Paolo Truzzu. Oppure Christian Solinas: rischia di infrangersi nel muro contro muro sulla candidatura per il governo della Sardegna l’unità del centrodestra. Con la Lega che insiste sul presidente uscente e Fratelli d’Italia che continua a puntare sull’attuale sindaco di Cagliari indicato “a larga maggioranza” dal tavolo regionale. Una impuntatura, quella di Matteo Salvini, che certo non stupisce, ma non fa troppo piacere dalle parti di Palazzo Chigi, dove Giorgia Meloni resta chiusa a lavorare per tutto il giorno. All’ora di pranzo viene intercettato nel palazzo il responsabile organizzazione di Fdi, Giovanni Donzelli, che poco dopo entrando in Aula alla Camera confermerà la scelta di Fratelli d’Italia per Truzzo ma assicurerà anche che si lavora per “restare uniti, come sempre”. Che i partiti si stiano parlando lo mostra anche una conversazione in Transatlantico dello stesso Donzelli con il responsabile enti locali leghista, Stefano Locatelli. “Questa settimana troveremo l’accordo”, profetizza Maurizio Lupi. Ma quel “tavolo nazionale” per le amministrative, evocato anche dai sardi, al momento ancora non è stato fissato. E nessuno si sente di escludere che non servirà un confronto tra i leader per venirne a capo.
Una soluzione si troverà ma ci vuole altro tempo
Serviranno interlocuzioni “a tutti i livelli” ma una soluzione si troverà, sono convinti anche i meloniani, ricordando il passo indietro fatto da Fdi in Sicilia alle ultime amministrative sull’isola, proprio in nome dell’unità del centrodestra. Forza Italia al momento osserva la lite tra gli altri due alleati, continuando a monitorare che lo scontro non vada a discapito dei due azzurri governatori uscenti – Alberto Cirio in Piemonte e Vito Bardi in Basilicata – che secondo gli accordi dovrebbero essere ricandidati. La partita sarda si intreccia inevitabilmente con le altre scadenze elettorali, a partire dalle elezioni europee.