Stefano Bandecchi, sindaco di Terni e segretario di Alternativa Popolare, è stato ospite della trasmissione “Agorà” su Rai Tre, l’11 gennaio 2024. Tra i temi affrontati, la guerra in Ucraina e l’abolizione del reato di abuso d’ufficio.
Guerra Ucraina, Bandecchi (AP): “Giusto continuare a fornire le armi a Kiev”
Il Parlamento italiano ha votato la proroga dell’invio di soccorsi e armamenti all’Ucraina. Il Consiglio dei ministri il 19 dicembre scorso ha ratificato il decreto che, previa delibera del Parlamento, permette le forniture all’Ucraina fino al 31 dicembre 2024. Ma non mancano le spaccature: il M5S infatti si è detto contrario.
Sul tema, l’opinione di Bandecchi è molto netta: “Penso che dare le armi all’Ucraina sia un elemento fondamentale per poter arrivare alla pace, che in questo momento la vuole in tutto il mondo. L’Europa non conta niente. E’ obbligatorio dargli le armi perché solo così si potrà arrivare alla fine della guerra. Con la strategia del M5S si possono solo prendere gli schiaffi”.
Abolizione reato abuso d’ufficio
La commissione Giustizia del Senato ha cancellato il reato di abuso d’ufficio approvando l’articolo 1 del ddl Nordio. A votare con la maggioranza è stata Italia Viva con Ivan Scalfarotto.
Secondo Bandecchi, si tratta di una decisione corretta:
“E’ chiaro che i sindaci sono oggi in mano alla magistratura. Non possono lavorare in maniera libera. Ad esempio, io ho eletto un dirigente con un incarico fiduciario ed è subito partita un’indagine. L’abuso d’ufficio è un’arma in mano alla magistratura, da quando la politica si è venduta alla magistratura”.
Su FDI e il fascismo
Riguardo ai fatti di Acca Larentia e alle accuse nei confronti di FDI, Bandecchi ha dichiarato:
“Per me FDI non è un partito fascista e non ha niente a che vedere con il fascismo. C’è un problema di mentalità dittatoriale latente, c’è anche nei giovani che sono stanchi di una politica che non sa da dargli risposte. Io sono antinazifascista e anche anticomunista, perché queste logiche antiche hanno fallito da tutte le parti. Però dobbiamo renderci conto che c’è un problema e va risolto”.