Caos in Polonia dopo che l’ex ministro dell’Interno è stato arrestato insieme al suo vice. Si tratta rispettivamente di Mariusz Kaminski e Maciej Wasik, due politici condannati per abuso di potere. Nella vicenda è coinvolto anche il presidente Duda, accusato dal neo primo ministro Tusk di aver protetto i due uomini ricercati a cui egli stesso aveva concesso la grazia nel 2015.
Polonia, ex ministro Kaminski arrestato: cos’è successo
Gli agenti della Polizia in Polonia hanno proceduto con l’arresto dell’ex ministro dell’Interno Mariusz Kaminski e del suo vice Maciej Wasik, entrambi membri del partito Diritto e Giustizia (Pis). Gli uomini si erano rifugiati per ore nella residenza ufficiale dell’attuale presidente Andrzej Duda, il quale li aveva tenuti così sotto la sua “ala protettrice”.
Duda aveva invitato entrambi i politici nel palazzo per una cerimonia, durante la quale aveva nominato come suoi consiglieri due funzionari che avevano lavorato per loro. Poi aveva fatto una foto con tutti e quattro postandola sui social.
Ebbene, è proprio all’interno del palazzo che l’ex ministro dell’Interno e il suo vice sono finiti in manette. Lo hanno riferito oggi, mercoledì 10 gennaio 2024, i media polacchi. L’arresto dei due uomini è avvenuto, come spiegato dagli agenti della Polizia di Varsavia, in piena “conformità con l’ordine del tribunale di lunedì scorso”.
Prima di essere portati via, Kaminski e Wasik si sono fermati un attimo a parlare con alcuni giornalisti presenti. Il primo ha riferito che né lui né il suo ex vice “si stanno nascondendo” o hanno intenzione di farlo.
Lo stesso, dopo essere stato portato in carcere, ha annunciato l’inizio del suo sciopero della fame. Si considera un “prigioniero politico”.
La condanna di Kaminski e Wasik
I due sono stati condannati in via definitiva lo scorso dicembre per abuso di ufficio. Il reato risale al 2017 quando l’ex ministro dell’Interno polacco e il suo vice avevano compiuto una serie di operazioni ed azioni illegittime.
In quel periodo dirigevano l’Ufficio anti-corruzione. Il politico Kaminski all’epoca ordinò che venisse fatta un’inchiesta considerata illegittima contro un’esponente del governo guidato dal Pis.
I due uomini ora sono chiamati ad osservare due anni di carcere. La disputa giudiziaria che li ha visti protagonisti è stata davvero lunghissima. Oggi è stato messo un punto ma è molto probabile che ne sentiremo parlare anche nei prossimi giorni perché la vicenda sembra essere tutt’altro che chiusa. O almeno, questo da parte dell’ex ministro e del suo vice.
Nel 2015 Duda aveva concesso loro la grazia dopo che erano stati condannati (non ancora in via definitiva). Ciò aveva permesso a Mariusz Kaminski di ricoprire la carica di ministro degli Interni. L’anno scorso però era intervenuta la Corte Suprema polacca.
I giudici avevano stabilito che la grazia concessa dal presidente non era valida. Il motivo? Era arrivata nello stesso periodo in cui i due politici stavano facendo appello contro la loro condanna.
Le reazioni
Il presidente Andrzej Duda, ex collega del Pis dei due arrestati, si è detto “profondamente turbato” per quanto accaduto oggi. Egli è profondamente convinto della loro innocenza e della natura illegale dell’arresto. Rivolgendosi ai suoi connazionali ha detto:
Credo fermamente che siamo in grado di ripristinare l’onestà e la giustizia nello Stato polacco.
Dall’altra parte il neo primo ministro filo-europeo Donald Tusk ha accusato il presidente di creare disordine e instabilità a seguito della sua sconfitta elettorale.
Ha inoltre sostenuto che il governo che ha guidato la Polonia per 8 anni ha provocato un “caos giuridico senza precedenti”. Lo avrebbe fatto, nello specifico, secondo Tusk, anche offrendo rifugio nel palazzo presidenziale a Varsavia a questi due uomini politici condannati in via definitiva e ricercati dalla Polizia.
La situazione in Polonia
Come si può ben intuire da questa vicenda, la Polonia sta attraversando un periodo difficile. Da una parte vi è Duda, capo dello Stato nonché alleato dello scorso governo che ha guidato il Paese per 8 anni. Dall’altra c’è il governo filoeuropeo di Tusk, salito al potere a dicembre.
Lo scorso dicembre quest’ultimo aveva liquidato i media statali facendo un attacco diretto a Duda.