Lo scorso anno si è rivelato estremamente complicato per numerose famiglie italiane, le cui difficoltà sono state amplificate dall’incremento significativo delle rate dei mutui, soprattutto quelli a tasso variabile. Questo repentino aumento è stato scatenato dai continui aumenti dei tassi di interesse deliberati dalla Banca Centrale Europea, con l’intento di contrastare l’elevata inflazione.
Nell’ultima riunione tenutasi lo scorso 14 dicembre, la BCE ha deciso di mantenere invariati i tassi d’interesse. Tale scelta ha suscitato ottimismo riguardo a una potenziale e attesa riduzione del costo del denaro, in seguito alla fine della fase di rialzi. Tuttavia, come vedremo, sarà necessario aspettare ancora un po’ prima di sperimentare una concreta diminuzione delle rate.
Tassi mutui 2024, quando scenderanno?
Secondo gli esperti, la riduzione dei tassi da parte della BCE non avverrà prima dell’estate prossima, forse anche più avanti. È quanto afferma il segretario generale della FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani), Lando Maria Sileoni: “Molte fonti ritengono che quest’anno la BCE procederà al taglio dei tassi. Tuttavia, è improbabile che avvenga nel primo semestre, mentre è più probabile tra luglio e dicembre”. In sintesi, sembra che la tanto attesa diminuzione del costo del denaro non arriverà prima di 6 mesi, secondo le previsioni più ottimistiche.
L’aumento dei tassi deciso dalla BCE ha avuto conseguenze pesanti sui mutui e sui prestiti, portando a notevoli incrementi nelle rate mensili pagate da famiglie e aziende. Nei mutui a tasso variabile si sono registrati aumenti fino al 70%, creando un impatto significativo. Anche le aziende hanno subito queste conseguenze, trovandosi ad affrontare interessi molto più alti sui finanziamenti ottenuti.
Le previsioni degli esperti
Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani) dipinge uno scenario tutt’altro che positivo: “Le famiglie hanno sperimentato un aumento fino al 70% delle rate dei mutui a tasso variabile. Le imprese stanno affrontando costi molto più elevati nel richiedere finanziamenti e di conseguenza vi è un forte calo dei nuovi prestiti.” In breve, la politica restrittiva della BCE sta mettendo a dura prova i bilanci di molti italiani.
Anche le dichiarazioni di Boris Vujcic, membro del consiglio direttivo della BCE, rilasciate all’emittente croata N1, vanno nella stessa direzione: “Non è attualmente in discussione una riduzione dei tassi, e probabilmente non avverrà prima dell’estate.” Dunque, i segnali provenienti dai vertici di Francoforte concordano su un punto: sarà necessario attendere ancora parecchio tempo, almeno 6 mesi, prima che i tassi scendano.
In sintesi, anche se a dicembre si sono notati i primi segnali di una lieve diminuzione del costo del denaro, specialmente nei mutui a tasso fisso, per una diminuzione significativa delle rate dei finanziamenti bisognerà pazientare ancora diversi mesi. Si spera che la BCE, soprattutto con la presenza del nuovo governatore di Bankitalia Fabio Panetta, possa presto modificare il suo approccio, garantendo un sollievo alle finanze degli italiani.