Sono state eseguite, questa mattina, misure cautelari a carico di 25 persone indagate a Napoli: la principale accusa che viene mossa nei loro confronti è quella di aver riciclato denaro sporco anche grazie all’aiuto di alcuni professionisti del settore. Questo è quanto è emerso nel corso di un’indagine della Procura del capoluogo campano delegata ai carabinieri e Guardia di Finanza.

Napoli, denaro sporco riciclato grazie a professionisti: 25 misure cautelari

I soggetti raggiunti dalle misure cautelari a oggi, giovedì 11 gennaio 2024, a Napoli, Risultano essere coinvolti in attività di riciclaggio di denaro sporco tramite orologi, abbigliamento di tendenza e persino una clinica per la cura dell’autismo.

I 25 indagati sono stati fermati nelle prime ore della mattinata. I carabinieri hanno inoltre proceduto al sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e di beni mobili e immobili per circa 8,4 milioni di euro.

I reati che vengono contestati sono, a vario titolo, quelli che vanno dall’associazione per delinquere, alla ricettazione, alla detenzione e porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico, e anche quelli di tentata estorsione e tentato omicidio. Alcuni di tali reati sembrano essere aggravati dal metodo mafioso.

Il modus operandi del gruppo

Gli esperti, grazie a dettagliate indagini e specifiche analisi, sono arrivati a svelare l’esistenza di un vero e proprio gruppo con base nel capoluogo partenopeo. Tale gruppo, secondo le accuse degli inquirenti, avrebbe riciclato ingenti somme di denaro provenienti da frodi fiscali con indebite compensazioni o da reati di contraffazione.

I 25 indagati, in vario modo, avrebbero, con tale denaro sporco, acquistato o costituito sia in Italia sia all’estero numerose società. I soggetti raggiunti questa mattina da misure cautelari avrebbero inoltre intestato tali società a dei prestanome, rigorosamente “reclutati” per questo scopo e remunerati.

Gli uomini e le donne coinvolte avrebbero deciso di agire in questo modo per sottrarsi da eventuali provvedimenti di sequestro e per non risultare coinvolti. Così però non è stato. Gli inquirenti sono riusciti a risalire alle varie attività e alle società di questo gruppo di persone.

Gli indagati sarebbero stati aiutati a raggiungere il loro scopo da professionisti compiacenti. Questi ultimi sembrano aver permesso al gruppo di realizzare vere e proprie operazioni di riciclaggio in diversi settori economici.

Stiamo parlando dell’abbigliamento di tendenza, della vendita di orologi contraffatti, del commercio di prodotti alimentari, del commercio di prodotti farmaceutici, del trasporto merci che di attività inerenti al campo della ristorazione.

Il gruppo avrebbe inoltre acquisito il 50% del capitale sociale di una clinica dedicata alla cura di persone autistiche situata in provincia di Campobasso. Essi avrebbero reimpiegato in questa struttura ben quasi 3 milioni di euro di origine illecita e illegale. Ma non è finita qui.

Gli indagati, su vari canali social, cercavano di attrarre un nuovo pubblico pubblicando immagini e commenti, quasi quotidianamente, indirizzati ad soprattutto ai giovani per pubblicizzare l’apertura di nuove linee commerciali.

Quali sono state le misure cautelari e cosa succede adesso

Nelle prime ore della mattinata di oggi, giovedì 11 gennaio 2024, i carabinieri e la Guardia di Finanza hanno proceduto a notificare le misure cautelari alle 25 persone indagate. Ad alcune di esse vengono contestati anche i reati di detenzione e il porto illegale di armi, nonché la tentata estorsione e il tentato omicidio aggravati dal metodo mafioso ai danni di una persona il cui “a fare” non era andato a buon fine.

3 di questi soggetti sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere. 9 agli arresti domiciliari. I rimanenti 13 hanno ora l’obbligo all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Gli indagati non sono ancora stati giudicati. Sarà un tribunale a farlo. Per il momento comunque le accuse che vengono mosse nei loro confronti sono molto pesanti.

Purtroppo, i casi di riciclaggio sono molto frequenti nel nostro Paese. Lo scorso dicembre era stata sgominata una banda criminale che operava in tutta Italia.