Il rapimento e la scomparsa di Kata Chicclo Alvarez, a 7 mesi di distanza, non hanno ancora trovato un epilogo. La bambina di 5 anni risulta ancora scomparsa e, nonostante gli sforzi da parte delle Forze dell’Ordine, non sembra esserci una soluzione al caso.

Diverse piste sono state battute, dal traffico di minori allo scambio di persona, al momento senza alcun successo. Nonostante ciò, la Procura di Firenze continua nelle sue indagini: “Abbiamo chiesto aiuto anche all’estero, continuiamo nel nostro lavoro”.

A che punto sono le indagini sulla scomparsa di Kata a Firenze 7 mesi fa

Non ci sono aggiornamenti sostanziali sul rapimento di Kata Chicclo Alvarez, scomparsa dall’hotel Astor nel giugno 2023. La bambina viveva insieme alla sua famiglia, di origini peruviane, in quell’hotel abbandonato da anni e nel quale si erano trasferite abusivamente diverse altre famiglie.

Le Forze dell’Ordine hanno più volte perquisito il luogo del rapimento e visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza nelle vicinanze, cercando indizi su chi abbia rapito Kata e sui suoi ultimi movimenti. Allo stesso tempo erano stati messi sotto sorveglianza anche i genitori della bambina, scoprendo che suo zio era coinvolto in un racket degli affitti dello stabile Astor.

La preoccupazione per le sorti della figlia avevano spinto sua madre, Katherine Alvarez, a tentare per due volte il suicidio.

Le indagini però continuano ad andare avanti. Anche in mancanza di nuove notizie, il procuratore capo di Firenze Filippo Spiezia ha in una nota affermato che le indagini si stanno concentrando su diverse piste. Non si guarda, inoltre, al solo territorio italiano: la possibilità che Kata sia stata portata all’estero (anche in Perù) è forte e la Procura di Firenze non ha tralasciato quest’ipotesi.

Le ricerche di Kata, quindi

vengono tuttora svolte senza tralasciare alcuna pista, sia in ambito nazionale che nel più ampio contesto internazionale, anche con richieste di assistenza internazionale in corso di svolgimento. Il tutto è finalizzato ad acquisire elementi probanti sui presunti autori del reato e a ricostruire il contesto nel quale è maturato il sequestro di persona di Mia Kataleya, incluse le dinamiche criminali eventualmente sottese.

Il procuratore Spiezia, nella nota, ha sottolineato come siano arrivate alla Procura diverse segnalazioni, tutte al vaglio affinché si possano ricostruire con certezza gli ultimi movimenti della bambina.