A quasi diciotto anni dal caso di pluriomicidio salito alla ribalta delle cronache con il nome di “strage di Erba”, si tornerà in aula per discutere la posizione dei due coniugi condannati in via definitiva all’ergastolo, Olindo Romano e Rosa Bazzi. Lo ha deciso la Corte d’Appello di Brescia accogliendo le istanze di revisione del processo presentate dal loro pool di legali e dal sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser alla luce delle “nuove prove” acquisite nell’ambito di indagini difensive.

Strage di Erba, l’intervista all’avvocato di Olindo e Rosa sulla revisione del processo

Abbiamo parlato degli ultimi sviluppi del caso con l’avvocato Fabio Schembri, che ci aveva già illustrato gli elementi raccolti in favore dei coniugi che assiste, dichiarando che, secondo lui, si trovano ingiustamente in carcere dopo essere stati incastrati dai veri esecutori del delitto, in cui persero la vita quattro persone: Raffaela Castagna, il figlio Youssef Marzouk, di 2 anni, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini.

Sull’accoglimento delle istanze di revisione da parte della Corte di Brescia

Avvocato, come avete accolto da difensori la notizia del nuovo processo e come l’hanno accolta i vostri assistiti? Ha già avuto modo di sentirli?

“Chiaramente con soddisfazione. La Corte d’Appello ha deciso che un processo dovrà essere fatto, quindi evidentemente ha valutato di un certo spessore gli elementi che sono stati allegati alle richieste di revisione, sia alla nostra, sia a quella del sostituto procuratore generale Cuno Tarfusser”.

“Per quanto riguarda i nostri assistiti, l’avvocato Diego Soddu è andato oggi da Olindo. Ancora Rosa non abbiamo avuto modo di vederla. Immagino che anche lei però sia al corrente della notizia, visto che è stata ampiamente trattata, immagino che le sia stata comunicata. Aspettano il processo di revisione. Potranno parteciparvi, sono stati anche loro citati in giudizio”.

L’udienza è stata fissata per il prossimo 1 marzo. Quali saranno, in breve, le tappe?

“Nel corso dell’udienza le varie parti processuali potranno chiedere che vengano ammesse delle prove. La Corte d’Appello potrà decidere di ammettere tutte le prove richieste, parte di esse oppure di non ammetterle e di ritenere già matura la causa per la decisione”.

“Sarà un processo vero e proprio, quindi si discuterà nel merito dei fatti avvenuti l’11 dicembre del 2006, della strage di Erba, insomma (per i quali i coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo, ndr). Si concluderà con una sentenza che potrà essere di conferma della condanna o con una sentenza di assoluzione”.

La speranza che Olindo e Rosa vengano assolti

Ovviamente sperate in un’assoluzione…

“La richiesta di revisione può essere fatta solo e soltanto a seguito di una richiesta di proscioglimento, quindi naturalmente auspichiamo che i nostri assistiti vengano prosciolti da ogni accusa, altrimenti non avremmo fatto una richiesta di revisione”.

Avete la sensazione di avere dalla vostra parte l’opinione pubblica, rispetto a qualche anno fa?

“Mentre per lunghi anni non c’è stata una divisione tra innocentisti e colpevolisti, ma una posizione monolitica da parte dell’intera opinione pubblica, perché sembrava che le prove contro Olindo e Rosa fossero granitiche, negli ultimi anni devo dire che di tutta la gente che finalmente ha conosciuto per intero questa storia, molta crede nella loro innocenza”.

“Si tratta di persone che si sono informate, che hanno approfondito la tematica. Certamente il clima è cambiato rispetto a tanti anni fa, quando osare dire di avere dei dubbi sulla colpevolezza dei coniugi era quasi un peccato mortale, che portava al dileggio collettivo della persona che pronunciava la parola ‘dubbi’”.