Lazio – Roma 1-0 regala ai bianco celesti la semifinale di Coppa Italia, nel post partita è intervenuto per analizzare la sconfitta dei giallorossi il tecnico José Mourinho. Oltre al derby perso e all’eliminazione per i romanisti è arrivata una delle peggiori prestazioni della stagione, con il primo tiro in porta arrivato all’87esimo minuto con Lukaku. Le sue parole alle tv ed in conferenza stampa allo Stadio Olimpico.

Lazio – Roma 1-0 post partita le parole di José Mourinho

José Mourinho è intervenuto ai microfoni di DAZN parlando della sconfitta della sua Roma contro la Lazio, sottolineando che arriva dopo un buon periodo per la squadra specie dopo la prestazione con l’Atalanta:

Quando è il derby è ancora più doloroso. Abbiamo grandi difficoltà, nelle ultime settimane abbiamo affrontato Napoli, Juve, Atalanta e Lazio. Meritavamo di più contro Juve e Atalanta, oggi perdiamo la partita per un rigore del calcio moderno, da VAR.

Il rigore ha cambiato la partita:

L’arbitro non lo ha dato a tre metri di distanza, perché interviene il VAR? I giocatori sono educati in questo modo ora, quelli di 10/20 anni fa non si butterebbero così. Nel primo tempo eravamo messi meglio in campo, poi è uscito Dybala ed è cambiata la partita. Prendere gol così è ridicolo, parlo dell’azione prima del calcio d’angolo. Huijsen è un bambino top, ma ha 55 minuti di Serie A. Chi segna prima è avvantaggiato, poi non c’erano più palloni… Orsato arbitro top, ma la partita finisce quando la squadra segna perché lui non lascia giocare”.

Sulle condizioni di Paulo Dybala, uscito per un problema muscolare:


“Solito problema muscolare al flessore. È dura, lui voleva giocare. Mancini è al limite, ma continua a giocare nonostante non si alleni da un mese e prende antinfiammatori per giocare ma ha una struttura fisica diversa. Neanche Pellegrini è al top. Sono deluso da qualche giocatore, dobbiamo fare di più”.

Difende invece la prova di Romelu Lukaku, anche se il centravanti belga è stato tra i meno positivi:


“No, Lukaku avrebbe potuto fare un gol incredibile. Lavoriamo tanto per arrivare sugli esterni, ma non facciamo un cross: o vai basso o alto, o sul secondo palo o resta al primo difensore, non facciamo un cross. Facciamo grandissima fatica con il gioco che sviluppiamo ad arrivare in quelle posizioni. E quando arriviamo lì non abbiamo continuità. Dal punto di vista individuale non sono soddisfatto totalmente con qualche giocatore, ma dal punto di vista collettivo i giocatori stanno dando tutto quello che hanno in un momento difficile per noi. Si è persa una coppa, la sconfitta nel derby pesa per tutti, soprattutto per questi incredibili tifosi. Dobbiamo andare avanti, domenica finiremo questo ciclo orribile a Milano. Dopo per la prima volta abbiamo una settimana completa di recupero e aspettiamo il ritorno dei giocatori per dare il massimo nelle altre due competizioni”.

Tornando sul rigore decisivo per la vittoria della Lazio lancia alcune frecciatine ad Orsato, confermando un rapporto non idilliaco con il mondo arbitrale:

“Non so se in Italia si utilizzi la stessa espressione, ma in Portogallo si dice che quando si fischia un fallo in area è la pena massima. Questo arbitro intelligentissimo lascia giocare di solito in occasione di questo tipo di azione a centrocampo e decide di non dare il rigore, poi il VAR lo ha chiamato. Quando lo chiama ed esiste questo minimo contatto, quando il giocatore fa lo show e quando l’arbitro va al monitor è fatta. Non voglio neanche dire che non sia rigore, i calciatori si adattano alla situazione”.

Conferenza stampa

Mourinho nella sala stampa dello Stadio Olimpico torna sui problemi della Roma a segnare nel derby e sull’atteggiamento di questi ultimi due match con la Lazio:

“Eravamo entrati bene nella partita, primo tempo abbiamo avuto il controllo anche emozionale ed è importante in una partita. Non ci sono stati problemi tattici e la Lazio lo ha sentito”.

La svolta per lui è stata l’uscita di Dybala dal campo:

“Un intervallo duro per noi perché perdere Paulo è tanto per noi, io ho sentito subito che non era solo perdere un giocatore importante ma anche l’anima e la luce della partita. La gente si guardava smarrita ed è stato pesante. Non voglio dire che abbiamo preso subito gol per questo, ma lo abbiamo visto con la Fiorentina e anche oggi che senza Paulo perdi qualità. Lui per noi significa tanto. In questo tipo di partita prendere gol cambia tanto. Non voglio dire che non è rigore, ma questo calcio è peggio di 20 anni fa. L’arbitro a tre metri dice di no, però il signor Irrati da Milano decide lui che è rigore e decide lui il derby. Io non voglio dire che non è rigore, ma è che questo è un rigore da tempi moderni. Oggi è difficile essere difensore”.

Il tecnico portoghese poi sottolinea alcune mancanze da parte di calciatore che lo hanno deluso:

“Huijsen è un bambino fantastico dal punto di vista umano e calcistico, sarà un grandissimo calciatore ma ha 55′ di Serie A ed un calciatore di grande esperienza conosce quel tipo di situazione. Ha giocato contro gente furba. 1-0 senza Paulo è dura perché manca la creazione del gioco, abbiamo cercato di fare tutto con la nostra limitazione. Da tempo abbiamo il problema di essere bravi a mettere i quinti in posizione pericolosa, ma non creano nulla per noi. È successo anche con l’Atalanta. Il nostro gioco è buono, ma quando arriviamo lì non riusciamo a mettere un cross o una diagonale che finisce con un tiro. I cross finiscono sul difensore al primo palo o fuori. Abbiamo fatto dei cambi rischiando, non abbiamo corso pericoli creando poi due grandi situazioni”.

Su Orsato e il recupero:

“Con Orsato poi sappiamo che anche con 7′ o 9′ non cambia nulla perché fischia da una parte e dall’altra, lui è bravo a proteggere se stesso e meno a far giocare”.

La criticità delle condizioni fisiche di Dybala:

“La situazione è molto semplice, se sta in panchina ed entra può esserci la storia del primo tempo. Contro la Cremonese hai visto una Roma nel primo tempo e poi un’altra nel secondo, quando entra lui cambia tutto. Quando giochi un derby e lasci Dybala in panchina ed entra dopo, ma poi ci sono le sensazioni del giocatore. Un calciatore così vuole giocare queste partite, lui pensava di poter fare 70′ ed era difficile lasciarlo fuori”.