Non solo il volo Portland-Ontario dell’Alaska Airlines. Non solo il Boeing 737 Max 9 con il volto eschimese sulla livrea. Il “caso del portellone” si allarga a macchia d’olio, mentre proseguono le indagini del National Transportation Safety Board che dovranno rivelare perché, venerdì scorso, il pannello del portellone sia volato via, costringendo a un atterraggio nell’aeroporto di partenza.
Bulloni allentati per i Boeing di Alaska Airlines e United: l’incidente del portellone apre nuovi scenari
Inutili, come scritto ieri, saranno le poche informazioni della scatola nera, mentre sia i tecnici dell’Alaska Airlines che i colleghi della United Airlines hanno ravvisato bulloni di diversi componenti allentati nelle analisi compiute sui 171 velivoli che la Federal Aviation Administration ha costretto a terra. Una decisione presa proprio l’indomani della tragedia sfiorata a Portland.
Il pannello copre la porta di un’uscita secondaria, a disposizione degli aerei con un numero di posti a sedere maggiore rispetto a quelli di altri modelli Boeing, ed è stato ritrovato da un insegnante di Portland nel suo cortile. L’ennesimo dettaglio di una vicenda grottesca. Il pannello è fissato con quattro bulloni che ne impediscono il movimento verticale, più altri dodici raccordi. E il componente si sarebbe mosso anzitutto verso l’alto, per poi rompere i raccordi.
Tristi spiragli intanto per l’azienda di Chicago
Oltre alle verifiche tecniche, sono ancora in corso i colloqui tra Faa, compagnie aree equipaggiate dei veicoli sotto accusa e Boeing. L’azienda con base a Chicago, a proposito, teme il ripetersi della crisi del 2019, quando i modelli 737 Max rimasero a terra per 20 mesi, in seguito a due incidenti mortali da 346 vittime. Quanto alla Borsa, ieri le azioni hanno perso l’8%. Non stanno meglio Alaska Airlines, costretta a cancellare 141 voli, né United, con 226.