato previsto dalle aziende che hanno promosso gli ETF spot.