Ben 25 anni fa si spegneva Fabrizio De Andrè, uno dei più grandi cantautori italiani: ma come è morto il celeberrimo artista? Quando si è deceduto a Milano aveva solamente 58 anni. A portarlo via è stata una brutta malattia contro la quale egli ha combattuto per svariato tempo.
Come è morto Fabrizio De Andrè?
Era l’11 gennaio 1999 quando l’Italia intera veniva sconvolta dalla triste notizia della dipartita dell’uomo considerato tra i più importanti, influenti ed innovativi cantautori del nostro Paese. Un incredibile artista conosciuto anche con l’appellativo di “Faber”, che aveva alle sue spalle quasi 40 anni di attività musicale.
Fabrizio De Andrè è morto per un tumore ai polmoni. La malattia, scoperta nell’estate del 1998, si è aggravata in pochi mesi. Il cantautore venne ricoverato alla fine di novembre di quello stesso anno, quando ormai il cancro si trovava ad uno stato avanzato.
Esattamente 25 anni fa, circa un mese prima del suo 59esimo compleanno, si è spento. Si trovava all’Istituto Nazionale dei Tumori a Milano. I si svolsero due giorni dopo, il 13 gennaio, a Genova (sua città natale) presso la Basilica di Santa Maria Assunta di Carignano.
A porgere l’ultimo saluto all’artista furono oltre 10mila persone. Nella folla non c’erano solo fan e estimatori del cantante, ma anche esponenti dello spettacolo, della politica e della cultura, oltre ad amici e parenti.
La malattia
Il 13 agosto del 1998 Fabrizio De André stava svolgendo un tour che prevedeva diverse tappe. Durante le prove live a Saint-Vincent si sentì male. Non riusciva a sedersi né ad impugnare la su amata chitarra. Iniziò inoltra lamentare un fortissimo dolore al torace e alla schiena. Il tour venne interrotto e non si tenne più alcun concerto.
Pochi giorni dopo il cantautore si sottopose ad alcuni esami medici. Il quadro che venne delineato era molto chiaro: gli fu diagnosticato un carcinoma polmonare. Nonostante l’aggravarsi della malattia, egli continuò a lavorare con il poeta cantante Oliviero Malaspina all’album “Notturni”, che non vide però mai la luce.
In pochi mesi il quadro clinico del cantautore diventò sempre più grave. Rimase ricoverato in ospedale nell’ultimo periodo della sua vita. Uscì solamente il giorno di Natale per poter trascorrere le feste a casa insieme alla famiglia.
In circa 40 anni di onorata carriera artistica, il cantautore genovese ha inciso 14 dischi in studio e ha pubblicato brani come singoli. Impossibile non conoscere le sue canzoni che parlano di emarginati, di deboli, di ribelli e di persone socialmente ed economicamente svantaggiate.
Insieme a Luigi Tenco, Gino Paoli e altri grandi della musica italiana è stato uno degli esponenti della cosiddetta “scuola genovese”, la quale rivoluzionò completamente la musica italiana. Ha vinto numerosissimi premi. Ha avuto e ha ancora oggi una grandissima popolarità.
A lui, nato a Genova il 18 febbraio 1940, sono dedicate strade, piazze, parchi e persino scuole e biblioteche. Le sue idee, anarchiche e pacifiste, hanno sicuramente influito sul panorama sociale e culturale del nostro Paese. Oggi è considerato uno dei più grandi artisti italiani.
Oggi il 25esimo anniversario della scomparsa
Proprio oggi, 11 gennaio 2024, ricorre il 25esimo anniversario della sua scomparsa. Per commemorare la sua memoria verranno ristampati, nel corso di questo anno, i suoi dischi in ordine cronologico e saranno organizzati iniziative dedicate proprio a lui. Il tutto avverrà sotto la supervisione della moglie Dory Ghezzi e di Sony Music Italia.
Il nome del progetto è “Way point. Da dove venite… Dove andate?”. Lo scopo è sicuramente quello di celebrare la memoria dell’indimenticabile artista e ripercorrere i principali successi della sua carriera, attraverso brani indimenticabili che hanno fatto la storia della musica italiana.