Come rifare il bagno con i bonus edilizi dopo la stretta, operata dal decreto legge numero 213 del 2023 sull’agevolazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche? Il provvedimento della fine dell’anno scorso ha escluso la possibilità di utilizzare il bonus anti barriere per tipologie di interventi all’interno delle unità abitative non aventi attinenza con lavori su ascensori e rampe di scale. La stretta è arrivata anche per quanto concerne l’applicazione dello sconto in fattura per la percentuale del 75 per cento prevista dal bonus. 

Il risultato è che i committenti dei lavori devono riparare su altri bonus edilizi nel caso in cui vogliano cambiare il bagno di casa. Il bonus più direttamente utilizzabile per questa tipologia di interventi è quello relativo alle ristrutturazione, con detrazione fiscale Irpef pari al 50 per cento e Iva agevolata al 10 per cento. 

Come rifare il bagno con i bonus edilizi dopo la stretta dell’agevolazione anti barriere architettoniche? 

Come ristrutturare il bagno di casa adesso che il governo ha deciso per la stretta sul bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche a partire dal 30 dicembre 2023? La soluzione è quella di utilizzare il bonus per le ristrutturazioni con detrazione Irpef del 50 per cento e applicazione dell’Iva agevolata del 10 per cento.

Il caso è quello di un committente dei lavori che deve ristrutturare completamente il bagno e che abbia inviato la Comunicazione asseverata di inizio dei lavori (Cila) al Comune dove si trova l’immobile. Si può far eseguire l’intervento anche a più di una ditta. Ad esempio, una si occupa della sostituzione della vasca da bagno e l’altra della restante parte dei lavori. 

Con il bonus sulle ristrutturazioni degli immobili, fino al 31 dicembre 2024 si possono eseguire lavori in casa con la detrazione fiscale dell’Irpef del 50 per cento fino a un massimo di spese pari a 96.000 euro. È quanto prevedono l’articolo 16 bis del Testo unico delle imposte sui redditi, il decreto del Presidente della Repubblica numero 917 del 1986 e il comma 37, dell’articolo 1, della legge numero 234 del 2021 (legge di Bilancio 2022). 

Come rifare bagno bonus edilizi 2024: agevolazione ristrutturazione 50% più Iva agevolata

L’intervento di rifacimento del bagno, oltre al bonus di ristrutturazione del 50 per cento, può avere anche quale agevolazione l’applicazione dell’Iva al 10 per cento. Essendo un lavoro di manutenzione straordinaria su un immobile residenziale in possesso di un soggetto privato, infatti, si può applicare l’Iva agevolata in base a quanto prevede la lettera b), del comma 1, dell’articolo 7, della legge 488 del 1999. 

La relativa regola dei beni significativi, enunciata dal decreto del ministero delle Finanze del 29 dicembre 1999, prevede che, nel caso in cui il valore di questi beni – quali, a titolo di esempio, gli infissi, le caldaie, i condizionatori e i sanitari – non superino il 50 per cento del valore della prestazione, l’Iva da applicare è quella agevolata del 10 per cento e la percentuale si applica sull’intera prestazione inclusi i valori di detti beni. 

Cambio dei sanitari e ristrutturazione casa

Se il valore di questi beni è maggiore rispetto al 50 per cento, il 10 per cento di Iva si applica su questi beni solo fino a far concorrere il valore della prestazione, da considerare al netto dei valore di detti beni. Per ulteriori delucidazioni, si possono consultare le circolari dell’Agenzia delle entrate numero 71/E e 98/E del 2000. Lo stesso principio della concorrenza dei beni significativi si applica anche nel caso della sostituzione della vasca da bagno.