The Imitation Game è una storia vera? Ecco la spiegazione del significato del film che racconta la storia del famoso matematico inglese Alan Turing.

“The Imitation Game” è una storia vera?

“The Imitation Game” è un film uscito nel 2014 e diretto da Morten Tyldum che rappresenta la rappresentazione cinematografica di “Alan Turing: The Enigma”, la biografia del famoso matematico inglese, vissuto tra il 1912 e il 1954, scritta da Andrew Hodges nel 1983. Il libro dopo l’uscita del film è stato pubblicato anche col titolo “Alan Turing. Storia di un enigma”.

Nel 2015 il film è stato ha ricevuto otto candidature agli Oscar, aggiudicandosi la statuetta d’oro nella categoria Miglior sceneggiatura non originale, grazie allo sceneggiatore Graham Moore. La pellicola è stata un successo, apprezzata dal pubblico e dalla critica, ha incassato 233 555 708 dollari.

La domanda che i fan continuano a porsi è se il film sia ispirato alla vera storia del matematico. La pellicola ripercorre abbastanza fedelmente gli eventi che hanno segnato la vita di Turing, il suo fondamentale contribuito nel fermare l’avanzata del regime nazista, aiutando a segnarne la disfatta e arrivando alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale.

Ovviamente il racconto della storia è romanzato, al fine di enfatizzare la figura del protagonista, che viene descritto come una personalità solitaria e con problemi a relazionarsi.Nella realtà invece Turing era piuttosto socievole. Lo riportano diverse testimonianze: aveva tanti amici.

Un imprecisione riguarda l’arresto per il reato di omosessualità avvenuto nel 1951 all’interno del film, mentre nella vita reale accadde nel 1952, e fu lo stesso Turing a presentarsi dalla polizia per denunciare un furto, ritrovandosi poi a dover confessare il proprio orientamento sessuale, all’epoca considerato reato in Inghilterra.

Turing fu costretto a subire la castrazione chimica e le conseguenze furono terribili: complicazioni di salute, calo della libido, lo sviluppo del seno e una depressione che lo portò al suicidio per avvelenamento, il 7 giugno del 1954.

Ultima importante differenza riguarda la macchina per decifrare i messaggi dei nazisti: nel film viene chiamata “Christopher”, in onore ad un amico d’infanzia del matematico; il vero nome era “Bomba”, in onore dall’ordigno progetto dal cripto-analista Rejewski.

Significato del film

Il film sulla storia di Turing si basa sulla volontà di riconoscere il merito del matematico – e della sua squadra – nell’aver contribuito a mettere la parola fine alla Seconda Guerra Mondiale, grazie alla segretissima operazione di decifrazione dei messaggi in codice usati dai soldati nazisti, per comunicare tra loro con la macchina “Enigma”.

In “The Imitation Game” si vuole rendere giustizia alla figura di Turing anche attraverso la trattazione del tema dell’omosessualità, che ai tempi in cui è ambientata la vicenda costituiva un crimine, punito in Inghilterra con la castrazione chimica.

Perché si chiama Imitation Game?

Il titolo del film fa riferimento ad un famoso esperimento proposto da Alan Turing per provare a stabilire se una macchina fosse in grado o meno di pensare. Nella teoria di Turing ci sono tre stanze: nella prima c’è un uomo, nella terza una donna, in quella di mezzo una persona attraverso cui gli altri due personaggi comunicano. I tre soggetti non possono assolutamente vedersi.

Chi sta al centro deve essere in grado di capire, solo in base a quello che gli altri due scrivono, chi è l’uomo e chi la donna. La donna comunica lasciando intuire il suo genere, mentre l’uomo deve far credere alla persona che sta nella stanza centrale di essere invece una donna.

Nella seconda fase dell’esperimento l’uomo viene sostituito da una macchina e anch’essa deve far credere di essere una donna. Turing arriva alla conclusione: se la macchina riesce nell’intento almeno tante volte quante ci riesce l’uomo, vince il “gioco dell’imitazione” e a questo punto può essere reputata intelligente.