Poste Italiane ha vissuto un anno eccezionale, con un notevole aumento delle sottoscrizioni dei suoi strumenti di gestione del risparmio.

Dai tradizionali libretti postali ai buoni fruttiferi, le proposte di Poste Italiane hanno registrato tra le più alte adesioni nel corso dell’anno appena trascorso, amplificate dagli incrementi significativi dei tassi di interesse nel 2023.

Dopo anni di relativa inosservanza rispetto ai Buoni del Tesoro, i Buoni Fruttiferi Postali hanno riconquistato competitività. In un periodo di incertezza economica, con solo un italiano su quattro (37%) che riesce a mettere da parte qualche risparmio, il 35% decide di investire.

Le preferenze di sottoscrizione includono i Titoli di Stato e libretti remunerati, ma anche i buoni fruttiferi postali hanno guadagnato terreno, specialmente grazie all’aumento dei tassi di interesse, che sono passati rapidamente dallo 0,5% al 3,5%.

Tuttavia, va sottolineato che nelle ultime settimane la situazione è cambiata: alcuni tassi di interesse dei buoni fruttiferi postali hanno subito una diminuzione.

Rendimento Buoni fruttiferi postali 2024

Poste Italiane ha introdotto nuove soluzioni con vincoli temporali diversi per il 2024. Tuttavia, è stata anche apportata una modifica dei tassi, ma in questo caso non in aumento, bensì in diminuzione. È importante sottolineare che questa variazione non coinvolge tutti i buoni fruttiferi postali.

Dal 28 dicembre 2023, Cassa deposito e prestiti (CDP) ha apportato modifiche ai tassi di interesse di alcuni buoni, con effetto sul 2024. Attualmente, i nuovi tassi di interesse sono i seguenti:

  • Per il Buono 4 anni Plus, si passa dal 3% al 2%;
  • Per il buono 3×2, si passa dal 3% al 2,25%;
  • Per il buono 3×4, si passa dal 3,25% al 2,5%;
  • Per il buono Ordinario, si passa dal 3,5% al 2,75%;
  • Per il buono Rinnova, per scadenze dal 1 agosto 2023, si passa dal 3,25% al 2,5%;
  • Per il buono Risparmio Sostenibile, si passa dal 2,5% al 2%.

Buoni fruttiferi i preferiti dagli italiani

Nel corso del 2023, i buoni fruttiferi postali sono risultati uno degli strumenti di gestione del risparmio più ampiamente sottoscritti, riportando una notevole competitività che li ha riportati al centro dell’attenzione dopo essere rimasti in secondo piano rispetto ai Btp per diversi anni.

I dati diffusi recentemente indicano che il 6% della ricchezza delle famiglie italiane è ora impiegato in risparmi postali, ammontando a circa 90,5 miliardi di euro investiti negli strumenti di gestione del risparmio offerti da Poste Italiane, compresi i buoni fruttiferi postali, oltre ai tradizionali libretti postali.

Il rinnovato interesse per i buoni fruttiferi postali è attribuibile alla politica di incremento dei tassi di interesse attuata da Poste Italiane e Cassa depositi e prestiti. Inoltre, la loro garanzia statale e la possibilità di riscattarli anticipatamente, ottenendo il capitale e gli interessi maturati, hanno contribuito al loro slancio.

Fin dalla loro introduzione, i buoni fruttiferi postali hanno goduto di popolarità tra gli italiani grazie alla loro facilità d’uso e ai costi praticamente nulli. Offrono la possibilità di ottenere il rimborso del capitale e gli interessi in base alle condizioni contrattuali sottoscritte.